Nel
territorio del Municipio V del Comune di Roma, ex Municipi VI e VII, è situato
il Comprensorio “Ad Duas Lauros”, un’area dagli importantissimi valori
ambientali, naturalistici, paesaggistici e archeologici la cui tutela è
ritenuta prioritaria dalle scriventi Associazioni. L’area in questione è al centro
delle proposte di riqualificazione del WWF Pigneto Prenestino nell’ambito
dell’iniziativa “RiutilizziAmo l’Italia”, promossa dal WWF Italia.
1. La criticità ambientale
della periferia orientale del Comune di Roma
Il settore orientale della
periferia romana, come del resto tutta la periferia della Capitale, è
caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano densamente
popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di inquinamento
atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di impermeabilizzazione
del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale (sovratemperature nei
mesi estivi), e dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole
importanza. La salvaguardia e la valorizzazione di questi beni è l’occasione
per riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione
di vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che
si estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre
il Grande Raccordo Anulare. La realizzazione di detti parchi permetterebbe di migliorare
la qualità dell’aria e le condizioni microclimatiche, di realizzare una
rete ecologica attraverso corridoi che connettano le aree verdi comprese
nel Comprensorio Ad Duas Lauros (vedi paragrafo 5) tra loro e con la Riserva
dell’Aniene a Nord e il Parco Regionale dell’Appia Antica a Sud. Importante
anche il ruolo che questo sistema di aree protette potrebbe svolgere sotto il
profilo sociale-fruitivo-educativo in particolare nei confronti delle
giovani generazioni (si veda la tematica del cosiddetto “deficit di natura” di
bambini e ragazzi che vivono in contesti urbani).
2. La particolare criticità
ambientale dell’ex Municipio VI del Comune di Roma
In particolare il territorio
dell’ex Municipio VI (area compresa grosso modo tra linea ferroviaria
Roma-Pescara a nord, Via Tor de Schiavi ad est e Via Casilina a sud) oggi
inglobato nel nuovo Municipio V assieme all’ex Municipio VII, presenta
una densità abitativa di 15.600 abitanti al Kmq, una delle più alte d’Italia.
La disponibilità di verde
pubblico nell’ex VI Municipio è ben al di sotto dei limiti minimi prescritti
dai vigenti standard urbanistici. Infatti mentre il D.I. 1444 del 2.4.1968
prescrive una dotazione minima per abitante di di 9 mq di verde di quartiere e
di 15 mq di verde urbano, nell’ex VI Municipio sono al momento disponibili
complessivamente solo 54 ettari di verde pubblico, corrispondenti ad una
dotazione procapite di soli 4 mq per abitante, che è la più bassa tra i 19 ex
Municipi del Comune di Roma.
Il nuovo Piano Regolatore
Generale del Comune di Roma, adottato nel 2003 ed approvato nel 2008, si è
posto l’obiettivo di dotare la città di uno strumento urbanistico per quanto
possibile conforme agli standard urbanistici prescritti dal citato D.I. 1444
del 1968. Stante la situazione urbanistica presente, costituita da densità
abitative altissime e da carenza di spazi liberi, è stato tuttavia possibile
raggiungere nelle previsioni del PRG solo un risultato di complessivi 8,8 mq di
verde pubblico per abitante, pur destinando nel Piano Particolareggiato
del 2002 a verde pubblico quasi tutta la superficie disponibile del
Comprensorio Casilino SDO, ossia ben 90 ettari su una estensione complessiva di
136 ettari del Comprensorio, dei quali 105 ettari non edificati.
La carenza di verde pubblico
si accompagna purtroppo ad un elevato inquinamento atmosferico ed acustico,
causato sia dal traffico automobilistico locale sia dal traffico
automobilistico di attraversamento. Infatti le arterie stradali che collegano
radialmente il centro con il GRA e la periferia (Via Casilina e Via
Prenestina), e le arterie di collegamento tra periferia e periferia (Via Tor de
Schiavi-Viale della Primavera; tangenziale est; Via di Tor Pignattara-Via
dell’Acqua Bullicante-Via di Portonaccio) sono per molte ore al giorno oggetto
di un traffico veicolare molto intenso, con conseguente notevole inquinamento
atmosferico ed acustico. I dati rilevati dalla centralina di monitoraggio
dell’inquinamento atmosferico ubicata in Via Perestrello indicano una
concentrazione di inquinanti nell’atmosfera tra le più alte della città di
Roma.
L’elevata densità abitativa,
la carenza di verde ed il notevole inquinamento atmosferico ed acustico sono la
conseguenza di una gestione del territorio urbano nel quale ha prevalso nel
corso degli anni l’interesse privato nella gestione del suolo (rendita
fondiaria e speculazione edilizia) ed il trasporto privato su gomma rispetto al
trasporto pubblico su ferro.
Va inoltre tenuto presente
che l’elevato grado di impermeabilizzazione del suolo, conseguente
all’urbanizzazione di vaste porzioni del territorio, determina delle pesanti
alterazioni nel microclima dei quartieri interessati, con innalzamento della
temperatura ambientale nel corso di tutto l’anno, ed in particolare con elevati
picchi della temperatura effettiva o percepita nei mesi estivi.
3. Il Progetto Direttore
dello SDO
La situazione urbanistica ed
ambientale della periferia orientale del Comune di Roma ha reso necessario
rivedere le previsioni urbanistiche del precedente PRG del 1965, ridefinendo le
funzioni dei quattro Comprensori del Sistema Direzionale Orientale
(SDO), ossia Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centoicelle-Torre Spaccata.
