lunedì 17 settembre 2018

Dossier sul Parco dell'oblio (Parco Lineare Roma Est)

PREMESSA

Il settore orientale della periferia romana, come del resto tutta la periferia di Roma Capitale, è caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano densamente popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di impermeabilizzazione del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale (sovratemperature nei mesi estivi), e dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole importanza. La salvaguardia e la valorizzazione di questi beni è l’occasione per riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione di vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che si estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre il Grande Raccordo Anulare. La realizzazione di detti parchi permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria e le condizioni microclimatiche, ottenendo una riqualificazione ambientale del territorio urbano e la realizzando una rete ecologica mediante corridoi che connettano tra loro le principali aree verdi.
Nel territorio della periferia orientale di Roma Capitale un importante contributo alla necessaria riqualificazione ambientale può essere dato da una vasta area che possiamo definire “Parco dell’oblio” (Parco Lineare Roma est).
Detta area ricade a cavallo del tratto urbano dell’autostrada A 24, tra la via Tiburtina a nord e la linea ferroviaria AV Roma-Napoli a sud, e si estende dal quartiere di Casalbertone a ovest fino all’area della Cervelletta ad est, la quale è parte costituente della Riserva naturale dell’Aniene.  Si tratta di un’area che il vigente PRG del Comune di Roma destina a verde pubblico, e che di fatto può costituire un corridoio naturale tra la Riserva naturale dell’Aniene a nordest ed il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros” a sudovest. Il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, oggetto del Dossier redatto dal Gruppo WWF Pigneto Prenestino (http://wwfpignetoprenestino.blogspot.it/2015/04/il-comprensorio-archeologico-ad-duas.html) si estende dal Torrione sulla via Prenestina fino al Parco archeologico di Centocelle, attraverso l’area dell’ex Snia-Viscosa, il Comprensorio Casilino SDO con Villa De Sanctis, la Villa dei Gordiani e l’area dell’Acquedotto Alessandrino a Torpignattara.
Il Parco dell’oblio può essere così denominato perchè è costituito da differenti aree destinate a parco pubblico non solo sulla base delle prescrizioni del vigente strumento urbanistico, ma anche sulla base di vari provvedimenti amministrativi adottati nel corso del tempo, i quali tuttavia non hanno portato poi di fatto alla attuazione delle decisioni assunte.
Il Parco dell’oblio, come si evince nella piantina “Parco dell’oblio e planimetria aree”, è composto da cinque parti distinte, designate con numeri da 1 a 5:

1. Parco archeologico Tiburtino
2. Area tra Casalbertone ad ovest e Via dei Fiorentini ad est
3. Area tra Via dei Fiorentini ad ovest e Via Grotta di Gregna ad est
4. Area tra Via Grotta di Gregna ad ovest e Viale Togliatti ad est
5. Area ad est di Viale Togliatti

Dette aree disposte da ovest ad est permettono di collegare tra loro l’area del Parco Prenestino ex Snia Viscosa  (designato con la lettera A) e l’area della Cervelletta (facente parte della Riserva Naturale dell’Aniene e designata con la lettera B). Infatti le aree 2, 3, 4 e 5 sopra indicate costituiscono tutte assieme una componente secondaria della Rete Ecologica del vigente Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma Capitale.
Dette aree sono altresì interessate dalla presenza di numerosi beni culturali, come ville romane, sepolcri, necropoli, aree di frammenti fittili, materiale archeologico erratico, casali, ed in particolare l’antica Via Collatina e l’Acquedotto Vergine, che per un lungo tratto si snodano in modo parallelo sia tra loro che alla linea ferroviaria.

PIANO PARTICOLAREGGIATO TIBURTINO SDO. Le aree designate da 1 a 2 ricadono all’interno del Piano Particolareggiato Tiburtino SDO, approvato con DGRL 4 del 11.1.2002 e recepito nel vigente PRG del Comune di Roma, approvato nel 2008. Detto Piano Particolareggiato Tiburtino SDO, come si evince dalla piantina “Pianta SDO Tiburtino”, ha destinato ampie porzioni di territorio a verde pubblico per contribuire alla riqualificazione ambientale della periferia orientale della città. Vedi anche “Piano Particolareggiato Comprensorio Tiburtino SDO”.

