L’Almone è un piccolo fiume
dell’Agro Romano che nasce nei Colli Albani e attraversa la Valle della
Caffarella (Parco Regionale dell’Appia Antica), dove riceve le acque delle
numerose sorgenti ancora presenti nell’area. E’ il terzo fiume di Roma per
portata d’acqua, dopo il Tevere e l’Aniene, e ai tempi dell’Antica Roma era un
fiume sacro dove si svolgevano rituali propiziatori, mentre oggi versa purtroppo in uno stato molto critico a
causa del suo inquinamento, provocato dalle acque reflue delle utenze
domestiche (il fiume attraversa quartieri quali Statuario e Quarto Miglio, dove
risiedono 27000 abitanti), e probabilmente anche da altri scarichi di attività
artigianali o industriali che insistono lungo il suo percorso. Da alcune
analisi effettuate un paio di anni fa circa, risulta che il batterio
dell’Escherichia coli è presente in una concentrazione 50 volte superiore al
limite di legge.
Tre anni fa, grazie anche alle
pressioni dei cittadini e del Comitato per il Parco della Caffarella, sono
iniziati i lavori per la realizzazione del collettore fognario di Quarto Miglio
e Statuario, opera fondamentale per ridurre l’inquinamento e riportare alla
vita il fiume. I lavori si sarebbero dovuti concludere nel mese di aprile del
2016, ma ad oggi l’impianto non è ancora in funzione e a quanto pare
mancherebbe solo l’installazione del quadro elettrico e il suo allaccio alla
rete.
Il WWF Lazio monitora da tempo
l’area della Caffarella, in particolare raccoglie i dati e gli
elementi utili alla realizzazione della mappa della biodiversità urbana, online
già da alcuni mesi e aggiornata in tempo reale man mano che nuove specie
faunistiche o floristiche vengono osservate e censite. La Valle della
Caffarella è un sito di straordinaria importanza per la biodiversità cittadina,
un grosso corridoio ecologico che porta i valori naturalistici fin dentro la
città. La presenza dell’area umida nel settore settentrionale della valle,
concorre ad attrarre nuove specie, ponendosi come una stepping stone (pietra da guado) nell’ambito della rete ecologica
cittadina, un utile punto di appoggio per le specie avifaunistiche nei periodi
della migrazione. Anche la presenza di sorgenti e piccoli corsi d’acqua (uno
dei quali alimenta proprio il laghetto sopra citato), concorre ad arricchire la
biodiversità del sito. In questo quadro positivo fin qui rappresentato, spicca
l’elemento negativo rappresentato dall’inquinamento del fiume Almone che invece
di concorrere all’incremento del tasso di biodiversità dell’area, di fatto si
pone come un fattore limitante, proprio a causa delle condizioni delle proprie
acque, che sovente fuoriescono dall’alveo durante le forti piogge ed allagano
anche i prati circostanti la zona umida. Un fiume riqualificato e bonificato
arricchirebbe in maniera importante la biodiversità del parco e tornerebbe a
svolgere la funzione che è propria dei corsi d’acqua, corridoio ecologico ed
elemento che favorisce l’incremento e la presenza di specie faunistiche e
floristiche.
Chiediamo pertanto ad Acea Ato
2 s.p.a., che gestisce i collettori di Statuario e Quarto Miglio, di completare
il prima possibile i lavori che consentano all’impianto di entrare in funzione,
opera fondamentale per avviare quel
risanamento del fiume tanto atteso.
Auspichiamo infine che venga
adottato quanto prima il Contratto di Fiume per l’Almone, il cui manifesto
d’intenti è stato recentemente sottoscritto da un comitato promotore costituito
dal Comitato per il Parco della Caffarella, dal Parco Regionale dell’Appia Antica e dal
Parco dei Castelli Romani. Il Contratto di Fiume è un moderno strumento di governance, fondamentale per una più
efficace pianificazione del risanamento e per una corretta gestione del fiume Almone
e del suo bacino.
L'Almone nella Valle della Caffarella |