Così il “Progetto Direttore
dello SDO” del 1995, adottato dal Comune di Roma con D.C. n. 75 del 20.4.1995,
ha fortemente ridimensionato l’operazione di decentramento delle strutture
direzionali dal centro storico alla periferia orientale, ed ha dettato le linee
guida per la pianificazione dei quattro Comprensori, da realizzarsi attraverso
l’elaborazione, l’adozione e l’approvazione di singoli Piani Particolareggiati,
finalizzate alla riqualificazione ambientale della periferia orientale ed alla
salvaguardia dei beni culturali presenti soprattutto nei Comprensori Casilino e
Centocelle-Torre Spaccata.
Il Progetto Direttore dello
SDO delinea quindi “una strategia di intervento che tende a privilegiare la individuazione
nei quattro Comprensori direzionali (Pietralata, Tiburtino, Casilino e
Centocelle-Torre Spaccata) di vaste aree verdi irrinunciabili, organizzate in
parchi urbani, con funzione di riequilibrio territoriale e ambientale del
settore orientale”, adeguando agli standard urbanistici di verde e servizi le
aree già urbanizzate adiacenti ai Comprensori medesimi
In particolare il Progetto
Direttore SDO conferma a tale riguardo la omogeneità dei territori dei
Comprensori Pietralata e Tiburtino e la loro diversità da quelli altrettanto
omogenei dei Comprensori Casilino e Centocelle – Torre Spaccata, caratterizzati
questi ultimi dalla presenza di beni ambientali e culturali di notevole
rilievo.
Il Progetto Direttore del
1995 riconosce la particolarità del Comprensorio Casilino nei riguardi
delle esigenze di adeguamento dello strumento urbanistico rispetto agli
standard per verde e servizi definiti dal D.I. 1444 del 2.4.1968: “le quantità
di spazi pubblici a verde e servizi necessarie a soddisfare i fabbisogni
espressi nelle aree contermini sono addirittura superiori alla stessa
superficie del comprensorio”.
La pianificazione
urbanistica dei quattro Comprensori viene demandata all’adozione ed
all’approvazione di corrispondenti Piani Particolareggiati, da redigere appunto
secondo le linee guida indicate dal Progetto Direttore.
4. Il PRG del Comune di Roma
del 2008
Anche il nuovo Piano
Regolatore Generale del Comune di Roma, adottato nel 2003 e poi approvato nel
2008, si pone l’obiettivo di dotare la città di uno strumento urbanistico che
garantisca livelli accettabili di vivibilità e di qualità urbana. Viene assunto
come obiettivo generale uno sviluppo urbano sostenibile, attraverso il conseguimento
degli standard minimi di verde e servizi prescritti dal D.I. 1444 del 1968,
l’ampliamento degli spazi verdi, pubblici e privati, e la creazione di una
“rete ecologica” che garantisca ampi spazi destinati a verde ed adeguati
livelli di permeabilità del suolo.
Ovviamente gli obiettivi
suddetti vengono raggiunti nel nuovo PRG in misura diversa nelle varie parti
della città. Nella prima periferia, quella compresa tra il centro storico ed il
Grande Raccordo Anulare, soprattutto nelle fasce urbane più prossime al centro
storico, non è più possibile raggiungere l’obiettivo di garantire gli standard
minimi di verde di quartiere (9 mq per abitante) e di verde urbano (15 mq per
abitante) proprio per la presenza di settori urbani ormai densamente edificati
e fittamente popolati.
A tale riguardo il
caso dell’ex Municipio VI è esemplare. Si tratta di un territorio esteso nella
prima periferia del Comune di Roma per 7,92 Kmq, abitato da 134.000 abitanti,
con una densità abitativa di 15.600 abitanti al Kmq. Si tratta della densità
abitativa più alta tra i Municipi del Comune di Roma, paragonabile solo a
quella dell’ex Municipio IX. La disponibilità attuale di verde pubblico è di
soli 54 ettari, con una disponibilità procapite di soli 4 mq per abitante, la
più bassa tra quelle dei 19 Municipi del Comune di Roma.
Per quanto attiene al
territorio dell’ex Municipio VI, il nuovo PRG del Comune di Roma assume come
definita la pianificazione dei Comprensori Tiburtino e Casilino SDO, sebbene
solo la pianificazione del Comprensorio Tiburtino si sia conclusa con
l’approvazione del corrispondente Piano Particolareggiato da parte della
Regione Lazio con D.G.R.L. n. 4 dell’11.2.2002. Invece il Piano
Particolareggiato del Comprensorio Casilino SDO, sebbene sia stato approvato
dal Comune di Roma con D.C. n. 148 del 21.10.2002, non è mai stato trasmesso
alla Regione Lazio per la necessaria approvazione.
Il nuovo PRG del Comune di
Roma riesce comunque a raggiungere nell’ex Municipio VI la previsione di 8,8 mq
di verde per abitante a fronte di una popolazione prevista di 144.000 abitanti,
portando a 127 ettari la consistenza complessiva prevista di verde pubblico.