PARCO ARCHEOLOGICO TIBURTINO (AREA 1). Sulla base delle previsioni di detto Piano Particolareggiato Tiburtino SDO con Delibera di Giunta n. 749 del 25.11.2003 (“DGC 749 del 25.11.2003”) è stato approvato il progetto unitario del Parco Archeologico Tiburtino, ubicato ad ovest del quartiere di Casalbruciato, tra la via Tiburtina a nord e la A 24 a sud. Detto Parco presenta nella sua parte centrale l’area del sepolcro di Attilio Regolo, detto anche di Casal Bruciato, e l’adiacente villa romana, tutelati dal vincolo archeologico diretto con D.M. 25.10.1986 e dal vincolo archeologico indiretto con D.M. 8.5.1990.
Questo parco è descritto nell’allegata Relazione generale illustrativa (“Relazione Parco Archeologico Tiburtino 2003”) e rappresentato nell’allegata “Planimetria Parco Archeologico Tiburtino”, ed è designato con il numero 1 nella piantina “Parco dell’oblio e planimetria aree”. Sebbene alcune aree siano  state espropriate nella prima metà degli anni 90, questo parco non è mai stato realizzato, probabilmente anche per la criticità costituita dalle vaste cavità presenti nel sottosuolo.

PARCO PRENESTINO EX SNIA VISCOSA (AREA A). Sempre sulla base del Piano Particolareggiato Tiburtino SDO con Delibera di Giunta Comunale n. 533 del 9.9.2003 (“DGC 533 del 9.9.2003”) è stato approvato il progetto del Parco Prenestino ex Snia Viscosa, comprendente le aree tra la via Prenestina e la linea ferroviaria Roma-Tivoli, presenti ad est ed a ovest di Via di Portonaccio . Sulla base di questo progetto nel 2004 è stata espropriata con i fondi della Legge per Roma capitale l’area compresa tra via di Portonaccio ed il laghetto ex snia.
Questo parco, che viene descritto nell’allegata Relazione generale illustrativa (“Relazione Parco Prenestino 2003”) e che viene rappresentato nell’allegata “Planimetria Parco Prenestino ex snia 2003”, è designato con la lettera A nella piantina “Parco dell’oblio e planimetria aree”. Detto Parco ricade all’interno del perimetro del Comprensorio archeologico Ad duas lauros, area di interesse archeologico tutelata da vincolo paesistico apposto con D.M. 24.10.1995.  Nell’area dell’ex Snia Viscosa è presente una pineta tutelata da vincolo paesistico apposto con DM 1.3.1968, nonché un laghetto meritevole di essere tutelato come Monumento Naturale, così come affermato dal Consiglio Regionale del Lazio con Ordine del Giorno  n. 174 del 6.8.2014 (“OdG 174 del 6.8.2014 Snia Monumento Naturale”).
Il Parco Prenestino ex Snia Viscosa ricade all’interno del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, oggetto dell’omonimo Dossier redatto dal Gruppo WWF Pigneto Prenestino (http://wwfpignetoprenestino.blogspot.it/2015/04/il-comprensorio-archeologico-ad-duas.html).
Sebbene il Parco archeologico Tiburtino ed il Parco Prenestino ex Snia Viscosa siano stati definiti “opere di preminente interesse nazionale” sulla base della succitata Legge per Roma capitale 396/1990, entrambi i parchi non sono stati fino ad oggi realizzati.

