Al Sindaco di Roma Capitale
Al Presidente del Municipio V di Roma Capitale
All’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Municipio V di Roma Capitale
Al Presidente della Commissione Ambiente presso l'Assemblea Capitolina
Alla Direzione Generale Archeologia del MIBACT
Alla Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio del MIBACT
Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Alla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma
Al Presidente del Municipio V di Roma Capitale
All’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale
All’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Municipio V di Roma Capitale
Al Presidente della Commissione Ambiente presso l'Assemblea Capitolina
Alla Direzione Generale Archeologia del MIBACT
Alla Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio del MIBACT
Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Alla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma
Il Subcomprensorio Centocelle presenta la caratteristica di essere costituito da aree prevalentemente non edificate e di trovarsi all’interno di un ambito cittadino quasi completamente edificato e fittamente popolato. Esso è infatti adiacente a quartieri ad alta densità abitativa, e poveri nei necessari standard di verde e servizi (Cinecittà, Torre Spaccata, Alessandrino, Centocelle, Torpignattara). Il Subcomprensorio in questione è caratterizzato dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole interesse e ricade interamente all’interno del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, sottoposto a vincolo paesistico attraverso il D.M. del 21.10.1995 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. Al suo interno sono presenti beni archeologici e storici di notevole interesse (ville romane, l’antico tracciato della via Labicana, sepolcri, mausolei, catacombe, il tracciato in sotterraneo dell’antico acquedotto alessandrino, il Forte Casilino, ecc.), oggetto di numerosi ed importanti interventi di tutela da parte delle competenti Istituzioni Statali preposte alla tutela dei beni archeologici e storici (“Villa romana”, notifica del 7.1.1965 con vincolo archeologico sulla fascia che costeggia Via Casilina, “Osteria di Centocelle”, D.M. 12.6.1966 con vincolo archeologico sul manufatto presente su Via Casilina in prossimità dell’incrocio con Viale Togliatti, “Forte Casilino”, D.M. 23.2.1984 con vincolo monumentale sull’ex Forte Casilino, “Villa rustica”, D.M. 19.12.1991 con vincolo archeologico diretto ed indiretto sulla villa romana prospiciente Viale Togliatti, “Campo Marzio”, D.M. 9.7.1992 con vincolo archeologico sull’intera parte centrale, corrispondente all’antico Campo marzio di età imperiale.
In considerazione delle linee guida contenute nel Progetto Direttore SDO, del vincolo ambientale “Ad duas lauros” e dei vincoli archeologici e monumentali sopra elencati, il Comune di Roma con D.C. 69 del 10.4.2003 ha adottato il Piano Particolareggiato del Subcomprensorio Parco di Centocelle, destinando a verde pubblico tutta l’area dell’ex aeroporto non occupata dalle strutture dell’Aeronautica Militare, Piano poi approvato dalla Regione Lazio con D.G.R.L n. 22 del 31.1.2005.
Il Parco archeologico di Centocelle prefigurato dal Piano Particolareggiato riguarda 126 ettari di terreno, tutti sottoposti al vincolo di tutela “Ad duas lauros”; la maggior parte delle aree sono già sottoposte a vincolo archeologico o monumentale; infine la maggior parte delle aree sono già di proprietà comunale o comunque pubblica.
La progettazione del Parco di Centocelle, per l’importante funzione che è chiamato a svolgere nel macrosistema delle aree verdi della città, tra il grande Parco dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica e degli Acquedotti a sud, per il ruolo di parco urbano a servizio dell’intero settore orientale, per la notevole importanza del patrimonio archeologico ivi presente e purtroppo a tutt'oggi ancora interrato, nonché per le particolari caratteristiche storico-ambientali, è stata oggetto di un Concorso Internazionale di idee che si è svolto negli anni dal 1996 al 1998, coordinato dall’Ufficio SDO del Comune di Roma.
Sulla parte di proprietà comunale che si affaccia su Via Casilina il Comune di Roma ha già realizzato un primo stralcio di parco pubblico esteso per 33 ettari, inaugurandolo in data 9.9.2006.
Attivisti del WWF Pigneto-Prenestino stanno effettuando da tempo un'attività di monitoraggio della biodiversità e in particolare di censimento delle specie di avifauna presenti (nidificanti, stanziali, svernanti e di passaggio nel periodo migratorio) nei parchi e nelle aree verdi del Comprensorio Ad Duas Lauros, che per quanto riguarda il Parco Archeologico di Centocelle, pur essendo ancora incompleta, ha già rivelato la presenza di specie interessanti, quali la Cappellaccia (specie considerata in diminuzione in tutta Europa a causa delle trasformazioni ambientali e per l'uso dei pesticidi), la Pispola, l'Allodola, il Saltimpalo e, nel periodo di passo migratorio, lo Stiaccino, lo Strillozzo e l'Averla piccola.