Rispetto ai 54 ettari di verde oggi effettivamente disponibili, viene pertanto
previsto un incremento di ben 73 ettari. Questo risultato viene ottenuto
soprattutto sulla base delle previsioni urbanistiche del Piano
Particolareggiato Casilino SDO, adottato dal Comune di Roma nel 2002 ma mai
trasmesso alla Regione Lazio per la necessaria approvazione, il quale destina a
verde pubblico ben 90 ettari dei 105 ettari disponibili (non ancora edificati)
e dei 136 dell’intero Comprensorio. Il Piano Particolareggiato prevede peraltro
nuove cubature per 265.000 metri cubi, da realizzare in tre aree marginali del
Comprensorio, ed un conseguente incremento di popolazione di 1.800 abitanti.
5. Il Comprensorio
archeologico “Ad duas lauros”
I territori dei Comprensori
Tiburtino, Casilino e Centocelle – Torre Spaccata dello SDO sono interessati
dal Comprensorio “Ad duas lauros”, una vasta area prevalentemente non edificata
e presente nella periferia orientale del Comune di Roma, estesa dalla linea
ferroviaria Roma-Tivoli a nord fino al quartiere di Cinecittà a Sud, a ridosso
della via Tuscolana. Il comprensorio interessa i territori degli ex Municipi VI
e VII è localizzato tra il centro storico e il GRA, ed è attraversato da ovest
ad est dalle vie consolari Prenestina e Casilina (ex Labicana).
L’area in questione
costituisce “un comprensorio di eccezionale valore paesistico conservando in
larga parte intatte le caratteristiche ambientali del paesaggio storico della
campagna romana a est di Roma tra le valli del fosso della Maranella e del
fosso di Centocelle, nell’area dell’antico praedium imperiale denominato
“Ad duas lauros” tra le consolari Prenestina e Labicana”.
Il territorio in questione
contiene “testimonianze innumerevoli di mausolei e sepolcri dell’età
repubblicana, imperiale nonché di età post-antica, in elevato ed interrati
lungo le vie consolari Prenestina e Labicana Antica come il mausoleo di
Sant’Elena, l’edifico antico cosiddetto Rotonda di Centocelle, i mausolei lungo
la Casilina, il mausoleo nell’area di Villa De Sanctis, il circuito delle
catacombe dei SS. Pietro e Marcellino lungo la Via Labicana Antica, il mausoleo
cosiddetto Torrione, il mausoleo Tor de Schiavi, il colombario di Largo Preneste,
il colombario di Via Olevano Romano lungo la Via Prenestina”. Inoltre nell’area
“sono presenti innumerevoli e importantissimi resti di complessi residenziali
antichi come la villa dei Gordiani lungo la via Prenestina, la villa imperiale
nell’ex aeroporto di Centocelle, la villa prospiciente la via Papiria lungo la
via Labicana, i resti in elevato dell’acquedotto alessandrino nonché casali e
ville come Villa Lauricella, casale Ambrogetti, villa De Sanctis, villa Sudriè,
villa Silenzi, casale Somaini, ed altresì la Batteria di Porta Furba; ed è
inoltre presente il monumento moderno del Forte Casilino”.
Tutto il territorio del
comprensorio “Ad duas lauros” è stato compreso tra le aree di interesse
archeologico indicate dall’Art. 1, lettera m) della Legge n. 431 del 8.8.1985
(Legge Galasso) ed è stato quindi sottoposto a vincolo paesistico attraverso il
D.M. del 21.10.1995 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali.
6. L’articolazione
territoriale del Comprensorio Casilino SDO
Il Comprensorio Casilino SDO
può essere suddiviso in tre aree distinte da nord a sud, caratterizzate da
differenti forme di tutela per quanto attiene alla tutela dei beni culturali in
esso presenti
La parte settentrionale del
Comprensorio Casilino è quella che costeggia la Via Prenestina tra
Via Maddaloni e Viale Telese, e si estende a sud fino a Via Teano. Si tratta di
un’area nella quale sono presenti un sepolcro ed una cisterna di età romana, e
che è attraversata dal tracciato della Via Prenestina Antica. Il DPR del
18.12.1965, con cui fu approvato il PRG del Comune di Roma adottato nel 1962,
in relazione alle osservazioni e proposte formulate dall’allora competente in
materia Ministero della Pubblica Istruzione – Direzione Generale Antichità e
Belle Arti contenute nella nota n. 705 del 20.7.1965, contiene una prescrizione
tesa alla tutela dei beni culturali presenti in detta area ed allora
interessata dalla realizzazione dell’asse attrezzato: “nella realizzazione
dell’asse attrezzato … b) dall’incrocio con la Via Prenestina in direzione sud
deve essere creata una zona di rispetto ai lati dell’asse attrezzato per una
realizzazione flessibile del medesimo ai fini della tutela del basolato della
Via Prenestina Antica e della adiacente zona di ruderi”.
La parte centrale del
Comprensorio Casilino è quella compresa tra Via Teano e Via
Anagni a nord, e via Belmonte Castello e Via Labico a sud, e che si estende da
Via dei Gordiani ad est fino a Via della Marranella ad ovest. In questa area
ricadono degli antichi casali costruiti anche su preesistenze di età romana,
come Casale Rocchi, Casale Mengoni-D’Antoni, Villa Sudriè e Villa Silenzi,
nonché numerose aree di frammenti fittili. In questa parte del Comprensorio
Casilino sono presenti numerose cave sotterranee di pozzolana, risalenti a
varie epoche storiche. Adiacente a questa parte centrale del Comprensorio
Casilino si estende l’area del Casale Somaini tra Via dei Gordiani e Viale
della Primavera, anch’esso costruito su preesistenze romane e circondato da una
vasta area di frammenti fittili.
