mercoledì 26 ottobre 2016

Lago ex Snia: proseguono i monitoraggi dell'avifauna nel periodo del passo migratorio

Nitticora al Lago ex Snia, foto di Mario Paloni
Gli attivisti del WWF Lazio - Gruppo Attivo Pigneto-Prenestino continuano a monitorare l'area del Lago ex Snia, in particolare in questo periodo in cui gli uccelli partono dai siti di nidificazione per rientrare in Africa, dove trascorreranno l'inverno.
Dal mese di novembre del 2014 ad oggi, nell'area del lago e del parco circostante abbiamo osservato ben 71 specie di avifauna, tra svernanti, nidificanti e di passo.
Nella serata di ieri, 26 ottobre 2016, oltre alle specie ordinarie abbiamo avvistato un Airone cenerino, due Nitticore, due Martin pescatori, due Falchi pellegrini in predazione sugli Storni che rientravano nei dormitori, un esemplare maschio di Passero solitario, una Ballerina gialla. 
Ancora una volta abbiamo avuto la fortuna di constatare e documentare l'importanza naturalistica di questo sito, infatti ieri erano presenti tra gli altri, contemporaneamente, gli esemplari di ben due specie protette dalla Direttiva Uccelli dell'Unione Europea: il Martin pescatore e il Falco pellegrino. Inoltre abbiamo spesso osservato una terza specie protetta anch'essa dalla Direttiva Uccelli, la Sgarza ciuffetto.
Ballerina gialla al Lago ex Snia, foto di Mario Paloni
L'Airone cenerino l'abbiamo visto scendere al crepuscolo, poco prima che facesse buio, su una sponda del lago, dove è andato a nascondersi e a trascorrere la notte nel fitto del canneto. Subito dopo abbiamo visto arrivare in volo le due Nitticore (una delle quali siamo riusciti anche a fotografare), un altro piccolo airone che, soprattutto nel periodo del passo migratorio, viene spesso a trascorrere qualche ora o qualche giorno sulle sponde del lago.
Gli avvistamenti di ieri confermano ancora una volta il ruolo strategico del Lago ex Snia nell'ambito della rete ecologica di Roma, all'interno della quale svolge il ruolo di una Stepping stone (Pietra da guado). Funge in particolare da area di supporto per le specie in migrazione, come dimostrano gli avvistamenti di ieri sera relativi all'Airone cenerino e ai due esempari di Nitticora, e come dimostrano gli avvistamenti frequenti della Sgarza ciuffetto. 
Motivo in più per tutelare questo sito (e le preziose specie che lo frequentano) con l'apposizione del vincolo di Monumento naturale.
Cogliamo l'occasione per ricordare che è possibile consultare online la mappa della biodiversità che abbiamo realizzato e che mostra i valori naturalistici (finora ne abbiamo inseriti oltre 850) di cui è ricco il nostro territorio.

sabato 22 ottobre 2016

Messa a dimora di un olmo e di un melograno al Parco di Centocelle

Da oggi, sabato 22 ottobre 2016, il Parco Archeologico di Centocelle ha due piccoli alberi in più. 
Stamattina abbiamo infatti messo a dimora un Olmo (Ulmus minor), nella zona limitrofa all'area volo degli aeromodellisti, e un piccolo Melograno (Punica granatum) in prossimità di uno degli accessi pedonali al parco. 
Si tratta di un gesto simbolico, ma anche concreto, per il ruolo importante svolto dagli alberi soprattutto nelle aree urbane. 
Nella speranza di riuscire a replicare in futuro queste iniziative, è stata anche l'occasione per festeggiare con i presenti (cittadini e associazioni) la riapertura degli accessi al parcheggio dell'area, avvenuta ieri grazie all'impegno, alle mobilitazioni e alle pressioni esercitate dalle varie realtà associative impegnate nella tutela del parco. 
Ora occorre andare avanti con la piena riqualificazione del parco, la risoluzione delle numerose problematiche ancora presenti (delocalizzazione degli autodemolitori e dei rimessaggi di autoveicoli, bonifica dei numerosi insediamenti abusivi, interventi di riqualificazione e restauro sul monumento "Osteria di Centocelle" e sulle ville romane) e la valorizzazione degli importanti valori, sia storico-archeologici che naturalistici, che rendono questo sito tra i più importanti dell'intero settore orientale di Roma. 