AREA TRA CASALBERTONE AD OVEST E VIA DEI FIORENTINI AD EST (AREA 2).
Il Piano Particolareggiato Tiburtino SDO ha previsto anche la realizzazione di un parco sui due lati della A 24, nel tratto compreso tra Casalbertone ad ovest e via dei Fiorentini ad est.
Detta area, che lambisce a sud la linea ferroviaria AV Roma-Napoli, riveste notevole interesse ambientale e culturale. Infatti già il D.M. 4876 del 6.12.1971 di approvazione della Variante generale di PRG del 1967 del Comune di Roma contiene la richiesta di apposizione in detta area del vincolo archeologico previsto dalle allora vigenti Norme Tecniche di Attuazione del PRG, e graficizzato sulle Tavole con tratteggio obliqua 12 mm, “data la segnalazione di varie ville romane”.  Detta richiesta, definita con il numero 28 e relativa al Foglio 16 sud di PRG, era contenuta nella nota n. 4402 del 6.7.1971 dell’allora competente Ministero della Pubblica Istruzione – Direzione Generale Antichità e Belle Arti, assieme a numwerose altre richieste finalizzate alla tutela dei beni culturali presenti nel territorio del Comune di Roma. L’area in questione è altresì attraversata sia dal tracciato dell’antica Via Collatina, sia dal tracciato dell’antico Acquedotto romano dell’Acqua Vergine, tuttora in funzione e che trasporta con un percorso prevalentemente sotterraneo l’acqua dalle sorgenti di Salone fino alla Fontana di Trevi nel centro di Roma.
Durante i lavori di realizzazione della linea ferroviaria AV Roma Napoli e del contestuale raddoppio della linea Roma Guidonia svoltisi a partire dalla fine degli anni 90 sono emersi in corrispondenza della fermata Serenissima non solo un tratto ben conservato dell’antica Via Collatina, ma anche i resti di una necropoli romana del secondo secolo d.C., costituita da parecchie centinaia di tombe.
Poiché questi beni non risultano essere registrati negli elaborati del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, e poiché la stessa necropoli non risulta essere stata oggetto di apposizione del necessario vincolo di tutela, alcune associazioni assieme al WWF ed a Italia Nostra sono intervenute presso le competenti Amministrazioni statali e locali per sollecitare i necessari provvedimenti di tutela con nota del 25.5.2016 (“nota beni parco tiburtino e lago ex Snia 250516 con allegato”), e con successivo sollecito del 4.4.2018 (“sollecito IN WWF  040418 con allegati per nota 250516”).
L’area in questione, come si evince dall’allegata piantina “Parco dell’oblio e PRG”, è destinata a verde pubblico dal vigente PRG.
Sul sito web di Roma Capitale è altresì possibile consultare le aree che risultano essere già di proprietà di Roma Capitale, o che siano comunque di proprietà pubblica: http://www.urbanistica.comune.roma.it/carta-citta-pubblica.html
Dall’esame degli elaborati presenti e sulla base delle informazioni disponibili è stata redatta la piantina “Aree di proprietà pubblica su Prenestina ed A 24”, dalla quale si evince che la parte occidentale dell’area  in questione risulta essere già di proprietà comunale.
La parte centrale ed orientale dell’area in questione, limitata a nord dalla A 24, è oggetto dell’Accordo del 28.2.2005 tra TAV e Comune di  Roma (“Accordo Comune di Roma-TAV 28.2.2005”), relativo alla realizzazione di opere di mitigazione dell’impatto socio-ambientale della realizzazione e dell’esercizio della linea AV/AC nel Comune di Roma. L’art. 6 di detto Accordo prevede la realizzazione del Parco archeologico Serenissima esteso per 4 ettari, riguardante l’area dei ritrovamenti archeologici (necropoli e via Collatina antica), nonché la realizzazione del cosiddetto “Parco campagna”, esteso tra la linea ferroviaria e la A 24 (vedi piantina “Parco campagna – Parco archeologico Serenissima”).
Questi due parchi, che comprendono anche l’area compresa tra Via dei Fiorentini ad est e Via Grotta di Gregna ad ovest (Area 3) dovevano essere realizzati a cura e spese della TAV, ed andavano altresì rilocati i resti dell’antica Via Collatina, ritrovati nell’area del tracciato ferroviario e posizionati provvisoriamente altrove. Questi due parchi non sono stati tuttavia realizzati. Recentemente è emerso l’orientamento, anche su proposta di RFI che è subentrata a TAV per svolgere l’esercizio della linea ferroviaria, di stipulare una convenzione tra Comune di Roma e la stessa RFI, la quale si impegnerebbe a cedere al Dipartimento Tutela Ambientale le aree in questione assieme ad una cifra di 6,3 milioni di euro; Il Dipartimento dovrebbe poi provvedere lui a progettare e realizzare i due parchi. ( vedi “Verbale Commissione bilancio 1.12.2016”,  e “Mozione 34 del 11.4.2017” approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale).

