Da alcuni mesi i cancelli di accesso della parte
della Villa dei Gordiani che affaccia su Via Olevano romano sono stati chiusi
con catene e lucchetti. Detto provvedimento risulta essere stato motivato dalla
necessità di contrastare i fenomeni di prostituzione che si verificava nella
parte di parco prospicente via Olevano romano non solo nelle ore notturne ma
anche di giorno.
Il Parco archeologico della Villa dei Gordiani,
oltre ad essere un bene archeologico nonché un bene paesistico, ricadente
all’interno del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, vincolato con D.M.
24.10.1995 da parte del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, ricade in
settore urbano che presenza gravi carenze di verde pubblico procapite.
Ne consegue non solo la necessità di tutelare e
salvaguardare detto bene, ma anche di garantirne la fruibilità da parte dei
cittadini.
La scrivente Associazione ritiene che il contrasto
dei fenomeni di degrado sociale ed ambientale sopra descritti possano essere
arginati non limitando la fruibilità del Parco in questione, ma adottando i
seguenti provvedimenti:
· - chiusura del Parco nelle ore notturne
· - intensificazione dei controlli da parte della
Polizia di Roma capitale e delle Forze dell’Ordine nelle ore diurne
· - estensione dell’impianto di illuminazione alla
parte di Parco in questione, la quale appunto ne risulta essere esclusa
· -
diradamento delle siepi che ostacolano la visibilità
dell’area da via Prenestina e via Olevano Romano.
Durante la scorsa estate si è provveduto a diradare
la siepe lungo il perimetro su Via
Prenestina e Via Olevano Romano, ma sia il cancello su Via Olevano Romano di
fronte alla Clinica Fabia Mater, sia quello su Via Prenestina continuano ad
essere chiusi, impedendo così l’accesso al Parco.
Questa parziale chiusura del parco, che scoraggia
la frequentazione del medesimo da parte dei cittadini, favorisce invece lo
sviluppo della prostituzione, come si evince dalla presenza di un materasso
adagiato tra la rete che circonda la voragine apertasi in prossimità della
cisterna romana e l’adiacente siepe di oleandri, ed alla contestuale presenza
di consistenti tracce attestanti il consumo di rapporti sessuali.
Peraltro la porta di accesso all’area recintata
attorno alla voragine è priva di lucchetto, mentre la recinzione risulta essere
stata abbassata per favorire lo scavalcamento della medesima.
Anche la recinzione attorno al piccolo monumento
adiacente la recinzione su via Prenestina, sebbene un cartello monitore indichi
una situazione di pericolo, è divelta sul lato che affaccia via Prenestina.
Si chiede quindi di riconsiderare la scelta di
mantenere chiusi i due cancelli di accesso, garantendo la sicurezza dei
visitatori attraverso la manutenzione delle recinzioni esistenti, e
contrastando i fenomeni di prostituzione attraverso la rimozione del materasso
presente ed un adeguato servizio di sorveglianza.
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