In partenza dal Parco delle Energie

Parco di Centocelle













martedì 18 ottobre 2016

Notiziario Regionale del WWF Lazio


Al link che segue si può scaricare e leggere il notiziario del WWF Lazio, che informa sulle numerose attività di salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità nelle quali è attualmente impegnato il WWF, nella città di Roma e nel resto della regione. 
Tra i temi affrontati anche quelli relativi al climate change, aree protette e reti ecologiche, consumo di suolo, mobilità pedonale e ciclabile, rifiuti e trasporto pubblico:


Buona lettura.

lunedì 17 ottobre 2016

Parco della Caffarella: da area degradata a luogo simbolo della rinascita e modello da replicare per le aree verdi del V Municipio

Un tempo neanche lontano la Valle della Caffarella, oggi straordinario sito ricco di biodiversità ed uno dei principali corridoi della rete ecologica di Roma, versava nelle stesse condizioni in cui oggi versano diverse aree verdi del Comprensorio Casilino e del Comprensorio Ad Duas Lauros, tra cui il Parco di Centocelle. 
Riporto i passaggi di un articolo di Lorenzo Quilici conservato nell'archivio Cederna, dal titolo: "Antichità della Campagna Romana. Visita alla Valle della Caffarella", pubblicato nel 1987: "Ai nostri giorni la tenuta, dopo che era passata per ereditarietà ai Gerini, è destinata a parco pubblico, facendo essa parte integrante del parco dell'Appia Antica. Ma a vent'anni da tale destinazione poco è stato fatto dall'Amministrazione Comunale, che solo sotto la pressione dell'opinione pubblica si è decisa ai primi passi d'esproprio nel 1976 ed a varare un primo embrionale progetto per la realizzazione del parco stesso nel 1981; ma per mancanza di volontà politica, difetti procedurali e distrazione di fondi, di fatto ogni procedere dell'intervento è fermo. In questo modo la valle, da vent'anni abbandonata dai vecchi proprietari in attesa di un esproprio vantaggioso e dall'Amministrazione Comunale, è divenuta terra di nessuno, gigantesco luogo di discarico di rifiuti urbani di ogni tipo ed occupata abusivamente da centinaia di baracche e di orti che la frazionano in ogni senso". 
Valle della Caffarella
Passando a parlare dell'area della cisterna romana, che si trova poco prima della Vaccareccia, continua Quilici: "In questa zona gli accumuli degli scarichi edilizi e delle immondizie raggiungono livelli e contenuti incredibili. Gli archeologi del futuro, di qui a 1000, 2000 o 5000 anni chissà, riscoprendo un giorno i monumenti della valle, avranno un indice significativo della nostra incultura e della qualità delle nostre Amministrazioni pubbliche. Viene da ridere pensando che pitali, bidè, lavandini, tazze da gabinetto oggi qui scaricati orneranno quei musei e si scriveranno dotti volumi sulla loro tipologia e strato di giacitura, magari in lingue oggi sconosciute". E ancora più avanti: "Seguendo il primo, si continua a percorrere il viottolo della Caffarella, che attraversa la valle davanti al casale e poi volta a destra, verso la città (andando a sinistra, invece, pur raggiungendo un bel poggio di secolari pini ad ombrello, si capita tra vecchie cave di pozzolana trasformate in immondezzai putrescenti)". Infine: "Riscendiamo al viottolo della Caffarella e riprendiamo il cammino: raggiungiamo subito il cosiddetto tempietto del dio Redicolo. Purtroppo, come si diceva all'inizio, il vecchio complesso agricolo nel quale suggestivamente si inserisce è stato trasformato in villetta residenziale ed il tutto è stato illegalmente reso inaccessibile. Molto difficilmente il proprietario, persona scorbutica, vi darà il permesso di accesso; ma potete sempre provare la sua cortesia suonando il campanello al cancello". Oggi quest'ultimo sito descritto da Quilici, l'area del Tempio del dio Redicolo con annesso mulino, è una casa del parco con un piccolo museo, dove un anno e mezzo fa circa abbiamo esposto alcune delle nostre foto naturalistiche all'interno di una mostra fotografica sulla biodiversità del parco. 
Rileggendo quindi queste righe si resta increduli al pensiero che nel 1987 la Valle della Caffarella versasse in queste condizioni, ridotta a discarica, insediamenti abusivi e luogo di diffusa illegalità e insicurezza. Fu grazie alle battaglie e alle pressioni del Comitato per il Parco della Caffarella (e del suo principale animatore Mario Leigheb) che nel 2000 questa grande area venne espropriata (anche se non tutta), sistemata, riqualificata ed annessa al Parco Regionale dell'Appia Antica (istituito nel 1988). 
Il Parco di Centocelle dopo uno degli incendi di agosto
Oggi le stesse battaglie, le stesse pressioni e rivendicazioni, sono portate avanti da diversi comitati, cittadini e associazioni ambientaliste sia per le aree ancora private del Comprensorio Casilino e del Comprensorio Ad Duas Lauros, sia per quelle già pubbliche (caso emblematico il Parco di Centocelle) ma lasciate dalle amministrazioni nelle stesse condizioni in cui si trovava la Caffarella trent'anni fa, in balia di insediamenti abusivi ed illegali, ridotte a discarica e con problemi di sicurezza e perfino di accesso (l'unico ingresso carrabile al Parco di Centocelle, quello di via Casilina, è chiuso dalla fine di giugno di questo anno). 
Se la Caffarella oggi è diventata lo straordinario sito che conosciamo, dove portiamo le scolaresche del quartiere a scoprire la biodiversità e la natura che abbiamo in città, dobbiamo continuare a rivendicare e a pretendere lo stesso virtuoso percorso affinché anche le aree verdi del settore orientale di Roma possano conoscere quella rinascita che trent'anni fa sembrava impossibile anche per la valle dove scorre il fiume Almone, limitrofa ad un sito storico di fama planetaria come quello dell'Appia Antica. 

