Al Presidente della Regione Lazio
Al Presidente del Municipio V di Roma Capitale
All’Assessore all’Ambiente del Municipio V di Roma Capitale
Al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Alla Direzione Generale Archeologia del MIBACT (mbac-dg-ar@mailcert.beniculturali.it)
Alla Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio del MIBACT (mbac-dg-beap@mailcert.beniculturali.it)
Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio (mbac-dr-laz@mailcert.beniculturali.it)
Alla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area
Archeologica di Roma (mbac-ss-col@mailcert.beniculturali.it)
Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma
(mbac-sbeap-rm@mailcert.beniculturali.it)
Allegati:
b)
Parco di Centocelle – Proprietà delle aree
1.
Inquadramento territoriale ed ambientale del Parco Archeologico di Centocelle
Il
settore orientale della periferia romana, come del resto tutta la periferia
della Capitale, è caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano,
densamente popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di
inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di
impermeabilizzazione del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale
(sovratemperature nei mesi estivi), e dalla presenza di beni culturali ed
ambientali di notevole importanza. La salvaguardia e la valorizzazione di
questi beni è l’occasione per riqualificare l’intero settore urbanistico,
attraverso la realizzazione di vasti parchi urbani che interrompano la
continuità di tessuto edificato che si estende dal centro storico della città fino
alle più lontane periferie oltre il Grande Raccordo Anulare. La realizzazione
di detti parchi permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria e le
condizioni microclimatiche.
Alcune
parti del Municipio V, ed in particolare il territorio dell’ex Municipio VI
(area compresa grosso modo tra linea ferroviaria Roma-Pescara a nord, Via Tor
de Schiavi ad est e Via Casilina a sud) oggi inglobato nel nuovo Municipio V
assieme all’ex Municipio VII, presenta particolari criticità dal punto di vista
urbanistico-ambientale.
Infatti
il territorio dell’ex Municipio VI ha una densità abitativa di
15.600 abitanti al Kmq, una delle più alte d’Italia. Inoltre la disponibilità
di verde pubblico è ben al di sotto dei limiti minimi prescritti dai vigenti
standard urbanistici. Infatti mentre il D.I. 1444 del 2.4.1968 prescrive una
dotazione minima per abitante di di 9 mq di verde di quartiere e di 15 mq di
verde urbano, nell’ex VI Municipio sono al momento disponibili complessivamente
solo 54 ettari di verde pubblico, corrispondenti ad una dotazione procapite di
soli 4 mq per abitante, che è la più bassa tra i 19 ex Municipi del Comune di
Roma.
Il
nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Roma, adottato nel 2003 ed
approvato nel 2008, si è posto l’obiettivo di dotare la città di uno strumento
urbanistico per quanto possibile conforme agli standard urbanistici prescritti
dal citato D.I. 1444 del 1968. Stante la situazione urbanistica presente,
costituita da densità abitative altissime e da carenza di spazi liberi, è stato
tuttavia possibile raggiungere nelle previsioni del PRG solo un risultato di
complessivi 8,8 mq di verde pubblico per abitante, pur avendo destinato nel
Piano Particolareggiato del Comprensorio Casilino SDO adottato nel 2002 a verde
pubblico quasi tutta la superficie disponibile, ossia ben 90 ettari su una
estensione complessiva di 136 ettari del Comprensorio, dei quali 105 ettari non
edificati.
La
situazione urbanistica ed ambientale della periferia orientale del Comune di
Roma ha infatti reso necessario rivedere le previsioni urbanistiche del
precedente PRG del 1965, ridefinendo le funzioni dei quattro Comprensori del
Sistema Direzionale Orientale (SDO), ossia Pietralata, Tiburtino, Casilino e
Centoicelle-Torre Spaccata.
Così
il “Progetto Direttore dello SDO”, adottato dal Comune di Roma con D.C. n. 75
del 20.4.1995, ha fortemente ridimensionato l’operazione di decentramento delle
strutture direzionali dal centro storico alla periferia orientale, ed ha
dettato le linee guida per la pianificazione dei quattro Comprensori, da
realizzarsi attraverso l’elaborazione, l’adozione e l’approvazione di singoli
Piani Particolareggiati, finalizzate alla riqualificazione ambientale della
periferia orientale ed alla salvaguardia dei beni culturali presenti in
particolare nei Comprensori Casilino e Centocelle-Torre Spaccata.