Per quanto riguarda le specie vegetali è stata rilevata la presenza di alcune essenze tipiche della campagna romana, quali la Scarlina, la Finocchiella selvatica, la Rughetta selvatica, il Ravanello selvatico, la Piantaggine lanciuola, l'Aspraggine comune, la Buglossa ibrida, l'Euforbia calenzuola, il Fiorrancio selvatico, il Geranio selvatico, il Tarassaco, il Verbasco sinuoso, la Viperina piantaginea e diversi tipi di cardo (tra cui il Cardo rosso). Presenti anche la Silene alba, la Malva e in alcuni punti il Malvone campestre. Per quanto riguarda gli alberi, questi sono presenti principalmente nell'area prospiciente la via Casilina, dove sono presenti Cipressi, Pini domestici, Querce da sughero, Lecci e altri tipi di quercia. Presenti anche Robinie pseudoacacia e Ailanti. Per quanto riguarda l'area occupata dagli autodemolitori, il progetto Centocelle Forest di Ruthven, vincitore del citato concorso internazionale di idee, prevedeva un intervento di riforestazione e la creazione di laghetti e aree umide, che sarebbero molto importanti in quanto favorirebbero la nascita di specifici habitat, in grado di attirare ad esempio alcune specie di avifauna acquatica, ma anche rettili o anfibi legati all'acqua. Insomma, il parco si arricchirebbe di valori naturalistici. Oltretutto è noto che alcune essenze vegetali possono essere utilizzate per depurare acque e terreni (fitodepurazione), e considerando la presenza degli autodemolitori (sono lì da almeno 40 anni) quei terreni hanno sicuramente bisogno di essere depurati e bonificati.
Gli importanti valori storici, archeologici e naturalistici accennati dovrebbero indurre ad una particolare attenzione alla tutela dell'area in questione, mentre si è costretti a riscontrare l'interruzione dei lavori per la realizzazione di un secondo stralcio di parco nell’area estesa per circa 18 ettari tra la cosiddetta “La Tagliata” a nord e la villa della piscina a sud in direzione di Via di Centocelle, a cura del Dipartimento X Servizio Giardini di Roma capitale, e a notare che a fianco dei due nuovi accessi al Parco previsti su Via di Centocelle sono presenti due autodemolitori su terreno di proprietà comunale. Inoltre restano al momento escluse dal secondo stralcio le aree su Via di Centocelle adibite a campi sportivi ed a rimessaggio di automezzi.
Anche altre aree del Parco di Centocelle sono oggi occupate da insediamenti non compatibili con la necessaria tutela dei luoghi e comunque con la realizzazione del Parco medesimo. Si tratta della presenza di numerosi autodemolitori su Viale Palmiro Togliatti (su aree di proprietà demaniale, privata ed INCIS e sottoposte a vincolo archeologico e paesaggistico). Il Comune di Roma ha recepito la necessità di trasferire le suddette attività di autodemolizione e rottamazione dalle attuali collocazioni per la loro incompatibilità con la situazione ambientale e vincolistica, individuando con D.G.M. n. 451 del 23.12.2009 gli “interventi per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione del Comune di Roma – Procedura per l’individuazione di nuove aree”. Anche di recente Roma Capitale con Delibera della Giunta Capitolina n. 181 del 25.6.2014 ha definito le linee di indirizzo programmatiche per la delocalizzazione e/o stabilizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione nel territorio comunale. Va peraltro rilevata la presenza su Via Casilina di un ampiorimessaggio di roulotte, nell’area tra la Via medesima e la cosiddetta “La tagliata”, su area di proprietà comunale, sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico, e destinata a parco pubblico.
Va tenuto presente, inoltre, che il Comune di Roma, attraverso la D.C. n. 118 del 17.12.2009, ha purtroppo definanziato alcuni interventi precedentemente già finanziati e riguardanti la valorizzazione e la realizzazione del Parco di Centocelle, ovvero la Valorizzazione delle ville romane presenti nel Parco di Centocelle, attraverso il restauro delle ville romane interrate e la musealizzazione dei reperti trovati nel corso degli scavi già effettuati, per un importo di 1.300.000 euro e l progetto per la realizzazione di un Ponte di accesso al Parco di Centocelle su Via Casilina, necessario a garantire l’attraversamento in sicurezza di Via Casilina e l’accesso al Parco da parte dei pedoni, per un importo di 2.800.000 euro.