giovedì 13 ottobre 2016

Messa a dimora di un melograno e di un olmo al Parco di Centocelle

Sabato 22 ottobre, alle 11.30, pianteremo due piccoli alberi al Parco di Centocelle: uno di Melograno (Punica granatum) e l'altro di Olmo (Ulmus minor)
Un gesto simbolico il cui scopo, oltre quello di provare a dotare il parco di una nuova pianta in più, è quello di sottolineare l'importanza della presenza degli alberi, soprattutto in città. 
Gli alberi, per creare le molecole del legno di cui sono costituiti, utilizzano l'acqua, l'energia del sole, e l'anidride carbonica (CO2) che sottraggono all'atmosfera, contribuendo così a combattere l'effetto serra responsabile dei cambiamenti climatici. Gli alberi inoltre ci forniscono ossigeno (O2) e assorbono le polveri sottili responsabili di inquinamento atmosferico e problemi per la salute dell'uomo. Infine riducono l'effetto isola di calore, particolarmente in città, abbassando le temperature. Per diminuire il calore causato dal cemento in un contesto fortemente urbanizzato, è importante creare delle zone ombreggiate, che possono essere più fresche di 7-8 gradi rispetto a quelle completamente soleggiate. Questa differenza influisce anche sui consumi energetici, grazie ad un minor ricorso all'aria condizionata, che si traduce in costi minori e meno emissioni nocive in atmosfera. Gli alberi creano ambienti più freschi grazie anche al processo di evapotraspirazione: per raffreddarsi espellono l'acqua che traggono dal terreno, la quale evaporando contribuisce a raffreddare l'area circostante. Basta apprezzare la differenza, in piena estate, tra le temperature delle aree urbanizzate e quelle delle zone boscate circostanti, per capire quanto sono importanti gli alberi sotto questo aspetto. 
Il piccolo melograno che pianteremo sabato 22 ottobre, è una pianta arbustiva tipica degli areali temperati mediterranei, dove fa parte della macchia. Predilige ambienti caldo temperati anche se manifesta una discreta resistenza al freddo. È pianta eliofila da esposizione in pieno sole e si adatta a molti tipi di substrato, tollerando bene anche quelli calcarei. Evidenzia inoltre una buona resistenza alla siccità. 
L'olmo è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Ulmaceae. Piuttosto longevo, può superare i 600 anni di età. Il suo habitat naturale è rappresentato da boschi e terreni incolti. Mostra una buona tolleranza al freddo e alla siccità. Produce dei frutti, le samare, molto graditi dagli uccelli.
Vi aspettiamo sabato 22 ottobre alle 11.30, al Parco di Centocelle (ingresso al civico 712 di via Casilina), per piantare insieme questo piccolo melograno. Un gesto di speranza che speriamo possa preludere alla rinascita del parco, tanto attesa dai cittadini.