Il
Progetto Direttore dello SDO delinea quindi “una strategia di intervento che
tende a privilegiare la individuazione nei quattro Comprensori direzionali
(Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centocelle-Torre Spaccata) di vaste aree
verdi irrinunciabili, organizzate in parchi urbani, con funzione di
riequilibrio territoriale e ambientale del settore orientale”, adeguando agli
standard urbanistici di verde e servizi le aree già urbanizzate adiacenti ai
Comprensori medesimi
In
particolare il Progetto Direttore SDO conferma a tale riguardo la omogeneità
dei territori dei Comprensori settentrionali Pietralata e Tiburtino e la loro
diversità da quelli altrettanto omogenei dei Comprensori meridionali Casilino e
Centocelle – Torre Spaccata, caratterizzati questi ultimi dalla presenza di
beni ambientali e culturali di notevole rilievo.
Il
Progetto Direttore del 1995 riconosce inoltre la particolarità del Comprensorio
Casilino nei riguardi delle esigenze di adeguamento dello strumento urbanistico
rispetto agli standard per verde e servizi definiti dal D.I. 1444 del 2.4.1968,
affermando che “le quantità di spazi pubblici necessari a soddisfare i
fabbisogni espressi nelle aree contermini sono addirittura superiori alla stessa
superficie del Comprensorio per cui, ove non si rendano possibili compensazioni
nell’area vasta le previsioni del Piano Regolatore non appaiono sostenibili”.
E'
quindi necessario reperire gli standard urbanistici per i quartieri di
Centocelle, Prenestino, Torpignattara, Quadraro in tutti gli spazi liberi
presenti in prossimità dei quartieri medesimi, ed una opportunità unica a tale
riguardo è offerta dall’ex aeroporto di Centocelle, presente nel Comprensorio
Centocelle-Torre Spaccata SDO.
Detto
Comprensorio Centocelle-Torre Spaccata SDO, data la sua estensione, è stato
suddiviso nei tre Subcomprensori di seguito descritti:
· Subcomprensorio
Centocelle, ricadente nel territorio del Municipio V (ex VII)
· Subcomprensorio
Quadraro, ricadente nel territorio del Municipio V (ex VI)· Subcomprensorio Torre Spaccata, ricadente nel territorio del Municipio VI (ex VIII)
Il
Subcomprensorio di Centocelle, compreso tra via Casilina, Viale Togliatti, Via
Papiria, e Via di Centocelle, comprende tutta l’area dell’ex aeroporto di
Centocelle. A tutt’oggi una parte del Comprensorio, che si affaccia su Via di
Centocelle, è occupata dalle strutture dell’Aeronautica Militare.
2. Il
comprensorio archeologico “Ad duas lauros” e la sua salvaguardia come occasione
di riqualificazione ambientale
Nel
territorio del Municipio Roma V è presente il comprensorio archeologico “Ad
Duas Lauros”, un’area dagli importantissimi valori ambientali, paesaggistici e
archeologici, la cui tutela è ritenuta prioritaria dalle scriventi
Associazioni.
Il
comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, che si estende in direzione
nord-sud dalla linea ferroviaria Roma-Guidonia fino alla Via Tuscolana
all’interno della periferia orientale del Comune di Roma tra il centro storico
ed il GRA, è stato sottoposto a vincolo paesistico attraverso il D.M. del
21.10.1995 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, in quanto area di
interesse archeologico ai sensi dell’Art. 1, lettera m, della Legge 431/1985.
All’interno del comprensorio archeologico “Ad duas lauros” ricadono sia il
Comprensorio Casilino SDO che il Subcomprensorio Centocelle SDO.
Il Subcomprensorio Centocelle SDO, che corrisponde all’area dell’ex aeroporto di Centocelle ed all’interno del quale sono presenti beni archeologici e storici di notevole interesse (ville romane, l’antico tracciato della via Labicana, sepolcri, mausolei, catacombe, il tracciato in sotterraneo dell’antico acquedotto alessandrino, il Forte Casilino, etc), è stato oggetto di numerosi ed importanti interventi di tutela da parte delle competenti Istituzioni Statali preposte alla tutela dei beni archeologici e storici, che vengono di seguito elencati:
· “Villa
romana”, notifica del 7.1.1965 (vincolo archeologico sulla fascia che costeggia
Via Casilina).
· “Osteria
di Centocelle, D.M. 12.6.1966 (vincolo archeologico sul monumento presente su
Via Casilina in prossimità dell’incrocio con Viale Togliatti).
· “Forte
Casilino”, D.M. 23.2.1984 (vincolo monumentale sull’ex Forte Casilino).
· “Villa
rustica”, D.M. 19.12.1991 (vincolo archeologico diretto ed indiretto sulla
villa romana prospiciente Viale Togliatti).
· “Campo
Marzio”, D.M. 9.7.1992 (vincolo archeologico sull’intera parte centrale,
corrispondente all’antico Campo marzio di età imperiale).
La
salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali
presenti nel Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, e quindi
anche nell’area dell’ex aeroporto di Centocelle, sono l’occasione per
riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione di
vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che si
estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre il
Grande Raccordo Anulare.
3. La
progettazione e l’avvio della realizzazione del Parco archeologico di
Centocelle
In
considerazione delle linee guida contenute nel Progetto Direttore SDO, del
vincolo ambientale “Ad duas lauros” apposto con D.M. 21.10.1995 e dei vincoli
archeologici e monumentali sopra elencati, il Comune di Roma con D.C. 69 del
10.4.2003 ha adottato il Piano Particolareggiato del Subcomprensorio
Centocelle, destinando a verde pubblico tutta l’area dell’ex aeroporto non
occupata dalle strutture dell’Aeronautica Militare, le quale sono presenti su
una porzione di area su Via di Centocelle.
Detto
Piano Particolareggiato è stato successivamente approvato dalla Regione Lazio
con D.G.R.L n. 22 del 31.1.2005.
Il
Parco archeologico di Centocelle prefigurato dal Piano Particolareggiato
riguarda 126 ettari di terreno, tutti sottoposti al vincolo di tutela “Ad duas
lauros”. La maggior parte delle aree sono già sottoposte a vincolo archelogico
o monumentale. Infine la maggior parte delle aree sono già di proprietà
comunale o comunque pubblica.
La
progettazione del Parco di Centocelle, per l’importante funzione che è chiamato
a svolgere nel macrosistema delle aree verdi della città, tra il grande Parco
dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica e degli Acquedotti a
sud, e per il ruolo di parco urbano a servizio dell’intero settore orientale,
nonché per le particolari caratteristiche storico-ambientali, è stata così
oggetto di un Concorso Internazionale di idee che si è svolto negli anni dal
1996 al 1998, coordinato dall’Ufficio SDO del Comune di Roma.
I
finanziamenti concessi dalla Legge per Roma Capitale hanno permesso di
effettuare negli anni dal 1995 al 2000 delle indagini archeologiche preventive
su vaste porzioni del futuro Parco di Centocelle, interessando tra l’altro la
fascia lungo la Via Casilina (già Via Labicana), la Villa “Ad duas lauros”, la
Villa “della Piscina” e la Villa rustica con impianto termale.
Sulla
parte di proprietà comunale che si affaccia su Via Casilina
il Comune di Roma ha già realizzato un primo stralcio di parco
pubblico esteso per 33 ettari, con accessi pedonali e carrabili su Via
Casilina, inaugurandolo in data 9.9.2006.
Il
Parco è stato poi successivamente chiuso al pubblico, compresi gli accessi
pedonali, in data 14.9.2008 per motivi di ordine pubblico, derivanti anche
dalla presenza del campo nomadi Casilino 900. Successivamente, anche a seguito
della rimozione del campo nomadi Casilino 900 avvenuta nel 2009, il primo
stralcio del Parco di Centocelle è stato finalmente riaperto.
Nello
scorso anno sono partiti i lavori per la realizzazione di un secondo stralcio
di parco nell’area estesa circa 18 ettari tra la cosiddetta “La tagliata a nord
e la villa della piscina a sud in direzione di Via di Centocelle, a cura del
Dipartimento X Servizio Giardini del Comune medesimo. I lavori hanno riguardato
peraltro la bonifica della cosiddetta “Tagiata”, ma purtroppo da qualche mese i
lavori si sono fermati.