In questo quadro, si rammenta che Il 16 e il 21 agosto 2016 due grossi incendi hanno interessato l'area del Parco di Centocelle, in particolare quella relativa alla parte aperta al pubblico il 16, e l'area non ancora fruibile posta in prossimità della zona dove ci sono le abitazioni dell'aeronautica militare il 21. Il primo incendio non ha provocato gravi danni al parco soltanto perché, poche settimane prima, l'erba era stata tagliata. Il secondo invece è stato assai più violento, al punto che per spegnere le fiamme è dovuto intervenire persino un elicottero con il cestello che h effettuato diversi lanci di acqua per avere ragione delle fiamme. Quello che resta dopo questi incendi è un desolante panorama caratterizzato da diversi ettari di sterpaglie andate in fumo, con il colore nero della cenere che si staglia con prepotenza per migliaia di metri quadrati. Diversi alberi purtroppo sono morti a causa delle fiamme, il che è particolarmente grave considerando che l'area del parco è già povera di alberature. Pochi giorni prima di questi incendi, un altro incendio molto vasto ha letteralmente mandato in fumo l'area del pratone di Torrespaccata, ossia quell'importante corridoio verde da cui sono giunti i fagiani che oggi vivono all'interno del Parco di Centocelle, frequentato anche da numerose volpi. Infine, il 30 agosto 2016 un altro incendio ha nuovamente interessato il Parco di Centocelle.
Una ulteriore criticità è quella che è venuta a verificarsi a partire dal 1° luglio 2016, quando il Dipartimento Tutela Ambientale ha interdetto alle persone l'entrata di Via Casilina 712, chiudendo il relativo accesso con grossi blocchi di cemento, a seguito di una nota del Corpo di Polizia di Roma Capitale - Gruppo Casilino, nella quale si legge che l'entrata al civico 712 "non offre le sufficienti garanzie per la sicurezza sia del traffico veicolare che del traffico pedonale, visto che si trova a ridosso della intersezione stradale Via Casilina - Viale della Promavera". Tale provvedimento ha limitato fortemente la fruibilità della zona del Parco da parte dei cittadini, contribuendo all'aumento del degrado del Parco e rendendo più difficili gli interventi, ad esempio, dei mezzi dei vigili del fuoco che, in occasione dei suddetti incendi, sono stati costretti a elaborate manovre d'ingresso dal civico 730.
E’ inaccettabile che in un Parco di valenza internazionale, nel quale sono presenti importanti ritrovamenti archeologici e valori naturalistici e che è stato oggetto di un Concorso internazionale per la sua progettazione, versi in un profondo stato di degrado e abbandono.
Le associazioni scriventi sono profondamente insoddisfatte di questa gestione e chiedono:
- che venga ripristinato al più presto e in sicurezza l'accesso al Parco, per consentire l'ingresso ai mezzi di servizio (es. vigili del fuoco) nonché lo stazionamento dei mezzi privati esclusivamente all'interno dell'area parcheggio, esprimendo al contempo contrarietà a ipotesi che possano comportare l'attraversamento di una parte dell'area verde da parte dei veicoli a motore privati. Il Parco ha bisogno dei cittadini per vivere, al contempo l'area verde dev'essere preservata dall'attraversamento da parte di veicoli a motore privati;
- che si apra un tavolo di lavoro presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma tra i diversi soggetti che hanno responsabilità sull’area, Municipio V compreso, affinché si punti al rilancio e alla riqualificazione di questa fondamentale area verde di Roma (120 ettari, come Villa Borghese). Rilancio che passa attraverso una seria e continua manutenzione del parco (se il Dipartimento non ce la fa, lo dica e si avviino contatti con l'Ente Roma Natura) e una valorizzazione delle aree archeologiche e delle ricchezze naturalistiche che insistono al suo interno;
- che si avvii seriamente e con sollecitudine lo spostamento degli autodemolitori che sono presenti in viale Palmiro Togliatti (e che tra l’altro hanno espresso disponibilità ad andarsene) e di tutte le attività incompatibili con il Parco, abbattendo tutte le opere abusive che sono nate in questi anni;
- che, oltre a garantire la fruibilità del primo stralcio di Parco già realizzato venga completata la realizzazione dell'intero Parco Archeologico di Centocelle estendendolo a coprire tutte le aree già di proprietà comunale o pubblica, fino ad interessare anche le aree oggi ancora di proprietà privata.