domenica 9 ottobre 2016

Giornata del Camminare 2016

Domenica 9 ottobre 2016 si è svolta in tutta Italia la V edizione della Giornata del Camminare, organizzata da FederTrek
Il WWF Lazio ed il Gruppo Attivo Pigneto-Prenestino hanno partecipato attivamente a questo evento lungo il percorso, di circa 15 chilometri, che si è snodato da Porta Maggiore ed ha raggiunto il quartiere del Quarticciolo, attraversando tutte le principali aree verdi del territorio del V Municipio di Roma. In particolare, durante il tragitto, gli attivisti del WWF hanno illustrato ai presenti i valori naturalistici delle aree verdi attraversate, censiti nel corso di assidui monitoraggi effettuati negli ultimi tre anni che hanno consentito, appena pochi giorni fa, la pubblicazione di una mappa della biodiversità del territorio utile a trasmettere la conoscenza delle sue risorse naturalistiche, anche in funzione della loro tutela e valorizzazione. 
Durante il percorso abbiamo attraversato anche luoghi densi di storia, illustrati dall'archeologa dell'Associazione Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros, ne citiamo soltanto i più importanti: Porta Maggiore, Torrione Prenestino, Torre degli Schiavi e Mausoleo dei Gordiani, Mausoleo di S. Elena, Villa della Piscina e Villa Ad Duas Lauros nel Parco di Centocelle, Acquedotto Alessandrino. 
Presenti, lungo il percorso, anche alcuni rappresentanti del V Municipio ed esponenti del CEA, Centro di Educazione Ambientale
Molto apprezzato il passaggio al Lago ex Snia, unico lago naturale di Roma per il quale è stato richiesto il vincolo di Monumento Naturale. Gli attivisti del Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie hanno raccontato la storia e le vicende che hanno portato, ormai oltre 20 anni fa, alla nascita di questo lago, e noi abbiamo illustrato i valori naturalistici censiti, in particolare le 71 specie di avifauna che dal novembre 2014 ad oggi abbiamo osservato nell'area del lago e del Parco delle Energie, tre delle quali protette dalla Direttiva Uccelli dell'Unione Europea
Un altro momento molto significativo è stato quello relativo alla piantumazione di un leccio (Quercus ilex), che è avvenuta nel Parco di Centocelle grazie alle associazioni 100 e a capo, Comitato di quartiere Centocelle, Comitato di quartiere Torrespaccata, G.s. cicli caldaro, Azzurra. I presenti, tra cui anche alcuni frequentatori assidui del parco, e i camminatori che hanno aderito alla passeggiata di FederTrek hanno avuto l'opportunità di compiere un gesto simbolico ma concreto, ricoprendo con la terra l'albero appena piantumato. 
L'ultimo passaggio del percorso l'abbiamo effettuato all'interno dell'area del Parco di Tor Tre Teste, con una sosta al Lago Palatucci, di cui abbiamo illustrato le ultime vicende e criticità, ma anche potenzialità e ricchezza in termini di biodiversità
Al termine della lunga passeggiata gli escursionisti hanno manifestato il loro sincero apprezzamento per un'iniziativa così ben organizzata da FederTrek, illustrata dal WWF per la parte relativa agli aspetti naturalistici, dall'Associazione dell'Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros per quelli storico-archeologici, e per la partecipazione attiva, lungo il percorso, di numerose associazioni e comitati territoriali, impegnati nella difesa di un territorio ricco e denso di storia, arte e natura.
















venerdì 7 ottobre 2016

Mappa della biodiversità e dei valori naturalistici del territorio del V Municipio e dintorni