Un recente Decreto della
Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio del
11.10.2012 ha sottoposto a vincolo archeologico due aree lungo la Via dei
Gordiani, per la presenza dei resti di un insediamento agricolo di età romana
“al centro dell’ager inter duas lauros tra le valli del fosso della
maranella e del fosso di Centocelle, che conserva ancora leggibili le
caratteristiche ambientali del paesaggio storico della campagna romana”.
La parte meridionale del Comprensorio
Casilino è quella che costeggia la Via Casilina, ed è compresa
tra Via Capua, Via Labico e Via dei Gordiani. Si tratta di un’area di
grandissima importanza archeologica, sottoposta al vincolo archeologico della
Legge 1089/39 con D.M. 10.3.1994. In quest’area sono presenti il Mausoleo di
S.Elena (comunemente definito “Torpignattara”), le Catacombe dei SS. Marcellino
e Pietro, i resti di una basilica cristiana adiacente al Mausoleo di S.Elena, i
resti del cimitero degli Equites Singulares e alcuni tratti dell’antica via
Labicana (oggi denominata Via Casilina), il mausoleo nell’area di Villa De
Sanctis. Inoltre nell’area ricadono anche alcuni antichi casali, come Villa De
Santis e Casale Ambrogetti, costruiti su preesistenze di età romana. Questa area
è stata pertanto individuata dal Progetto Direttore come area verde
irrinunciabile per la realizzazione del cosiddetto Parco Casilino.
La parte settentrionale,
quella centrale e quella meridionale costituiscono da nord a sud una fascia non
edificata la cui salvaguardia e valorizzazione potrebbe portare a realizzare il
Parco Archeologico Prenestino-Casilino, di collegamento tra i parchi sulla
Prenestina (Torrione, Parco delle Energie e Villa dei Gordiani) ed il Parco di
Centocelle sulla via Casilina.
7. Il Piano
Particolareggiato Casilino SDO del 2002
Sulla base degli indirizzi
contenuti nel Piano Direttore, e del successivo vincolo di tutela “Ad duas
lauros” apposto con D.M. 21.10.1995 e finalizzato alla tutela, il Comune di
Roma ha elaborato il Piano Particolareggiato del Comprensorio Casilino–SDO,
adottato dal Comune di Roma con Delibera Consiliare n. 148 del 21.10.2002, nel
quale si destina a verde pubblico la quasi totalità dell’area interessata,
prevedendo livelli minimi per le cubature da realizzare.
Tuttavia il Piano
Particolareggiato del Comprensorio Casilino–SDO, adottato dal Comune di Roma
con Delibera Consiliare n. 148 del 21.10.2002, non è stato mai trasmesso alla
Regione Lazio per la necessaria approvazione, e risulta quindi essere decaduto.
8. La sentenza del TAR Lazio
del 11.10.2006 sul vincolo di tutela apposto con D.M. 21.10.1995
Nei riguardi
dell’apposizione del vincolo di tutela “Ad duas lauros”, alcuni privati hanno
fatto ricorso al TAR del Lazio in data 4.12.1996, chiedendo l’annullamento del
D.M. 21.10.1995 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali per due tipi
di motivazione:
1. per
l'inapplicabilità giuridica dello strumento di tutela adottato (vincolo
paesistico ex Art. 1, lettera m della Legge 431/85),
2. per l'insussistenza
della necessità della tutela delle aree in questione.
Il ricorso è stato accolto
con Sentenza del TAR Lazio n. 12334 del 11.10.2006 solo per il primo dei due
motivi.
Contro la Sentenza del TAR
Lazio del 11.10.2006 l’Avvocatura di Stato non ha purtroppo inoltrato ricorso
al Consiglio di Stato.
La motivazione della
Sentenza è l’inapplicabilità del vincolo di tutela paesistico ex Lege 1497/39
prescritto dalla Legge 431/85, Art. 1 lettera m, alle zone di interesse
archeologico oggetto di Piani Poliennali di Attuazione (PPA). Infatti detto
vincolo in base al dettato dell’Art. 1, comma 2 della Legge 431 del 8.8.1985
(Legge “Galasso”) non si applica alle zone omogenee di tipo A e B di cui al
D.I. 1444/68 (centri storici e zone già urbanizzate) ed alle zone oggetto di
PPA (Piani Poliennali di Attuazione dello strumento urbanistico). Le aree
relative allo SDO, e quindi anche il Comprensorio Casilino, erano state
inserite nel II PPA del Comune di Roma con D.C. 2359 del 26.7.1984. Sebbene la
Legge n.10 del 28.1.1977 attraverso l’Art. 13 avesse limitato a cinque anni
l’efficacia dei PPA che non avessero ancora avuto attuazione, la Legge
Regionale del Lazio n. 35 del 1978 ha disposto che detta efficacia permanga
senza limiti fino all’attuazione del PPA medesimo. Il TAR del Lazio ha quindi
ritenuto illegittima l’applicazione vincolo di tutela “Ad duas lauros” apposto
con D.M. 21.10.1995 al Comprensorio Casilino SDO, disponendo
l’annullamento del D.M. 21.10.1995.