Il Parco Archeologico di Centocelle è una fondamentale risorsa di verde pubblico cittadino ed è parte di una rete ecologica della città, utile anche all’abbattimento della CO2 e alla lotta contro i cambiamenti climatici, vederlo così, interdetto ai cittadini, umiliato e abbandonato, fa male.
Ci aspettiamo dalle istituzioni uno scatto di orgoglio per rilanciare il Parco Archeologico di Centocelle per dargli il giusto ruolo tra i grandi parchi di Roma.
Il Parco archeologico di Centocelle prefigurato dal Piano Particolareggiato riguarda 126 ettari di terreno, tutti sottoposti al vincolo di tutela “Ad duas lauros”; la maggior parte delle aree sono già sottoposte a vincolo archeologico o monumentale; infine la maggior parte delle aree sono già di proprietà comunale o comunque pubblica.
La progettazione del Parco di Centocelle, per l’importante funzione che è chiamato a svolgere nel macrosistema delle aree verdi della città, tra il grande Parco dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica e degli Acquedotti a sud, per il ruolo di parco urbano a servizio dell’intero settore orientale, per la notevole importanza del patrimonio archeologico ivi presente e purtroppo a tutt'oggi ancora interrato, nonché per le particolari caratteristiche storico-ambientali, è stata oggetto di un Concorso Internazionale di idee che si è svolto negli anni dal 1996 al 1998, coordinato dall’Ufficio SDO del Comune di Roma.
Sulla parte di proprietà comunale che si affaccia su Via Casilina il Comune di Roma ha già realizzato un primo stralcio di parco pubblico esteso per 33 ettari, inaugurandolo in data 9.9.2006.
Attivisti del WWF Pigneto-Prenestino stanno effettuando da tempo un'attività di monitoraggio della biodiversità e in particolare di censimento delle specie di avifauna presenti (nidificanti, stanziali, svernanti e di passaggio nel periodo migratorio) nei parchi e nelle aree verdi del Comprensorio Ad Duas Lauros, che per quanto riguarda il Parco Archeologico di Centocelle, pur essendo ancora incompleta, ha già rivelato la presenza di specie interessanti, quali la Cappellaccia (specie considerata in diminuzione in tutta Europa a causa delle trasformazioni ambientali e per l'uso dei pesticidi), la Pispola, l'Allodola, il Saltimpalo e, nel periodo di passo migratorio, lo Stiaccino, lo Strillozzo e l'Averla piccola.
Per quanto riguarda le specie vegetali è stata rilevata la presenza di alcune essenze tipiche della campagna romana, quali la Scarlina, la Finocchiella selvatica, la Rughetta selvatica, il Ravanello selvatico, la Piantaggine lanciuola, l'Aspraggine comune, la Buglossa ibrida, l'Euforbia calenzuola, il Fiorrancio selvatico, il Geranio selvatico, il Tarassaco, il Verbasco sinuoso, la Viperina piantaginea e diversi tipi di cardo (tra cui il Cardo rosso). Presenti anche la Silene alba, la Malva e in alcuni punti il Malvone campestre. Per quanto riguarda gli alberi, questi sono presenti principalmente nell'area prospiciente la via Casilina, dove sono presenti Cipressi, Pini domestici, Querce da sughero, Lecci e altri tipi di quercia. Presenti anche Robinie pseudoacacia e Ailanti. Per quanto riguarda l'area occupata dagli autodemolitori, il progetto Centocelle Forest di Ruthven, vincitore del citato concorso internazionale di idee, prevedeva un intervento di riforestazione e la creazione di laghetti e aree umide, che sarebbero molto importanti in quanto favorirebbero la nascita di specifici habitat, in grado di attirare ad esempio alcune specie di avifauna acquatica, ma anche rettili o anfibi legati all'acqua. Insomma, il parco si arricchirebbe di valori naturalistici. Oltretutto è noto che alcune essenze vegetali possono essere utilizzate per depurare acque e terreni (fitodepurazione), e considerando la presenza degli autodemolitori (sono lì da almeno 40 anni) quei terreni hanno sicuramente bisogno di essere depurati e bonificati.