4. I
valori naturalistici del Parco Archeologico di Centocelle
Il
WWF Lazio - Gruppo Attivo Pigneto Prenestino nel corso del 2014 ha dato avvio
ad una attività di censimento e monitoraggio delle specie di avifauna e fauna
selvatica che vivono o frequentano i parchi e le aree verdi del territorio del
V Municipio e dintorni. Dal mese di dicembre dello stesso anno questi
monitoraggi sono stati estesi anche all'area del Parco di Centocelle (dove
proseguono tuttora). Ad oggi in quest'area è stata censita la presenza di 35
specie di avifauna, nello specifico le seguenti: Allodola, Balestruccio,
Ballerina bianca, Ballerina gialla, Beccamoschino, Cappellaccia, Cardellino,
Cinciallegra, Cinciarella, Codirosso spazzacamino, Cornacchia grigia, Fagiano
comune, Fringuello, Gabbiano reale, Gheppio, Luì piccolo, Merlo, Occhiocotto,
Parrocchetto dal collare, Parrocchetto monaco, Passera d'Italia, Passera
mattugia, Pettirosso, Piccione domestico, Pispola, Poiana, Rondine, Rondone
comune, Saltimpalo, Storno, Taccola, Tordo bottaccio, Tortora dal collare,
Verdone, Verzellino.
La
tipologia del parco, caratterizzato da ampie aree aperte e prati, favorisce la
presenza di specie particolarmente legate a questa tipologia di habitat, che di
fatto, pur in assenza di aree coltivate, ricorda quello tipico delle campagne.
E' stata quindi riscontrata la presenza di un buon numero di esemplari di
Cappellacce (specie in diminuzione in molti paesi europei, a causa delle
trasformazioni ambientali e dell'uso di pesticidi), Allodole, Pispole e Tordi
bottacci, specie appunto legate a questa tipologia di territorio. Tra l'altro
la presenza, nelle vicinanze, di un'area dalle medesime caratteristiche, ossia
la zona della Tenuta della Mistica/Tor Tre Teste/Casa Calda (quest'ultima, tra
l'altro, con discreti appezzamenti di terreno coltivato), favorisce sicuramente
una connessione tra queste aree, con relativi scambi delle popolazioni di
avifauna che sostano o frequentano entrambi i siti. Alcune persone, assidue
frequentatrici del parco, ci hanno segnalato la presenza delle Pavoncelle, che
però non abbiamo avuto ancora occasione di osservare direttamente sul posto.
Avendole però avvistate e fotografate in più occasioni nella vicina area della
Tenuta della Mistica, è assai probabile la loro frequentazione anche di questo
sito, che confermerebbe quanto ipotizzato poc'anzi circa gli scambi di specie tra
le due aree. Altri frequentatori dell'area hanno riferito anche di
avvistamenti, in più occasioni, di uno o più esemplari di Volpe, segnalazione
più che verosimile se si tiene conto del fatto che sul finire dell'800 l'area
era utilizzata dalla nobiltà romana proprio per battute di caccia alla volpe,
ma soprattutto tenendo conto del fatto che ne abbiamo osservati direttamente
diversi esemplari nelle vicine aree della Caffarella e del Lago ex Snia.
Tornando all'avifauna numerosi sono i Fagiani comuni che abbiamo contato nel
corso dei nostri monitoraggi, la cui presenza è favorita dal fatto che ampi
settori del parco presentano una vegetazione spontanea che, in particolare nel
corso dei mesi primaverili ed estivi, si sviluppa rigogliosa e alta costituendo
così l'habitat tipico di questa specie, che vi nidifica (osservati anche
diversi piccoli nel periodo riproduttivo, nascosti nella vegetazione) e vi
trova grandi quantità di cibo, in particolare graminacee spontanee. Numerosi
anche i Beccamoschini, che prediligono anch'essi aree con presenza di
vegetazione fitta e spontanea, e significativa la presenza di alcuni esemplari
di Saltimpalo, specie indicata in diminuzione dopo le nevicate dell'inverno
2012.
Il
progetto "Centocelle Forest" di M. Ruthven, vincitore del concorso
internazionale di idee bandito nel 1997 dal Comune di Roma, prevedeva tra le
altre cose la realizzazione di alcuni laghetti e aree umide, il che
rappresenterebbe l'occasione per arricchire l'area di altre specie di avifauna,
nello specifico quelle che vivono o frequentano gli ambienti umidi, come gli
Anatidi, gli Ardeidi (aironi), alcune specie di limicoli, i Rallidi (Folaghe e
Gallinelle d'acqua) e gli Alcedinidi come il Martin pescatore, tutte specie già
presenti nelle vicine aree del Parco degli Acquedotti e della Valle della
Caffarella a sud, della Tenuta della Mistica a est, del Parco delle Cervelletta
e del Lago ex Snia a nord. La posizione strategica del Parco di Centocelle, che
si trova pressappoco al centro delle altre aree verdi sopracitate, renderebbe
questo sito un luogo di transito, svernamento e nidificazione per numerose
specie, rafforzandone anche la consistenza numerica nelle aree limitrofe dove
ne è già stata censita la presenza.
5. Le
criticità che rallentano la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle
Si
è costretti tuttavia a riscontrare che a fianco dei due nuovi accessi al Parco
previsti su Via di Centocelle sono presenti due autodemolitori su terreno di
proprietà comunale. Inoltre restano al momento escluse dal secondo stralcio le
aree su Via di Centocelle adibite a campi sportivi ed a rimessaggio di
automezzi.
Anche
altre aree del Parco di Centocelle sono oggi occupate da insediamenti non
compatibili con la necessaria tutela dei luoghi e comunque con la realizzazione
del Parco medesimo. Si tratta della presenza di numerosi autodemolitori su Via
Palmiro Togliatti (su aree di proprietà demaniale, privata ed INCIS e
sottoposte a vincolo archeologico e paesaggistico). Il Comune di Roma ha
recepito la necessità di trasferire le suddette attività di autodemolizione e
rottamazione dalle attuali collocazioni per la loro incompatibilità con la
situazione ambientale e vincolistica, individuando con D.G.M. n. 451 del
23.12.2009 gli “interventi per la delocalizzazione dei centri di
autodemolizione e rottamazione del Comune di Roma – Procedura per
l’individuazione di nuove aree”. Anche di recente il Comune di Roma con
Delibera della Giunta Capitolina n. 181 del 25.6.2014 ha definito le linee di
indirizzo programmatiche per la delocalizzazione e/o stabilizzazione dei centri
di autodemolizione e rottamazione nel territorio di Roma Capitale.
A
tutt'oggi si è tuttavia costretti a riscontrare l’assenza di un programma
concreto di delocalizzazione di dette attività con tempi e modalità definite.
Va
peraltro rilevata la presenza su Via Casilina di un ampio rimessaggio di
roulotte, nell’area tra la Via medesima e la cosiddetta “La tagliata", su
area di proprietà comunale, sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico,
e destinata a parco pubblico.
Va
tenuto infine presente che il Comune di Roma, attraverso la D.C. n. 118 del
17.12.2009, ha purtroppo definanziato alcuni interventi precedentemente già
finanziati e riguardanti la valorizzazione e la realizzazione del Parco di
Centocelle.
· Valorizzazione
delle ville romane presenti nel Parco di Centocelle, attraverso il restauro
delle ville romane interrate e la musealizzazione dei reperti trovati nel corso
degli scavi già effettuati, per un importo di 1.300.000,00 euro
· Ponte
di accesso al Parco di Centocelle su Via Casilina, necessario a garantire l’attraversamento in sicurezza di Via Casilina e l’accesso al Parco da parte
dei pedoni, per un importo di 2.800.000,00 euro.
6. La
particolare situazione del monumento “Osteria di Centocelle”
Nel
settore nordorientale del Parco archeologico di Centocelle, su Via Casilino ed
in prossimità dell’incrocio con Viale Palmiro Togliatti, è presente il
monumento “Osteria di centocelle”, denominato anche come “Rotonda di Centocelle”
o “borraccia di Centocelle”. Si tratta di un manufatto composto da una serie di
ambienti, disposti intorno a “un nucleo principale a pianta circolare con
nicchie e finestre, con copertura a cupola, datatbile nella sua prima fase tra
il III e il IV secolo d.c., indubbiamente connesso alle vicine costruzioni
imperiali” del vasto complesso "Ad duas lauros”.
In
considerazione della necessità di salvaguardare l’integrità del monumento,
l’Osteria di Centocelle è stata dichiarata di interesse archeologico-monumentale
con D.M. 12.1.1969, e quindi sottoposta a vincolo archeologico.
Successivamente,
costituendo “un monumento importantissimo, oggetto fin dal Seicento di disegni
e rilievi”, il competente Ministero per i Beni Culturali e Ambientali
attraverso il D.M. 21,9,1990 ha esercitato il diritto di prelazione ai sensi
della Legge 1089/1939, facendo confluire il monumento in questione nelle
proprietà del Demanio Statale.
Al
momento l’Osteria di Centocelle versa in uno stato di conservazione quanto mai
precario. Le coperture risultano infatti essere in parte crollate, mentre le
murature antiche, così come quelle successive che vi si sono addossate,
presentano in più punti importanti lesioni, causate anche dalla vegetazione
spontanea cresciuta attorno ed a ridosso del monumento.
Si
rende quindi necessario un immediato intervento teso a salvaguardare le
strutture del Monumento dal rischio di ulteriori danneggiamenti, ed a
bonificare l’area circostante dai rifiuti che si vanno accumulando.
7. Le richieste per la realizzazione del
Parco archeologico di Centocelle, la riqualificazione della periferia
orientale e la salvaguardia dei beni culturali ed ambientali presenti.
Le
scriventi Associazioni ritengono che la realizzazione del Parco Archeologico di
Centocelle nella sua interezza sia necessario per la riqualificazione
ambientale ed urbanistica dei quartieri circostanti e dell’intero settore della
periferia orientale, e per la salvaguardia dei beni culturali ed ambientali in
esso presenti.
Le
scriventi Associazioni chiedono quindi ai destinatari della presente nota,
ciascuno per la parte di propria competenza di adottare i seguenti
provvedimenti:
- Garantire la fruibilità del primo stralcio di parco già realizzato sulla Via Casilina, realizzando adeguati accessi pedonali e carrabili, e garantendo una adeguata sorveglianza
- Riavviare al più presto i lavori relativi alla realizzazione del secondo stralcio di parco su Via di Centocelle, attraverso la contestuale delocalizzazione dei due autodemolitori presenti in prossimità dei due ingressi su Via di Centocelle.
- Delocalizzare con sollecitudine tutte le attività economiche (autodemolitori e rimessaggi di autoveicoli) non compatibili con la realizzazione del Parco Archeologico e con la necessaria tutela dei luoghi, attraverso un programma con tempi e modalità definite.
- Completare la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, estendendolo a coprire tutte le aree già di proprietà comunale o pubblica, fino ad interessare anche le aree oggi ancora di proprietà privata.
- Intervenire con urgenza sul monumento “Osteria di Centocelle”, tutelato da vincolo archeologico e di proprietà statale, per riparare i danni già presenti ed evitare ulteriori danneggiamenti.
Roma, 8.2.2016
WWF Lazio – Gruppo attivo Pigneto
Prenestino
(Stefano Gizzi) Italia Nostra – Sezione di Roma
(Marco Di Fonzo)
Legambiente – Circolo Città
Futura
(Amedeo Trolese)
Osservatorio Casilino
(Alessandro Bracchini)
Federtrek
(Francesco Senatore)
Associazione per l’Ecomuseo Casilino Ad Duas
Lauros
(Claudio Gnessi)
Comitato di Quartiere Torpignattara
(Luciana Angelini)
Associazione Culturale Onlus ICT Ad Duas
Lauros
(Antonio Pallotti)WWF PIGNETO PRENESTINO: pignetoprenestino@wwf.it
OSSERVATORIO CASILINO osservatoriocasilino@gmail.com
LEGAMBIENTE – CIRCOLO CITTA FUTURA cittafuturacircolo@gmail.com
FEDERTREK segreteria@federtrek.org
ASS. PER L’ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS ecomuseocasilino@gmail.com
COMITATO DI QUARTIERE TORPIGNATTARA cdqtorpignattara@email.it
ASS. CULTURALE ICT AD DUAS LAUROS duaslauros@gmsail.com
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