AREA TRA VIA DEI FIORENTINI AD OVEST E VIA GROTTA DI GREGNA AD EST (AREA 3).
L’area compresa tra Via dei Fiorentini ad ovest e Via Grotta di Gregna ad est è destinata a verde pubblico dal vigente PRG, come si evince dalla già richiamata piantina “Parco dell’oblio e PRG”.  La parte centrale risulta già essere in carico al Servizio Giardini di Roma Capitale, registrata come “Via Verdinois/Via Serenissima-Autostrada Roma-L’Aquila-TAV” al n. 87 dell’elenco delle aree verdi del Municipio Roma 4. Detta area, estesa per 5 ettari e compresa tra tra la linea ferroviaria e la A 24, è rappresentata nell’allegata piantina “Area verde 87 nel parco dell’oblio”.  A tale riguardo si veda l’allegato elenco “Aree verdi Municipio Roma 4 al 9 gennaio 2017”. In detta area verde si riscontra la presenza di una piccola zona umida tra l’area 87 e via dei Fiorentini, in prossimità della A 24.
La parte meridionale di questa area, compresa tra la A 24 e la linea ferroviaria, assieme alla parte descritta al precedente paragrafo, è oggetto dell’Accordo del 28.2.2005 tra TAV e Comune di  Roma (“Accordo Comune di Roma-TAV 28.2.2005”), relativo alla realizzazione di opere di mitigazione dell’impatto socio-ambientale della realizzazione e dell’esercizio della linea AV/AC nel Comune di Roma.

AREA TRA VIA GROTTA DI GREGNA AD OVEST E VIALE PALMIRO TOGLIATTI AD EST (AREA 4).
Una porzione dell’area compresa tra Via Grotta di Gregna ad ovest e Viale Palmiro Togliatti ad est è in parte destinata a verde pubblico dal vigente PRG, come si evince dall’allegata piantina “Parco dell’oblio e PRG”.

AREA AD OVEST DI VIALE PALMIRO TOGLIATTI (AREA 5).
L’area ad ovest e Viale Palmiro Togliatti  ed estesa ad est fino all’area della Cervelletta e quindi alla Riserva Naturale dell’Aniene, è destinata a verde pubblico dal vigente PRG, come si evince dall’allegata piantina “Parco dell’oblio e PRG”.  La parte orientale risulta già essere in carico al Servizio Giardini di Roma Capitale, registrata come “Parco di Tor Sapienza-Casale della Martora” al n. 76 dell’elenco delle aree verdi del Municipio Roma 4. A tale riguardo si veda l’allegato elenco “Aree verdi Municipio 4 al 9 gennaio 2017”. Detta area, estesa per oltre 15 ettari e classificata in detto elenco come “grande parco urbano”, è rappresentata nell’allegata piantina “Area verde 87 nel parco dell’oblio”.
Anche questa area è interessata dalla presenza di numerosi beni culturali: l’antica Via Collatina, l’Acquedotto Vergine, del quale emerge un tratto in superficie, una epigrafe ed un fontanile pertinenti all’Acqua Vergine, un sepolcro, aree di frammenti fittili, il Casale di Boccaleone ed il casale Monte di Boccaleone.

PARCO DELL’OBLIO NELLA RETE ECOLOGICA DEL PRG E NEL PTPR DEL LAZIO
Le aree 2, 3 e 5 sono classificate come paesaggi di continuità naturale nella Tavola 24 374 A del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio (PTPR), vedi piantina “Parco dell’oblio in tavola 24 374 A PTPR 2007”.
Inoltre ampie porzioni delle aree 2, 3, 4 e 5 costituiscono tutte assieme una componente secondaria della Rete ecologica del vigente Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Roma, e sono quindi oggetto di particolari prescrizioni di tutela per quanto attiene all’uso del suolo, vedi piantina “Parco dell’oblio e Rete ecologica del vigente PRG”.