Siamo finalmente riusciti a realizzare e pubblicare la mappa della biodiversità e dei valori naturalistici del territorio, nello specifico delle aree verdi del V Municipio e degli importanti corridoi ecologici che si trovano in prossimità dei suoi confini: l'area umida della Cervelletta a nord e la Valle della Caffarella a sud. 
La mappa illustra la ricchezza naturalistica che abbiamo censito sul territorio nel corso di quasi 3 anni di monitoraggi, e servirà a promuovere la conoscenza della biodiversità (faunistica, avifaunistica e floristica) di questa importante porzione della rete ecologica cittadina. Ovviamente vuole anche contribuire a sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di tutelare e valorizzare queste risorse naturalistiche presenti in un territorio già caratterizzato dall'esistenza di valori storici, archeologici, culturali e paesaggistici. Tutti elementi che, opportunamente valorizzati, possono diventare il volano per uno sviluppo turistico ed ecosostenibile del territorio, alternativo a quello effimero e dannoso rappresentato dall'avanzata inarrestabile del cemento e dal progressivo consumo di suolo. 
Le aree verdi del V Municipio che abbiamo monitorato sono quelle del Parco delle Energie e del Lago ex Snia, Villa Gordiani, Villa De Sanctis, Parco di Centocelle e Parco di Tor Tre Teste. Ringraziamo gli attivisti del Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie per i dati che abbiamo raccolto insieme sull'area del parco e del Lago ex Snia, e gli amici birder e fotografi naturalistici della Caffarella per il prezioso aiuto fornito sia nella raccolta dei dati che nelle immagini pubblicate relative alle specie censite. 
La mappa mostra tutte le specie (sia faunistiche che floristiche) che abbiamo osservato in ciascuna area monitorata, e può essere utilizzata anche come una guida per il riconoscimento delle specie censite, grazie alle fotografie e ai testi inseriti per ciascuna di esse. 
La mappa continuerà ad essere aggiornata in tempo reale, ogni qual volta osserveremo una nuova specie in ognuna delle aree monitorate. 
Invitiamo tutti a frequentare e a riappropriarsi degli ambienti naturali del nostro territorio, così ricchi di biodiversità, in particolare ora che abbiamo una mappa che ci mostra tutto ciò che possiamo osservare passeggiando nei parchi e nelle aree verdi di un territorio ricco non soltanto di arte e di storia, ma anche di natura: 

domenica 2 ottobre 2016

Messa a dimora di un melograno al Parco delle Energie

Nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, attivisti del WWF Lazio - Gruppo attivo Pigneto-Prenestino e volontari che si occupano del Parco delle Energie hanno piantumato un piccolo albero di Melograno (Punica granatum) nei pressi dell'area giochi. 
Gli alberi sono molto importanti, soprattutto in quartieri poveri di verde come il nostro. Assorbono le polveri sottili e contribuiscono a ridurre, attraverso il processo di fotosintesi, la concentrazione di CO2 nell'atmosfera, gas serra responsabile dei cambiamenti climatici. 
Un piccolo gesto simbolico, ma concreto, a favore dell'ambiente e di uno dei principali parchi del nostro quartiere.
Continueremo con iniziative simili, ci stiamo infatti organizzando per piantumare, prossimamente, altri alberi in altre aree verdi del territorio.






Parco archeologico di Centocelle. Riqualificazione ambientale e salvaguardia dei beni culturali e naturalistici presenti

Al Sindaco di Roma Capitale
Al Presidente del Municipio V di Roma Capitale
All’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Municipio V di Roma Capitale
Al Presidente della Commissione Ambiente presso l'Assemblea Capitolina
Alla Direzione Generale Archeologia del MIBACT
Alla Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio del MIBACT
Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Alla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma


Il Comprensorio Centocelle-Torre Spaccata SDO è suddiviso nei tre Subcomprensori Centocelle, Quadraro e Torre Spaccata. Il Subcomprensorio Centocelle, compreso tra via Casilina, Viale Togliatti, Via Papiria, e Via di Centocelle, comprende tutta l’area dell’ex aeroporto di Centocelle. A tutt’oggi una parte del Comprensorio, che si affaccia su Via di Centocelle, è occupata dalle strutture dell’Aeronautica Militare.
Il Subcomprensorio Centocelle presenta la caratteristica di essere costituito da aree prevalentemente non edificate e di trovarsi all’interno di un ambito cittadino quasi completamente edificato e fittamente popolato. Esso è infatti adiacente a quartieri ad alta densità abitativa, e poveri nei necessari standard di verde e servizi (Cinecittà, Torre Spaccata, Alessandrino, Centocelle, Torpignattara). Il Subcomprensorio in questione è caratterizzato dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole interesse e ricade interamente all’interno del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, sottoposto a vincolo paesistico attraverso il D.M. del 21.10.1995 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. Al suo interno sono presenti beni archeologici e storici di notevole interesse (ville romane, l’antico tracciato della via Labicana, sepolcri, mausolei, catacombe, il tracciato in sotterraneo dell’antico acquedotto alessandrino, il Forte Casilino, ecc.), oggetto di numerosi ed importanti interventi di tutela da parte delle competenti Istituzioni Statali preposte alla tutela dei beni archeologici e storici (“Villa romana”, notifica del 7.1.1965 con vincolo archeologico sulla fascia che costeggia Via Casilina, “Osteria di Centocelle”, D.M. 12.6.1966 con vincolo archeologico sul manufatto presente su Via Casilina in prossimità dell’incrocio con Viale Togliatti, “Forte Casilino”, D.M. 23.2.1984 con vincolo monumentale sull’ex Forte Casilino, “Villa rustica”, D.M. 19.12.1991 con vincolo archeologico diretto ed indiretto sulla villa romana prospiciente Viale Togliatti, “Campo Marzio”, D.M. 9.7.1992 con vincolo archeologico sull’intera parte centrale, corrispondente all’antico Campo marzio di età imperiale.
In considerazione delle linee guida contenute nel Progetto Direttore SDO, del vincolo ambientale “Ad duas lauros” e dei vincoli archeologici e monumentali sopra elencati, il Comune di Roma con D.C. 69 del 10.4.2003 ha adottato il Piano Particolareggiato del Subcomprensorio Parco di Centocelle, destinando a verde pubblico tutta l’area dell’ex aeroporto non occupata dalle strutture dell’Aeronautica Militare, Piano poi approvato dalla Regione Lazio con D.G.R.L n. 22 del 31.1.2005.
Il Parco archeologico di Centocelle prefigurato dal Piano Particolareggiato riguarda 126 ettari di terreno, tutti sottoposti al vincolo di tutela “Ad duas lauros”; la maggior parte delle aree sono già sottoposte a vincolo archeologico o monumentale; infine la maggior parte delle aree sono già di proprietà comunale o comunque pubblica.
La progettazione del Parco di Centocelle, per l’importante funzione che è chiamato a svolgere nel macrosistema delle aree verdi della città, tra il grande Parco dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica e degli Acquedotti a sud, per il ruolo di parco urbano a servizio dell’intero settore orientale, per la notevole importanza del patrimonio archeologico ivi presente e purtroppo a tutt'oggi ancora interrato, nonché per le particolari caratteristiche storico-ambientali, è stata oggetto di un Concorso Internazionale di idee che si è svolto negli anni dal 1996 al 1998, coordinato dall’Ufficio SDO del Comune di Roma.
Sulla parte di proprietà comunale che si affaccia su Via Casilina il Comune di Roma ha già realizzato un primo stralcio di parco pubblico esteso per 33 ettari, inaugurandolo in data 9.9.2006.
Attivisti del WWF Pigneto-Prenestino stanno effettuando da tempo un'attività di monitoraggio della biodiversità e in particolare di censimento delle specie di avifauna presenti (nidificanti, stanziali, svernanti e di passaggio nel periodo migratorio) nei parchi e nelle aree verdi del Comprensorio Ad Duas Lauros, che per quanto riguarda il Parco Archeologico di Centocelle, pur essendo ancora incompleta, ha già rivelato la presenza di specie interessanti, quali la Cappellaccia (specie considerata in diminuzione in tutta Europa a causa delle trasformazioni ambientali e per l'uso dei pesticidi), la Pispola, l'Allodola, il Saltimpalo e, nel periodo di passo migratorio, lo Stiaccino, lo Strillozzo e l'Averla piccola.