Gli importanti valori storici, archeologici e naturalistici accennati dovrebbero indurre ad una particolare attenzione alla tutela dell'area in questione, mentre si è costretti a riscontrare l'interruzione dei lavori per la realizzazione di un secondo stralcio di parco nell’area estesa per circa 18 ettari tra la cosiddetta “La Tagliata” a nord e la villa della piscina a sud in direzione di Via di Centocelle, a cura del Dipartimento X Servizio Giardini di Roma capitale, e a notare che a fianco dei due nuovi accessi al Parco previsti su Via di Centocelle sono presenti due autodemolitori su terreno di proprietà comunale. Inoltre restano al momento escluse dal secondo stralcio le aree su Via di Centocelle adibite a campi sportivi ed a rimessaggio di automezzi.
Anche altre aree del Parco di Centocelle sono oggi occupate da insediamenti non compatibili con la necessaria tutela dei luoghi e comunque con la realizzazione del Parco medesimo. Si tratta della presenza di numerosi autodemolitori su Viale Palmiro Togliatti (su aree di proprietà demaniale, privata ed INCIS e sottoposte a vincolo archeologico e paesaggistico). Il Comune di Roma ha recepito la necessità di trasferire le suddette attività di autodemolizione e rottamazione dalle attuali collocazioni per la loro incompatibilità con la situazione ambientale e vincolistica, individuando con D.G.M. n. 451 del 23.12.2009 gli “interventi per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione del Comune di Roma – Procedura per l’individuazione di nuove aree”. Anche di recente Roma Capitale con Delibera della Giunta Capitolina n. 181 del 25.6.2014 ha definito le linee di indirizzo programmatiche per la delocalizzazione e/o stabilizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione nel territorio comunale. Va peraltro rilevata la presenza su Via Casilina di un ampiorimessaggio di roulotte, nell’area tra la Via medesima e la cosiddetta “La tagliata”, su area di proprietà comunale, sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico, e destinata a parco pubblico.
Va tenuto presente, inoltre, che il Comune di Roma, attraverso la D.C. n. 118 del 17.12.2009, ha purtroppo definanziato alcuni interventi precedentemente già finanziati e riguardanti la valorizzazione e la realizzazione del Parco di Centocelle, ovvero la Valorizzazione delle ville romane presenti nel Parco di Centocelle, attraverso il restauro delle ville romane interrate e la musealizzazione dei reperti trovati nel corso degli scavi già effettuati, per un importo di 1.300.000 euro e l progetto per la realizzazione di un Ponte di accesso al Parco di Centocelle su Via Casilina, necessario a garantire l’attraversamento in sicurezza di Via Casilina e l’accesso al Parco da parte dei pedoni, per un importo di 2.800.000 euro.
In questo quadro, si rammenta che Il 16 e il 21 agosto 2016 due grossi incendi hanno interessato l'area del Parco di Centocelle, in particolare quella relativa alla parte aperta al pubblico il 16, e l'area non ancora fruibile posta in prossimità della zona dove ci sono le abitazioni dell'aeronautica militare il 21. Il primo incendio non ha provocato gravi danni al parco soltanto perché, poche settimane prima, l'erba era stata tagliata. Il secondo invece è stato assai più violento, al punto che per spegnere le fiamme è dovuto intervenire persino un elicottero con il cestello che h effettuato diversi lanci di acqua per avere ragione delle fiamme. Quello che resta dopo questi incendi è un desolante panorama caratterizzato da diversi ettari di sterpaglie andate in fumo, con il colore nero della cenere che si staglia con prepotenza per migliaia di metri quadrati. Diversi alberi purtroppo sono morti a causa delle fiamme, il che è particolarmente grave considerando che l'area del parco è già povera di alberature. Pochi giorni prima di questi incendi, un altro incendio molto vasto ha letteralmente mandato in fumo l'area del pratone di Torrespaccata, ossia quell'importante corridoio verde da cui sono giunti i fagiani che oggi vivono all'interno del Parco di Centocelle, frequentato anche da numerose volpi. Infine, il 30 agosto 2016 un altro incendio ha nuovamente interessato il Parco di Centocelle.
Una ulteriore criticità è quella che è venuta a verificarsi a partire dal 1° luglio 2016, quando il Dipartimento Tutela Ambientale ha interdetto alle persone l'entrata di Via Casilina 712, chiudendo il relativo accesso con grossi blocchi di cemento, a seguito di una nota del Corpo di Polizia di Roma Capitale - Gruppo Casilino, nella quale si legge che l'entrata al civico 712 "non offre le sufficienti garanzie per la sicurezza sia del traffico veicolare che del traffico pedonale, visto che si trova a ridosso della intersezione stradale Via Casilina - Viale della Promavera". Tale provvedimento ha limitato fortemente la fruibilità della zona del Parco da parte dei cittadini, contribuendo all'aumento del degrado del Parco e rendendo più difficili gli interventi, ad esempio, dei mezzi dei vigili del fuoco che, in occasione dei suddetti incendi, sono stati costretti a elaborate manovre d'ingresso dal civico 730.