A tale riguardo va tuttavia
segnalato che le previsioni del II PPA nei riguardi dello SDO e
quindi anche del Comprensorio Casilino non solo non sono mai state attuate, ma
lo stesso Comune di Roma, attraverso le linee guida del Progetto Direttore,
adottato con D.C. n. 75 del 20.4.1995, le ha ritenute come non più
attuabili, individuando obiettivi e prescrizioni nuovi rispetto a quelli
previsti dall’allora vigente PRG e quindi dal II PPA per le zone I di PRG (aree
dello SDO). In sostanza per quanto attiene al Comprensorio Casilino il II PPA
non era più giuridicamente efficace dopo la D.C. del 20.4.1995, e quindi il
vincolo di tutela apposto con successivo D.M. 21.10.1995 deve essere ritenuto
legittimo.
9. La proposta di Variante
al Piano Particolareggiato Casilino SDO
Sulla base del disposto
della Sentenza del TAR Lazio n. 12334 del 11.10.2006, ritenendo annullato il
D.M. 21.10.1995, la passata Amministrazione del Comune di Roma ha nel 2012 ha
elaborato una ipotesi di Variante del Piano Particolareggiato già adottato con
Delibera Consiliare n. 148 del 21.10.2002, prevedendo la trasformazione
urbanistica di tutta la parte centrale del Comprensorio, attraverso la realizzazione
di ben 1.500.000 metri cubi di edifici e di numerose strade. Restano
destinate a parco pubblico solo la parte settentrionale e quella meridionale
del Comprensorio. La proposta di Variante poggia la sua giustificazione, oltre
che sull’annullamento del vincolo di tutela, sulla presenza di tre fermate
della metro C ai margini del Comprensorio (Gardenie, Teano e Malatesta) e sulla
necessità di acquisire le aree private da destinare a parco e le risorse
economiche per la realizzazione e la manutenzione dei parchi medesimi.
L’edificazione di tutta la
parte centrale del Comprensorio Casilino, interessando un’area di ben 40
ettari, interromperebbe sia la continuità territoriale del Comprensorio
archeologico “Ad duas lauros”, sia la continuità territoriale della fascia di
verde dal Parco dell’Aniene a nord al Parco degli Acquedotti e dell’Appia
Antica a sud.
Inoltre viene proposta
l’edificazione di una zona archeologica senza il preventivo parere delle
Istituzioni preposte alla tutela, e senza che sia stati effettuati dei saggi
preventivi nel sottosuolo, finalizzati alla individuazione ed alla tutela dei
beni in questione. Va peraltro tenuto presente che saggi preventivi sono stati
invece realizzati nel territorio degli altri tre Comprensori dello SDO.
Viene proposta la
destinazione ad edifici di un’area limitrofa a quartieri densamente popolati,
saldando in modo continuo il tessuto edificato dal centro storico fino a Viale
Togliatti. A tale riguardo non è stata effettuata alcuna valutazione sugli
effetti ambientali dell’operazione, in termini di impermeabilizzazione del
suolo e di ripercussioni sulle condizioni climatiche locali.
Le aree destinate a verde
pubblico e impianti sportivi verrebbero portate a soli 57 ettari, con un
decremento di ben 33 ettari rispetto alle previsioni di 90 ettari del Piano
Particolareggiato Casilino SDO del 2002, assunte anche del nuovo PRG del 2008.
La popolazione insediabile nel Comprensorio Casilino verrebbe fatta passare da
1.800 abitanti a 14.000, con un incremento di ben 12.200 abitanti rispetto alle
previsioni del Piano Particolareggiato. Di conseguenza la popolazione prevista
nell’ex Municipio VI passerebbe dai 144.000 previsti dal PRG a 156.000
abitanti. Il verde pubblico previsto per l’ex Municipio VI scenderebbe da 127
ettari a 94 ettari; di conseguenza la dotazione di verde per abitante si
ridurrebbe dagli 8,8 mq procapite previsti dal PRG del 2008 a soli 6 mq per
abitante. Questo decremento del verde disponibile allontanerebbe ulteriormente
la dotazione procapite di verde dagli standard di legge, e costituirebbe di
fatto uno stravolgimento delle previsioni del PRG, tese a riqualificare il
territorio comunale e quindi anche il territorio dell’ex Municipio VI.
L’insediamento di ben 14.000
abitanti al posto dei 1.800 previsti dal Piano Particolareggiato del 2002, pur
in presenza di tre fermate della linea C della metropolitana, avrebbe pesanti
ripercussioni sul traffico automobilistico dell’ex Municipio VI e dell’intero
settore orientale della città, con conseguenze sull’inquinamento acustico e
atmosferico che non risulta siano state valutate preventivamente.
Va evidenziato che la
proposta destinazione ad edifici residenziali di ben 55 ettari del Comprensorio
Casilino SDO contrasta apertamente con le linee guida del Progetto Direttore
adottato dal Comune di Roma con D.C. 75 del 20.4.1995, le quali hanno rimarcato
con forza la necessità di perseguire la riqualificazione ambientale dei
quartieri limitrofi al Comprensorio e dell’intera periferia orientale.
Va comunque riscontrato come
la passata Amministrazione del Comune di Roma abbia inteso procedere nei
progetti di trasformazione del territorio e nella valutazione degli stessi come
se la parte centrale del Comprensorio Casilino SDO non fosse sottoposta alla
tutela relativa alle aree di interesse archeologico, così come definito dal
PTPR. L’area infatti è sottoposta alla tutela dell’Art. 13, punto 3, lettera b
della Legge Regionale n. 24 del 6.7.1998, così come risulta dagli elaborarti
cartografici del PTPR (Tavola B 24, Foglio 374 relativa al rilievo dei beni
paesaggistici). L’area in questione è classificata come “paesaggio naturale di
continuità”, rispetto al quale l’Art. 23 delle Norme del PTPR prescrive
particolari limitazioni alle trasformazioni urbanistico-edilizie, finalizzate
appunto alla tutela ed alla valorizzazione del paesaggio.