Per quanto riguarda le specie vegetali è stata rilevata la presenza di alcune essenze tipiche della campagna romana, quali la Scarlina, la Finocchiella selvatica, la Rughetta selvatica, il Ravanello selvatico, la Piantaggine lanciuola, l'Aspraggine comune, la Buglossa ibrida, l'Euforbia calenzuola, il Fiorrancio selvatico, il Geranio selvatico, il Tarassaco, il Verbasco sinuoso, la Viperina piantaginea e diversi tipi di cardo (tra cui il Cardo rosso). Presenti anche la Silene alba, la Malva e in alcuni punti il Malvone campestre. Per quanto riguarda gli alberi, questi sono presenti principalmente nell'area prospiciente la via Casilina, dove sono presenti Cipressi, Pini domestici, Querce da sughero, Lecci e altri tipi di quercia. Presenti anche Robinie pseudoacacia e Ailanti. Per quanto riguarda l'area occupata dagli autodemolitori, il progetto Centocelle Forest di Ruthven, vincitore del citato concorso internazionale di idee, prevedeva un intervento di riforestazione e la creazione di laghetti e aree umide, che sarebbero molto importanti in quanto favorirebbero la nascita di specifici habitat, in grado di attirare ad esempio alcune specie di avifauna acquatica, ma anche rettili o anfibi legati all'acqua. Insomma, il parco si arricchirebbe di valori naturalistici. Oltretutto è noto che alcune essenze vegetali possono essere utilizzate per depurare acque e terreni (fitodepurazione), e considerando la presenza degli autodemolitori (sono lì da almeno 40 anni) quei terreni hanno sicuramente bisogno di essere depurati e bonificati.
Gli importanti valori storici, archeologici e naturalistici accennati dovrebbero indurre ad una particolare attenzione alla tutela dell'area in questione, mentre si è costretti a riscontrare l'interruzione dei lavori per la realizzazione di un secondo stralcio di parco nell’area estesa per circa 18 ettari tra la cosiddetta “La Tagliata” a nord e la villa della piscina a sud in direzione di Via di Centocelle, a cura del Dipartimento X Servizio Giardini di Roma capitale, e a notare che a fianco dei due nuovi accessi al Parco previsti su Via di Centocelle sono presenti due autodemolitori su terreno di proprietà comunale. Inoltre restano al momento escluse dal secondo stralcio le aree su Via di Centocelle adibite a campi sportivi ed a rimessaggio di automezzi.
Anche altre aree del Parco di Centocelle sono oggi occupate da insediamenti non compatibili con la necessaria tutela dei luoghi e comunque con la realizzazione del Parco medesimo. Si tratta della presenza di numerosi autodemolitori su Viale Palmiro Togliatti (su aree di proprietà demaniale, privata ed INCIS e sottoposte a vincolo archeologico e paesaggistico). Il Comune di Roma ha recepito la necessità di trasferire le suddette attività di autodemolizione e rottamazione dalle attuali collocazioni per la loro incompatibilità con la situazione ambientale e vincolistica, individuando con D.G.M. n. 451 del 23.12.2009 gli “interventi per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione del Comune di Roma – Procedura per l’individuazione di nuove aree”. Anche di recente Roma Capitale con Delibera della Giunta Capitolina n. 181 del 25.6.2014 ha definito le linee di indirizzo programmatiche per la delocalizzazione e/o stabilizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione nel territorio comunale. Va peraltro rilevata la presenza su Via Casilina di un ampiorimessaggio di roulotte, nell’area tra la Via medesima e la cosiddetta “La tagliata”, su area di proprietà comunale, sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico, e destinata a parco pubblico.
Va tenuto presente, inoltre, che il Comune di Roma, attraverso la D.C. n. 118 del 17.12.2009, ha purtroppo definanziato alcuni interventi precedentemente già finanziati e riguardanti la valorizzazione e la realizzazione del Parco di Centocelle, ovvero la Valorizzazione delle ville romane presenti nel Parco di Centocelle, attraverso il restauro delle ville romane interrate e la musealizzazione dei reperti trovati nel corso degli scavi già effettuati, per un importo di 1.300.000 euro e l progetto per la realizzazione di un Ponte di accesso al Parco di Centocelle su Via Casilina, necessario a garantire l’attraversamento in sicurezza di Via Casilina e l’accesso al Parco da parte dei pedoni, per un importo di 2.800.000 euro.
In questo quadro, si rammenta che Il 16 e il 21 agosto 2016 due grossi incendi hanno interessato l'area del Parco di Centocelle, in particolare quella relativa alla parte aperta al pubblico il 16, e l'area non ancora fruibile posta in prossimità della zona dove ci sono le abitazioni dell'aeronautica militare il 21. Il primo incendio non ha provocato gravi danni al parco soltanto perché, poche settimane prima, l'erba era stata tagliata. Il secondo invece è stato assai più violento, al punto che per spegnere le fiamme è dovuto intervenire persino un elicottero con il cestello che h effettuato diversi lanci di acqua per avere ragione delle fiamme. Quello che resta dopo questi incendi è un desolante panorama caratterizzato da diversi ettari di sterpaglie andate in fumo, con il colore nero della cenere che si staglia con prepotenza per migliaia di metri quadrati. Diversi alberi purtroppo sono morti a causa delle fiamme, il che è particolarmente grave considerando che l'area del parco è già povera di alberature. Pochi giorni prima di questi incendi, un altro incendio molto vasto ha letteralmente mandato in fumo l'area del pratone di Torrespaccata, ossia quell'importante corridoio verde da cui sono giunti i fagiani che oggi vivono all'interno del Parco di Centocelle, frequentato anche da numerose volpi. Infine, il 30 agosto 2016 un altro incendio ha nuovamente interessato il Parco di Centocelle.
Una ulteriore criticità è quella che è venuta a verificarsi a partire dal 1° luglio 2016, quando il Dipartimento Tutela Ambientale ha interdetto alle persone l'entrata di Via Casilina 712, chiudendo il relativo accesso con grossi blocchi di cemento, a seguito di una nota del Corpo di Polizia di Roma Capitale - Gruppo Casilino, nella quale si legge che l'entrata al civico 712 "non offre le sufficienti garanzie per la sicurezza sia del traffico veicolare che del traffico pedonale, visto che si trova a ridosso della intersezione stradale Via Casilina - Viale della Promavera". Tale provvedimento ha limitato fortemente la fruibilità della zona del Parco da parte dei cittadini, contribuendo all'aumento del degrado del Parco e rendendo più difficili gli interventi, ad esempio, dei mezzi dei vigili del fuoco che, in occasione dei suddetti incendi, sono stati costretti a elaborate manovre d'ingresso dal civico 730.
E’ inaccettabile che in un Parco di valenza internazionale, nel quale sono presenti importanti ritrovamenti archeologici e valori naturalistici e che è stato oggetto di un Concorso internazionale per la sua progettazione, versi in un profondo stato di degrado e abbandono.
Le associazioni scriventi sono profondamente insoddisfatte di questa gestione e chiedono:
- che venga ripristinato al più presto e in sicurezza l'accesso al Parco, per consentire l'ingresso ai mezzi di servizio (es. vigili del fuoco) nonché lo stazionamento dei mezzi privati esclusivamente all'interno dell'area parcheggio, esprimendo al contempo contrarietà a ipotesi che possano comportare l'attraversamento di una parte dell'area verde da parte dei veicoli a motore privati. Il Parco ha bisogno dei cittadini per vivere, al contempo l'area verde dev'essere preservata dall'attraversamento da parte di veicoli a motore privati;
- che si apra un tavolo di lavoro presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma tra i diversi soggetti che hanno responsabilità sull’area, Municipio V compreso, affinché si punti al rilancio e alla riqualificazione di questa fondamentale area verde di Roma (120 ettari, come Villa Borghese). Rilancio che passa attraverso una seria e continua manutenzione del parco (se il Dipartimento non ce la fa, lo dica e si avviino contatti con l'Ente Roma Natura) e una valorizzazione delle aree archeologiche e delle ricchezze naturalistiche che insistono al suo interno;
- che si avvii seriamente e con sollecitudine lo spostamento degli autodemolitori che sono presenti in viale Palmiro Togliatti (e che tra l’altro hanno espresso disponibilità ad andarsene) e di tutte le attività incompatibili con il Parco, abbattendo tutte le opere abusive che sono nate in questi anni;
- che, oltre a garantire la fruibilità del primo stralcio di Parco già realizzato venga completata la realizzazione dell'intero Parco Archeologico di Centocelle estendendolo a coprire tutte le aree già di proprietà comunale o pubblica, fino ad interessare anche le aree oggi ancora di proprietà privata.
Il Parco Archeologico di Centocelle è una fondamentale risorsa di verde pubblico cittadino ed è parte di una rete ecologica della città, utile anche all’abbattimento della CO2 e alla lotta contro i cambiamenti climatici, vederlo così, interdetto ai cittadini, umiliato e abbandonato, fa male.
Ci aspettiamo dalle istituzioni uno scatto di orgoglio per rilanciare il Parco Archeologico di Centocelle per dargli il giusto ruolo tra i grandi parchi di Roma.


Roma, 2.10.2016


WWF PIGNETO PRENESTINO pignetoprenestino@wwf.it
LEGAMBIENTE – CIRCOLO CITTA FUTURA cittafuturacircolo@gmail.com
FEDERTREK segreteria@federtrek.org
ITALIA NOSTRA – SEZIONE DI ROMA roma@italianostra.org
OSSERVATORIO CASILINO osservatoriocasilino@gmail.com
CdQ CENTOCELLE STORICA centocellestorica@libero.it
CdQ TORRESPACCATA cdq@torrespaccata.org
100 E A CAPO APS info@100eacapo.it
ASS. PER L’ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS ecomuseocasilino@gmail.com
CdQ TORPIGNATTARA cdqtorpignattara@email.it
ASS. CULTURALE ICT AD DUAS LAUROS duaslauros@gmail.com