Da circa 10 giorni parecchi
metri cubi di immondizia accatastata bruciano all'interno delle cave
sottostanti il Parco archeologico di Centocelle, nel settore sudorientale della
città. I vigili del fuoco sono intervenuti e, non senza difficoltà e con l'ausilio
di mezzi anche speciali, hanno individuato il punto di origine dell'incendio,
all'interno delle grotte utilizzate un tempo come fungaie, ed hanno provveduto
ad una prima opera di spegnimento.
Stante la natura covante
dell'incendio (che nei giorni immediatamente successivi allo spegnimento si è
riattivato, provocando di nuovo la fuoriuscita dei fumi da una voragine che è
nei pressi dell'ingresso della galleria) occorre procedere con urgenza allo
smassamento e alla rimozione di questi rifiuti, sia per arrivare all'estinzione
definitiva dell'incendio che per procedere alla bonifica dell'area. I cittadini
che abitano nella zona e nelle aree limitrofe al punto dove si sprigionano i
fumi lamentano importanti disagi legati al fatto che l'aria è irrespirabile e
l'odore del fumo particolarmente acre.
Dall'incendio,
prevalentemente di natura covante che si sviluppa quindi in una condizione di
relativa carenza di ossigeno, scaturiscono significative concentrazioni
nell'aria di monossido di carbonio, gas molto nocivo per la salute umana. Anche i terreni e le falde acquifere
sottostanti rischiano di essere irrimediabilmente compromessi, sia per gli
effetti legati all'incendio in atto che a causa delle sostanze nocive
rilasciate dalle numerose discariche abusive di rifiuti che purtroppo insistono
su tutta l'area.
La mattina del 10 gennaio
attivisti del WWF Lazio si sono nuovamente recati sul posto per documentare la
situazione e ancora una volta si sono trovati di fronte alla presenza di grossi
quantitativi di rifiuti di ogni tipo, abbandonati in prossimità del punto dove
fuoriescono i fumi dell'incendio in atto all'interno della galleria.
E’ urgente che le
istituzioni intervengano quanto prima, sia per avere ragione di un incendio da
cui continuano a sprigionarsi fumi particolarmente inquinanti e nocivi, sia per
bonificare un'area, sita all'interno di un parco archeologico, dove sono da
tempo abbandonati e continuano ad essere sversati rifiuti di ogni tipo. Urgente
anche la delocalizzazione degli autodemolitori e di tutte le attività
incompatibili che insistono sull'area. Il Parco archeologico di Centocelle è un
importante polmone verde della città, un'area di 120 ettari complessivi di cui
soltanto 33 ora fruibili.
Il WWF da tempo effettua
monitoraggi naturalistici nell'area e al suo interno ha censito la presenza di
40 specie di uccelli, tra cui alcune minacciate e considerate in diminuzione in
tutta Europa, nonché la presenza di mammiferi quali le volpi e numerose essenze
vegetali tipiche della campagna romana. Alla riqualificazione ambientale di
questa importante area verde cittadina, ricca anche di significative presenze
storiche e archeologiche d'epoca romana, è legato il rilancio dell'intero
settore sudorientale della città.
Roma, 11 gennaio 2017
COMUNICATO STAMPA DEL WWF LAZIO
COMUNICATO STAMPA DEL WWF LAZIO
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