E’ inaccettabile che in un Parco di valenza internazionale, nel quale sono presenti importanti ritrovamenti archeologici e valori naturalistici e che è stato oggetto di un Concorso internazionale per la sua progettazione, versi in un profondo stato di degrado e abbandono.
Le associazioni scriventi sono profondamente insoddisfatte di questa gestione e chiedono:
- che venga ripristinato al più presto e in sicurezza l'accesso al Parco, per consentire l'ingresso ai mezzi di servizio (es. vigili del fuoco) nonché lo stazionamento dei mezzi privati esclusivamente all'interno dell'area parcheggio, esprimendo al contempo contrarietà a ipotesi che possano comportare l'attraversamento di una parte dell'area verde da parte dei veicoli a motore privati. Il Parco ha bisogno dei cittadini per vivere, al contempo l'area verde dev'essere preservata dall'attraversamento da parte di veicoli a motore privati;
- che si apra un tavolo di lavoro presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma tra i diversi soggetti che hanno responsabilità sull’area, Municipio V compreso, affinché si punti al rilancio e alla riqualificazione di questa fondamentale area verde di Roma (120 ettari, come Villa Borghese). Rilancio che passa attraverso una seria e continua manutenzione del parco (se il Dipartimento non ce la fa, lo dica e si avviino contatti con l'Ente Roma Natura) e una valorizzazione delle aree archeologiche e delle ricchezze naturalistiche che insistono al suo interno;
- che si avvii seriamente e con sollecitudine lo spostamento degli autodemolitori che sono presenti in viale Palmiro Togliatti (e che tra l’altro hanno espresso disponibilità ad andarsene) e di tutte le attività incompatibili con il Parco, abbattendo tutte le opere abusive che sono nate in questi anni;
- che, oltre a garantire la fruibilità del primo stralcio di Parco già realizzato venga completata la realizzazione dell'intero Parco Archeologico di Centocelle estendendolo a coprire tutte le aree già di proprietà comunale o pubblica, fino ad interessare anche le aree oggi ancora di proprietà privata.
Il Parco Archeologico di Centocelle è una fondamentale risorsa di verde pubblico cittadino ed è parte di una rete ecologica della città, utile anche all’abbattimento della CO2 e alla lotta contro i cambiamenti climatici, vederlo così, interdetto ai cittadini, umiliato e abbandonato, fa male.
Ci aspettiamo dalle istituzioni uno scatto di orgoglio per rilanciare il Parco Archeologico di Centocelle per dargli il giusto ruolo tra i grandi parchi di Roma.
Roma, 2.10.2016
WWF PIGNETO PRENESTINO pignetoprenestino@wwf.it
LEGAMBIENTE – CIRCOLO CITTA FUTURA cittafuturacircolo@gmail.com
FEDERTREK segreteria@federtrek.org
ITALIA NOSTRA – SEZIONE DI ROMA roma@italianostra.org
OSSERVATORIO CASILINO osservatoriocasilino@gmail.com
CdQ CENTOCELLE STORICA centocellestorica@libero.it
CdQ TORRESPACCATA cdq@torrespaccata.org
100 E A CAPO APS info@100eacapo.it
ASS. PER L’ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS ecomuseocasilino@gmail.com
CdQ TORPIGNATTARA cdqtorpignattara@email.it
ASS. CULTURALE ICT AD DUAS LAUROS duaslauros@gmail.com
LEGAMBIENTE – CIRCOLO CITTA FUTURA cittafuturacircolo@gmail.com
FEDERTREK segreteria@federtrek.org
ITALIA NOSTRA – SEZIONE DI ROMA roma@italianostra.org
OSSERVATORIO CASILINO osservatoriocasilino@gmail.com
CdQ CENTOCELLE STORICA centocellestorica@libero.it
CdQ TORRESPACCATA cdq@torrespaccata.org
100 E A CAPO APS info@100eacapo.it
ASS. PER L’ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS ecomuseocasilino@gmail.com
CdQ TORPIGNATTARA cdqtorpignattara@email.it
ASS. CULTURALE ICT AD DUAS LAUROS duaslauros@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento