sabato 28 gennaio 2017

Inquinamento del fiume Almone e realizzazione del collettore fognario Statuario-Quarto Miglio

L’Almone è un piccolo fiume dell’Agro Romano che nasce nei Colli Albani e attraversa la Valle della Caffarella (Parco Regionale dell’Appia Antica), dove riceve le acque delle numerose sorgenti ancora presenti nell’area. E’ il terzo fiume di Roma per portata d’acqua, dopo il Tevere e l’Aniene, e ai tempi dell’Antica Roma era un fiume sacro dove si svolgevano rituali propiziatori, mentre oggi  versa purtroppo in uno stato molto critico a causa del suo inquinamento, provocato dalle acque reflue delle utenze domestiche (il fiume attraversa quartieri quali Statuario e Quarto Miglio, dove risiedono 27000 abitanti), e probabilmente anche da altri scarichi di attività artigianali o industriali che insistono lungo il suo percorso. Da alcune analisi effettuate un paio di anni fa circa, risulta che il batterio dell’Escherichia coli è presente in una concentrazione 50 volte superiore al limite di legge.
Tre anni fa, grazie anche alle pressioni dei cittadini e del Comitato per il Parco della Caffarella, sono iniziati i lavori per la realizzazione del collettore fognario di Quarto Miglio e Statuario, opera fondamentale per ridurre l’inquinamento e riportare alla vita il fiume. I lavori si sarebbero dovuti concludere nel mese di aprile del 2016, ma ad oggi l’impianto non è ancora in funzione e a quanto pare mancherebbe solo l’installazione del quadro elettrico e il suo allaccio alla rete.
Il WWF Lazio monitora da tempo l’area della Caffarella, in particolare raccoglie i dati e gli elementi utili alla realizzazione della mappa della biodiversità urbana, online già da alcuni mesi e aggiornata in tempo reale man mano che nuove specie faunistiche o floristiche vengono osservate e censite. La Valle della Caffarella è un sito di straordinaria importanza per la biodiversità cittadina, un grosso corridoio ecologico che porta i valori naturalistici fin dentro la città. La presenza dell’area umida nel settore settentrionale della valle, concorre ad attrarre nuove specie, ponendosi come una stepping stone (pietra da guado) nell’ambito della rete ecologica cittadina, un utile punto di appoggio per le specie avifaunistiche nei periodi della migrazione. Anche la presenza di sorgenti e piccoli corsi d’acqua (uno dei quali alimenta proprio il laghetto sopra citato), concorre ad arricchire la biodiversità del sito. In questo quadro positivo fin qui rappresentato, spicca l’elemento negativo rappresentato dall’inquinamento del fiume Almone che invece di concorrere all’incremento del tasso di biodiversità dell’area, di fatto si pone come un fattore limitante, proprio a causa delle condizioni delle proprie acque, che sovente fuoriescono dall’alveo durante le forti piogge ed allagano anche i prati circostanti la zona umida. Un fiume riqualificato e bonificato arricchirebbe in maniera importante la biodiversità del parco e tornerebbe a svolgere la funzione che è propria dei corsi d’acqua, corridoio ecologico ed elemento che favorisce l’incremento e la presenza di specie faunistiche e floristiche.
Chiediamo pertanto ad Acea Ato 2 s.p.a., che gestisce i collettori di Statuario e Quarto Miglio, di completare il prima possibile i lavori che consentano all’impianto di entrare in funzione, opera fondamentale per  avviare quel risanamento del fiume tanto atteso.
Auspichiamo infine che venga adottato quanto prima il Contratto di Fiume per l’Almone, il cui manifesto d’intenti è stato recentemente sottoscritto da un comitato promotore costituito dal Comitato per il Parco della Caffarella, dal Parco Regionale dell’Appia Antica e dal Parco dei Castelli Romani. Il Contratto di Fiume è un moderno strumento di governance, fondamentale per una più efficace pianificazione del risanamento e per una corretta gestione del fiume Almone e del suo bacino.


L'Almone nella Valle della Caffarella

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