10. L’interpretazione
autentica della Sentenza del TAR Lazio del 11.10.2006 da parte dell’Avvocatura
Generale dello Stato.
In considerazione della
proposta di Variante al Piano Particolareggiato Casilino SDO già adottato dal
Comune di Roma con D.C. 148 del 21.10.2002, avanzata dal Comune di Roma nel
2002, la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma ha chiesto
all’Avvocatura Generale dello Stato una interpretazione autentica nei riguardi
dell’efficacia delle disposizioni di tutela contenute nel D.M. 21.10.1995 a
seguito della Sentenza del TAR Lazio n. 12334 del 11.10.2006.
A tale riguardo l’Avvocatura
Generale dello Stato, in coerenza con i limiti soggettivi ed oggettivi del
giudicato, ha precisato che la Sentenza in questione “abbia determinato venir
meno delle prescrizioni di vincolo solo con riferimento alle aree incluse nel
Programma Poliennale di Attuazione e limitatamente alla completa attuazione
delle relative previsioni”. Detto parere è contenuto nella nota del
3.12.2012, prot. MBAC-DR-LAZ 005-UFFTUT, della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio, in risposta alla nota del 3.8.2012 con cui
l’Osservatorio Casilino aveva sollecitato l’adozione di provvedimenti necessari
a garantire una adeguata tutela al Comprensorio Casilino SDO proprio dopo la
più volte richiamata sentenza del TAR Lazio.
Questo parere
dell’Avvocatura Generale dello Stato è richiamato anche nella Determinazione
della Regione Lazio prot. G07522 del 22.5.2014, relativa alla verifica di
assoggettabilità a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) della proposta di
Variante urbanistica al Piano Particolareggiato del Comprensorio Casilino SDO
adottato nel 2002. Infatti, a tale riguardo, la Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio con nota prot. 6067 del
21.3.2013 nell’esprimere il proprio parere nei riguardi della proposta
avanzata dal Comune di Roma, ha ribadito che “il D.M. del 21.10.1995 “Ad
Duas Lauros” deve essere considerato vigente in quanto, secondo
l’interpretazione autentica dell’Avvocatura Generale dello Stato, il TAR del
Lazio, con sentenza n. 12334/2006, ha determinato il venir meno del vincolo
solo per le aree incluse nel Piano Poliennale di Attuazione e limitatamente
alla completa realizzazione delle relative previsioni”.
Nel parere della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio viene altresì
segnalata la non compatibilità dell’attività edificatoria prevista con la
tutela dei beni archeologici su Via dei Gordiani, rinvenuti e salvaguardati da
reinterro conservativo, oggetto di vincolo archeologico tramite Decreto della
Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio del
11.10.2012, nonchè con la pianificazione paesistica del PTPR della Regione
Lazio, ricadendo in prevalenza nel paesaggio naturale di continuità. Viene
infine segnalato che “il Piano trascura il ruolo dei Casali identificati nelle
Carte per la Qualità del PRG vigente e nella Carta dell’Agro romano, tutelati
ai sensi dell’Art. 10, comma 4 lettera L del D.L.vo 42/2004”.
11. Il Piano Territoriale
Paesistico della Regione Lazio (PTPR)
Il Piano Territoriale
Paesistico della Regione Lazio è finalizzato alla conoscenza, tutela e
valorizzazione dei beni paesaggistici del Lazio, attraverso l’individuazione
dei beni da tutelare e la pianificazione paesaggistica del territorio
regionale. Esso è stato redatto ed adottato con DGRL n. 556 del 25.7.2007 e con
successiva DGRL n. 1025 del 21.12.2007. Il PTPR effettua tra l’altro il rilievo
delle aree sottoposte a vincolo paesistico, cartografandole nella serie di
Tavole B. Il rilievo delle aree sottoposte a vincolo paesistico attraverso atti
della Pubblica Amministrazione (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
oppure Regione Lazio) oppure disposizioni legislative, è avvenuto in collaborazione
con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e con le
Soprintendenze per i beni paesaggistici e per i beni archeologici competenti
per territorio.
Anche il Comprensorio
archeologico “Ad duas lauros”, perimetrato e tutelato dal D.M. 21.10.1995, è
stato censito e registrato nella Tavola B 24, Foglio 374 come area di notevole
interesse pubblico in quanto zona di interesse archeologico ai sensi
dell’Art. 13, punto 3, lettera b della Legge Regionale n. 24 del 6.7.1998.
Pertanto sulla base del
punto 4 di detto Art. 13 “ogni modifica dello stato dei luoghi è subordinata
all’autorizzazione paesistica ai sensi dell’Art. 25 (della Legge medesima),
integrata, per le nuove costruzioni, dal preventivo parere della competente
soprintendenza archeologica. In tal caso il parere valuta l’ubicazione degli
interventi previsti nel progetto in relazione alla presenza ed alla rilevanza
dei beni archeologici, mentre l’autorizzazione paesistica valuta l’inserimento
degli interventi stessi nel contesto paesistico, in conformità alle specifiche
disposizioni del PTP o del PTPR”.
Il PTPR attraverso la
definizione dei sistemi ed ambiti del paesaggio, nella Tavola A 24, Foglio 374,
classifica quasi tutta l’estensione del Comprensorio Casilino SDO come area
di “paesaggio naturale di continuità”.
Le Norme del PTPR
definiscono per ciascuna tipologia di paesaggio i limiti entro i quali possono
avvenire le trasformazioni del territorio e quindi il rilascio delle
corrispondenti autorizzazioni paesaggistiche da parte della Soprintendenza
competente per materia e territorio.
12. Il Piano di Zona A8
Casilino bis
Il Comune di Roma ha
adottato il Piano di Zona A8 Casilino con D.C. n. 149 del 25-26.7.2007,
riguardante un’area di 0,83 ettari presente all’interno del Comprensorio
Casilino SDO a ridosso di Viale Telese. Viene prevista la realizzazione di due
edifici residenziali per un totale di oltre 13.000 metri cubi, e l’insediamento
di 166 abitanti.
Si tratta di un’area che il
Piano Particolareggiato Casilino SDO adottato nel 2002 prevedeva come
edificabile. Detta area non ricade all’interno dell’area di interesse
archeologico perimetrata dal D.M. 21.10.1995 e tutelata dal vincolo paesistico
del PTPR. Lo stesso PTPR la classifica comunque come “paesaggio naturale di
continuità”.
Con D.C. n. 13 e 14 del
21.2.2011 il Comune di Roma ha approvato la Variante urbanistica al PRG
relativa al PdZ in questione, stralciando le cubature previste dal PdZ medesimo
da quelle previste dal Piano Particolareggiato Casilino SDO del 2002.
Con D.G.M. n. 144 del
12.4.2013 la Giunta Capitolina ha assegnato i diritti edificatori sul Piano di
Zona A8 Casilino bis.
Sebbene il Piano di Zona A8
Casilino bis riguardi soltanto una porzione minima dell’area interessata dal
Comprensorio Casilino SDO, ossia solo 0,83 ettari su un totale di 136 ettari) è
necessario constatare come purtroppo il Comune di Roma abbia proceduto ad
autorizzare in modo puntiforme la realizzazione di nuovi insediamenti
residenziali, senza procedere alla pianificazione comprensiva dell’intero
Comprensorio, in conformità alle esigenze riqualificazione ambientale
prescritte invece dal Progetto Direttore SDO.
13. La strada di
collegamento tra Via dell’Acqua Bullicante e la nuova fermata della metro C in
Via Teano.
Recentemente è stato
presentato nell’ambito del Municipio 5 il progetto della realizzazione di una
nuova strada di collegamento tra Via dell’Acqua Bullicante e la nuova fermata
della linea C della metro in Via Teano. Il fine della nuova strada sarebbe
quello di favorire l’accesso delle auto ai nuovi parcheggi da realizzare in
prossimità della fermata Teano.
La realizzazione di una
nuova strada all’interno del Comprensorio casilino SDO può avvenire solo
nell’ambito di una pianificazione urbanistica che definisca tutti gli aspetti
del territorio interessato, in conformità alle linee guida del Progetto
Direttore SDO del 1995.
14. Le richieste delle
scriventi Associazioni
A) E’
necessario salvaguardare l’unitarietà del Comprensorio archeologico Ad
duas lauros, impedendo la cementificazione dell’area centrale del
Comprensorio Casilino SDO. Destinando detta area a verde pubblico è possibile
salvaguardare detta porzione del Comprensorio archeologico Ad duas lauros ed è
possibile garantire un collegamento tra i parchi sulla Via Prenestina (Parco
delle Energie, Villa dei Gordiani) ed i parchi sulla Via Casilina (Parco Villa
De Sanctis e Parco di Centocelle).
B) È
necessario definire al più presto la pianificazione urbanistica del
Comprensorio Casilino SDO, in quanto questo territorio risulta, al momento,
essere l'unica area del Comune di Roma rimasta priva di destinazione
urbanistica definitiva. Occorre fermare in modo definitivo la proposta di
variante urbanistica al Piano Particolareggiato (adottato dal Comune di Roma
nel 2002 e mai trasmesso alla Regione Lazio per la necessaria approvazione)
avanzata dalla passata Amministrazione Comunale nel corso del 2012, la quale
prevede una diminuzione delle aree a verde di ben 33 ettari ed un contestuale
aumento di popolazione di 12.800 abitanti. E’ necessario che l’intero
territorio del Comprensorio Casilino SDO sia destinato alla realizzazione del
Parco archeologico Casilino-Prenestino, che valorizzi i beni culturali e
ambientali in esso presenti, e permetta all’ex VI Municipio l'avvicinamento
agli standard minimi procapite di 9 mq. di verde di quartiere e 15 mq di
verde urbano, come prescritto dalla vigente normativa urbanistica (D.I. 1444
del 1968).
C) La
pianificazione urbanistica definitiva del Comprensorio Casilino SDO, trattandosi
di un’area sottoposta a vincolo paesistico, dovrà comunque risultare conforme
alle previsioni contenute nel Piano Paesistico della Regione Lazio, il quale
attraverso la definizione dei sistemi ed ambiti del paesaggio, nella Tavola A
24, Foglio 374, classifica quasi tutta l’estensione del Comprensorio
archeologico “Ad duas lauros” come area di “paesaggio naturale di continuità”.