VALORI NATURALISTICI DEL SITO
Nel corso di un sopralluogo effettuato dagli attivisti WWF nell’area limitrofa a via H. Spencer, situata all'interno dell'area 3, ossia quella tra via Fiorentini e via Grotte di Gregna, nella porzione compresa tra A24 e linea ferroviaria, è stata effettuata una prima valutazione dei valori naturalistici del sito, caratterizzato dalla presenza di un fosso, dal flusso idrico continuo e costante, con acqua apparentemente pulita, e anche di un piccolo laghetto all'interno del quale sono stati osservati un anfibio e diversi insetti acquatici (gerridi). È stata censita la presenza di specie arboree e piante tipiche delle aree umide, come il Pioppo nero, il Salice bianco e l'Equiseto. Presenti anche il Cerro, il Sambuco, il Leccio, il Ligustro, la Canna domestica, il Gelso nero. Tra le specie di avifauna osservate, infine, oltre alle più comuni, sono degne di nota: l'Usignolo di fiume, il Picchio verde, il Beccamoschino, il Codibugnolo, il Fagiano comune.
Il sito è simile, sotto molti aspetti, alla Palude della Cervelletta, con la quale del resto un tempo era sicuramente in continuità e connessione. L'area è meritevole di valorizzazione e tutela, sia per gli aspetti naturalistici (in particolare la presenza di fossi e aree umide, risorse preziose per la biodiversità, oltre che in grado di mitigare e contrastare i problemi legati al dissesto idrogeologico, particolarmente rilevante in città) che sotto il profilo della fruizione, e rappresenta una preziosa risorsa per gli abitanti dei quartieri limitrofi, densamente urbanizzati e abitati.
Diverse associazioni e cittadini chiedono da tempo la realizzazione di un parco, che per la propria natura geografica "lineare" può diventare, come già indicato all’inizio del dossier, una sorta di corridoio in grado di mettere in connessione aree verdi già esistenti: quella della Cervelletta (all’interno della Riserva Naturale Regionale della Valle dell'Aniene) con il Parco Pasolini, il Lago ex Snia e il Parco delle Energie così come può essere potenzialmente considerata un corridoio di connessione lungo la direttrice ovest-est tra le aree verdi circostanti, in particolare quelle comprese nel Comprensorio Ad Duas Lauros o ad esso adiacenti e le aree verdi presenti nell’estrema periferia orientale della Capitale (Comprensorio Mistica – Tor Tre Teste – Casa Calda) fino a oltre il Grande Raccordo Anulare.

Allegati:

sabato 15 settembre 2018

Nitticora e Airone cenerino al Lago ex Snia

Nitticora - foto di Stefano Cristofani
Oggi pomeriggio due birdwatcher hanno osservato e fotografato una Nitticora al Lago ex Snia, mentre soltanto alcuni giorni è stato osservato e fotografato un Airone cenerino in alimentazione.
I due ardeidi sopracitati (ai quali si aggiungono gli altri osservati nel corso di questi anni: la Sgarza ciuffetto, la Garzetta e l'Airone rosso), nei periodi di passo e ripasso migratorio, tornano regolarmente a frequentare il sito, per alimentarsi prima di fare ritorno nei rispettivi siti di svernamento.
Tra le funzioni che svolge, il Lago ex Snia è anche una stepping stones (pietra da guado) nell'ambito della rete ecologica cittadina. 
Airone cenerino - foto di Mario Paloni
I valori naturalistici censiti dal 2014 ad oggi, continuamente documentati da birdwatcher e fotografi naturalistici, meritano adeguata tutela, pertanto torniamo a chiedere, insieme al Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie, l'istituzione del vincolo del Monumento Naturale. 

Domenica 14 ottobre, dalla mattina al tramonto, giornata di mobilitazione cittadina e appuntamenti al lago per rilanciare con forza la richiesta di tutelare tutta l'area.

lunedì 10 settembre 2018

Parco archeologico di Villa dei Gordiani. Segnalazione di degrado ambientale e contestuale chiusura di due cancelli di accesso rispettivamente su Via Prenestina e su Via Olevano Romano


Da alcuni mesi i cancelli di accesso della parte di Villa dei Gordiani che affaccia su Via Olevano Romano sono stati chiusi con catene e lucchetti. Detto provvedimento risulta essere stato motivato dalla necessità di contrastare i fenomeni di prostituzione che si verificano nella parte di parco prospicente la via Prenestina non solo nelle ore notturne ma anche di giorno.
Il Parco archeologico di Villa dei Gordiani, oltre ad essere un bene archeologico nonché un bene paesistico, ricadente all’interno del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, vincolato con D.M. 24.10.1995 da parte del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, ricade in settore urbano che presenta gravi carenze di verde pubblico procapite.
Ne consegue non solo la necessità di tutelare e salvaguardare detto bene, ma anche di garantirne la fruibilità da parte dei cittadini.
La scrivente Associazione ritiene che il contrasto dei fenomeni di degrado sociale ed ambientale sopra descritti possano essere arginati non limitando la fruibilità del Parco in questione, ma adottando i seguenti provvedimenti:

·             - chiusura del Parco nelle ore notturne
·          - intensificazione dei controlli da parte della Polizia di Roma capitale e delle Forze dell’Ordine nelle ore diurne
·          - estensione dell’impianto di illuminazione alla parte di Parco in questione, la quale appunto ne risulta essere esclusa
·           - diradamento delle siepi che ostacolano la visibilità dell’area da via Prenestina e via Olevano Romano.