Pertanto la pianificazione urbanistica dovrà risultare conforme alle
prescrizioni di tutela contenute nell’Art. 23 delle Norme del PTPR. Trattandosi
di uno strumento di pianificazione solamente adottato, ma non ancora approvato
in via definitiva, si rende necessario pervenire alla approvazione del
definitiva del PTPR, al fine di garantire all’area in questione la
necessaria tutela.
D) La
parte settentrionale e centrale del Comprensorio Casilino SDO debbono essere al
più presto dotate dei necessari vincoli di tutela archeologica da
parte delle Amministrazioni pubbliche preposte alla loro tutela (Soprintendenza
Speciale per i Beni archeologici di Roma, Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio, Ministero per i Beni e le Attività
Culturali). Un recente Decreto della Direzione Generale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Lazio del 11.10.2012 ha sottoposto a vincolo archeologico due
piccole aree lungo la Via dei Gordiani, per la presenza dei resti di un
insediamento agricolo di età romana “al centro dell’ager inter duas lauros
tra le valli del fosso della Marranella e del fosso di Centocelle, che conserva
ancora leggibili le caratteristiche ambientali del paesaggio storico della
campagna romana”.
Va infatti tenuto presente
che parte settentrionale e centrale del Comprensorio Casilino SDO, sebbene
ufficialmente dichiarate aree di interesse archeologico dal D.M. 21.10.1995,
non sono mai state oggetto di saggi preventivi tesi ad individuare la presenza
di resti archeologici nel sottosuolo, cosa che invece ha avuto luogo per ampie
aree degli altri tre Comprensori SDO. In effetti gli scavi eseguiti per la
realizzazione di opere pubbliche quali il campo nomadi ed i cantieri della
metro su Via dei Gordiani, hanno permesso di portare alla luce beni
archeologici che sono stati oggetto dell’apposizione del succitato vincolo
archeologico con provvedimento del 11.10.2012 da parte della Direzione per i
Beni Culturali e paesaggistici del Lazio. Peraltro anche gli scavi a ridosso di
Via Formia per la realizzazione della metro C hanno permesso di portare alla
luce importanti resti archeologici.
In sostanza vanno dotate dei
necessari vincoli archeologici tutte le preesistenze di età romana già visibili
nella parte settentrionale del Comprensorio (cisterne, sepolcri, basolato della
Via Predestina antica, etc). Questa area di notevole interesse archeologico è
stata peraltro oggetto delle prescrizioni di tutela contenute nella nota n. 705
del 20.7.1965, con cui l’allora competente Ministero della Pubblica Istruzione
– Direzione Generale Antichità e Belle Arti, presentando le osservazioni e
proposte nei riguardi del PRG adottato dal Comune di Roma nel 1962, formulava
una prescrizione tesa alla tutela dei beni culturali presenti ed allora
interessati dalla realizzazione dell’asse attrezzato: “nella realizzazione
dell’asse attrezzato … b) dall’incrocio con la Via Prenestina in direzione sud
deve essere creata una zona di rispetto ai lati dell’asse attrezzato per una
realizzazione flessibile del medesimo, ai fini della tutela del basolato della
Via Prenestina Antica e della adiacente zona di ruderi”.
In ogni caso vanno eseguiti
i necessari saggi preventivi nel sottosuolo, finalizzati alla individuazione ed
alla tutela dei beni archeologici eventualmente presenti nelle aree di cui si
ipotizzano trasformazioni urbanistiche. Va infatti ricordato che il
Comprensorio Casilino SDO è l’unico dei quattro Comprensori dello SDO nel quale
non sono mai stati realizzati saggi preventivi.
A tale riguardo va redatta
una mappa precisa e dettagliata di tutte le cavità presenti nel sottosuolo,
costituite da antiche cave di pozzolana.
E) Nel
breve/medio periodo è necessario completare il Parco Villa De Sanctis, già
realizzato dal Comune di Roma nella parte più meridionale del Comprensorio
Casilino all’angolo tra Via Casilina e Via dei Gordiani, procedendo alla
delocalizzazione dell’attività produttiva ancora presente al centro del Parco
in prossimità del Mausoleo di S.Elena, e provvedendo alla sua estensione fino a
Via Labico verso nord e verso ovest, mettendolo così in collegamento con i
quartieri di Torpignattara e del Prenestino.
Nell’immediato è necessario
creare un passaggio pedonale tra Via Labico e l’attuale Parco Villa De Sanctis,
così da stabilire già un collegamento con i suddetti quartieri.
F) Si
richiede, infine, che le Amministrazioni competenti in tema di progettazione
urbanistica tengano in considerazione i contributi e le indicazioni provenienti
dalle associazioni e dai comitati attivi sul territorio (Es. Ecomuseo).
Roma, 16.12.2014
WWF PIGNETO PRENESTINO
FEDERTREK
(Stefano Gizzi)
ITALIA NOSTRA ROMA
(Mirella Belvisi)
LEGAMBIENTE CIRCOLO CITTA’ FUTURA
(Amedeo Trolese)
OSSERVATORIO CASILINO
(Alessandro Bracchini)
(Francesco Senatore)
WWF PIGNETO PRENESTINO: pignetoprenestino@wwf.if
ITALIA NOSTRA ROMA:
roma@italianostra.org
OSSERVATORIO CASILINO: osservatoriocasilino@gmail.com
LEGAMBIENTE CIRCOLO CITTA’
FUTURA: citt_futura@libero.it
FEDERTREK: segreteria@federtrek.org
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