Nelle settimane scorse si è provveduto a diradare la siepe lungo il perimetro su Via Prenestina e Via Olevano Romano, come si evince dalla documentazione fotografica allegata, ma sia il cancello su Via Olevano Romano di fronte alla Clinica Fabia Mater, sia quello su Via Prenestina continuano ad essere chiusi, impedendo così l’accesso al Parco.
Fiduciosi che la presente segnalazione venga accolta nel senso desiderato, si ringrazia per l’attenzione e si porgono distinti saluti.


Roma, 10 settembre 2018.

WWF Roma e Area Metropolitana – Gruppo Pigneto-Prenestino                                      
(Stefano Gizzi)

sabato 8 settembre 2018

Sopralluogo al Parco Lineare di Roma Est

Stamattina gli attivisti del WWF Roma e Area Metropolitana - Gruppo Pigneto-Prenestino hanno effettuato un sopralluogo nel Parco Lineare Roma Est, tratto limitrofo a via H. Spencer, per rilevare i valori naturalistici del sito (da inserire all'interno di un Dossier sull'area in fase di elaborazione) e verificare la presenza di aree umide.
 
Censita la presenza di specie arboree e piante tipiche delle aree umide, come il Pioppo nero, il Salice bianco e l'equiseto. Presenti anche il Cerro, il Sambuco, il Leccio, il Ligustro, la Canna domestica, il Gelso nero. 
 
Tra le specie di avifauna osservate abbiamo l'Usignolo di fiume, il Picchio verde, il Beccamoschino, il Codibugnolo, il Fagiano comune e numerosi parrocchetti (sia monaci che dal collare). 
 
Interessante la presenza di un fosso, dal flusso idrico continuo e costante, con acqua apparentemente pulita. Presente anche un piccolo laghetto all'interno del quale abbiamo osservato un anfibio e diversi insetti.
Il sito è simile, sotto molti aspetti, alla Palude della Cervelletta, con la quale del resto un tempo era sicuramente in continuità e connessione.
Presenti diversi orti urbani.
 
L'area è meritevole di valorizzazione e tutela, sia per gli aspetti naturalistici (in particolare la presenza di fossi e aree umide, risorse preziose per la biodiversità, oltre che in grado di mitigare e contrastare i problemi legati al dissesto idrogeologico, particolarmente rilevante in città) che sotto il profilo della fruizione, e rappresenta una preziosa risorsa per gli abitanti dei quartieri limitrofi, densamente urbanizzati e abitati. Diverse associazioni e cittadini chiedono da tempo la realizzazione di un parco, che per la propria natura geografica "lineare" può diventare una sorta di corridoio in grado di mettere in connessione aree verdi già esistenti: quella della Cervelletta (Riserva Naturale della Valle dell'Aniene) con il Parco Pasolini, il Lago ex Snia e il Parco delle Energie.

venerdì 7 settembre 2018

Dossier sulle aree umide di Roma Capitale

Le aree umide sono particolarmente importanti per la tutela e la conservazione della biodiversità, per la mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'effetto "isola di calore" dei centri urbani e per prevenire alluvioni e dissesto idrogeologico.
Nella zona del Municipio Roma V ci sono diverse aree umide di recente formazione: il Lago ex Snia (frequentato stabilmente da specie prioritarie in Direttiva Uccelli, come il Martin pescatore. Per il Lago ex Snia chiediamo da tempo alla Regione Lazio l'apposizione del vincolo del Monumento Naturale) e il lago del Parco di Mistica (nel quale sono iniziate le osservazioni di attivisti e volontari del WWF per censire la biodiversità del sito).
Nelle zone limitrofe al territorio del Municipio Roma V abbiamo il Lago di Roma est (anch'esso di recente formazione, in una ex cava), la Palude della Cervelletta, il fiume Aniene (per il quale abbiamo firmato il manifesto di intenti dello strumento di governance del contratto di fiume), il fiume Almone (per il quale abbiamo aderito al contratto di fiume), il laghetto della Caffarella nel Parco Regionale dell'Appia Antica e alcuni fossi secondari o minori. Tutte aree che è fondamentale tutelare e conservare.

Se hai competenze naturalistiche e vuoi aggiungerti al gruppo dei volontari che partecipano al progetto di censimento delle zone umide del Municipio Roma V e della Capitale, scrivi a: info@wwfroma.it o pignetoprenestino@wwf.it

Il WWF Roma e Area Metropolitana ha realizzato un dossier sulle aree umide di Roma Capitale che si può scaricare e leggere a questo link: 

Zone umide a Roma Capitale 

martedì 4 settembre 2018

Mancata ricognizione e registrazione di beni culturali ed ambientali presenti nel settore orientale del territorio di Roma Capitale negli elaborati del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio


 Al Segretariato Regionale del MIBAC per il Lazio
                                                                                                     Via di san Michele, 22.  00153
 mbac-sr-laz@mailcert.beniculturali.it;  sr-laz@beniculturali.it

Al Segretariato Generale del MIBAC
Via del Collegio romano, 27 – 00186 Roma

Alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
Piazza dei Cinquecento, 67- 00185 Roma
sbap-rm@beniculturali.it

Alla Direzione Generale archeologia, Belle arti e paesaggio
Via di san Michele, 22-00153 Roma
dg-abap@beniculturali.it

Alla Direzione Generale archeologia, Belle arti e paesaggio
Servizio II – Scavi e tutela del patrimonio archeologico
Via di san Michele, 22 - 00153 Roma
                         mbac-dg-abap.servizio2@mailcert.beniculturali.it;
dg-abap.servizio2@beniculturali.it

Alla Direzione Generale archeologia, Belle arti e paesaggio
Servizio V – Tutela del paesaggio
Via di san Michele, 22 - 00153 Roma
                       mbac-dg-abap.servizio5@mailcert.beniculturali.it;                                                                  dg-abap.servizio5@beniculturali.it

All’Ufficio Legislativo del MIBAC
Via del Collegio romano, 27 - 00186 Roma
 mbac-udcm.ufficiolegislativo@mailcert.beniculturali.it;                               ufficiolegislativo@beniculturali.it


All’Assessore Politiche del Territorio e Mobilità della Regione Lazio
Via del Giorgione 129- 00147 Roma

Alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio
Area pianificazione paesistica e territoriale
Via del Giorgione 129 -00147 Roma

 


Con l’allegata nota del 25.5.2016 alcune Associazioni ambientaliste presenti nel territorio della periferia orientale di Roma Capitale hanno segnalato la mancata registrazione negli elaborati del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio (Tav. 24 B) di alcuni beni culturali ed ambientali presenti in detto territorio, tra cui il sepolcro di Aquilio Regolo e l’adiacente villa romana, oggetto dei D.M. 25.10.1986 e D.M. 8.5.1990, la necropoli di età romana adiacente la fermata FS Serenissima, tratti dell’antica della Via Collatina e dell’acquedotto Acqua Vergine, ed il lago dell’ex Snia viscosa. E’ stata altresì segnalata la mancata apposizione del vincolo di tutela archeologico sull’area della necropoli di età romana adiacente alla fermata FS Serenissima, portata alla luce in occasione dei lavori per la realizzazione della linea AV Roma-Napoli.
Con l’allegata nota prot. MIBACT-SR LAZ SEGTEC 0006853 13/07/2016 il Segretariato Regionale del MIBACT per  il Lazio ha trasmesso copia del verbale del 5.7.2016 del Tavolo Tecnico appositamente costituito, dal quale si evince tra l’altro la conclusione dell’istruttoria per l’emanazione di un vincolo di tutela sull’area interessata dalla suddetta necropoli di età romana e dell’adiacente acquedotto romano dell’Acqua Virgo.
Con successiva nota del 4.4.2018, che pure si allega alla presente, le scriventi Associazioni hanno chiesto di conoscere se detto vincolo sia stato effettivamente emanato e se i beni culturali ed ambientali già indicati nella nota del 25.5.2016 siano stati registrati negli elaborati (cartografie ed elenchi) del PTPR del Lazio. Nella medesima nota sono stati altresì segnalati numerosi beni culturali presenti nella periferia orientale di Roma capitale e tutelati da vincolo archeologico ma che tuttavia non risultano essere registrati nella Tavola 25B e relativi elenchi attinenti alla ricognizione e registrazione cartografica dei beni paesistici.
Con nota prot. MIBACT-SR LAZ SEGTEC 0006773 del 14/08/2018, che si allega in copia,il Segretariato Regionale del MIBACT per il Lazio ha comunicato che non risulta essere stato avviato l’iter procedurale relativo all’apposizione di un vincolo di tutela ex parte II del D.L. 42/2004 sull’area archeologica della sopra richiamata necropoli.
Detta nota afferma altresì che i beni tutelati da vincolo archeologico ex Lege 364/1009 ed ex Lege 1089/39 appartengono al “patrimonio culturale” di cui alla Parte II del D.L. 42/2004 (Codice dei Beni culturali e del paesaggio) e vengono riportati in modo indicativo e non esaustivo nelle Tavole C del PTPR del Lazio e relativi repertori. Detti elaborati si riferiscono ai beni del patrimonio  culturale e naturale che “pur non appartenendo a termini di legge ai beni paesistici, costituiscono la loro organica e sostanziale integrazione.
In tal modo la succitata notadel 14/08/2018il Segretariato Regionale del MIBACT per il Lazio afferma che le aree interessate da vincoli archeologici ex Lege 364/1009 ed ex Lege 1089/39 non sarebbero “zone di interesse archeologico” tutelate per legge dal vincolo paesistico in base all’art. 142 del  D.L. 42/2004.
A tale riguardo le scriventi Associazioni sono costrette a segnalare l’infondatezza di tale asserzione, e le conseguenti ricadute nella formazione del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, anche alla luce di quanto affermato nell’allegata nota prot. MBAC-UDCM LEGISLATIVO 0008562-06/05/2011 del 6.5.2011 dell’Ufficio Legislativo del MIBACT, che pure si allega alla presente. Va altresì segnalato che detta nota del 6.5.2011 viene espressamente richiamata nella successiva Circolare n. 28 del 15.12.2011 del Servizio IV Tutela e Qualità del paesaggio del MIBACT, che pure si allega alla presente.
Va comunque tenuto conto che negli elaborati dei singoli PTP del Lazio, redatti, adottati ed approvati a seguito dell’emanazione della Legge 431/1985 (Legge Galasso), le aree tutelate da vincolo archeologico venivano regolarmente registrate e graficizzate come beni tutelati da vincolo paesistico, come si evince dall’allegato stralcio dell’elaborato E/1 del PTP 15 “Rilievo dei vincoli paesaggistici – Elenchi allegati alle tavole”.

Pertanto le scriventi Associazioni con la presente rinnovano le seguenti richieste:

1.      Registrazione di tutti i beni tutelati ope legis già registrati nella Carta dell’Agro romano e presenti nel territorio di Roma Capitalenegli elaborati del PTPR del Lazio (Tavole B e relativi repertori).
2.      Registrazione del lago ex  Snia negli elaborati del PTPR del Lazio (Tavole B e relativi repertori).
3.      Registrazione di tutti i beni culturali tutelati da vincolo archeologico ex Lege 364/1009 ed ex Lege 1089/39 negli elaborati del PTPR del Lazio (Tavole B e relativi repertori).
4.      Completare la registrazione dei beni culturali tutelati da vincolo archeologico ex Lege 364/1009 ed ex Lege 1089/39 negli elaborati del PTPR del Lazio (Tavole C e relativi repertori).
La richiesta di cui al precedente punto 4 deriva dalla necessità di poter disporre, soprattutto da parte delle Amministrazioni degli Enti locali preposte al rilascio della autorizzazioni urbanistico-edilizie a trasformare il territorio, di uno strumento che permetta di conoscere con adeguata precisione i beni che richiedono specifici nullaosta per le trasformazioni medesime.
In attesa di ricevere un cortese riscontro alla presente nota, si ringrazia per l’attenzione e si porgono distinti saluti.


WWF Roma e Area Metropolitana - Gruppo Pigneto Prenestino
(Stefano Gizzi)


Italia Nostra - Sezione di Roma 
(Mirella Belvisi)