Ieri,
4 maggio, abbiamo effettuato un sopralluogo nel Parco di Centocelle
all'interno del quale non abbiamo mancato di rilevare la presenza delle
ormai note criticità che da tempo lo affliggono, ma che pur potrebbero
risolversi attraverso una serie di nterventi pianificati: rifiuti sparsi in vari
punti, dovuti per lo più alla presenza di cassonetti oramai inadeguati a
svolgere la loro funzione, scarico della fontanella ostruito che
provoca l'allagamento della strada circostante. Con interventi, certo
non particolarmente complessi, potrebbero risolversi le piccole ma pur
presenti criticità rilevate sopra.
Ma
con questo post vogliamo tornare su un aspetto che in questo periodo è sottoposto all'attenzione di tutti: la questione degli sfalci nell'area del
Parco di Centocelle. Il Gruppo Pigneto Prenestino del WWF Roma e Area
Metropolitana ha elaborato da tempo un documento (già in passato
inoltrato a Municipio, Dipartimento tutela ambiente e Servizio giardini)
con i suggerimenti volti a conciliare la manutenzione del verde del
parco e la conseguente programmazione degli sfalci con la necessità di tutelare la
biodiversità del sito e la fase riproduttiva della fauna che ci vive.
A
nostro avviso è importante tener conto del fatto che il Parco di
Centocelle non è un parco giardino come altre piccole aree verdi della
città, ma un'area estesa che presenta importanti elementi e valori di
naturalità che vanno tutelati. L'area del Parco di Centocelle è ricca di
essenze botaniche che concorrono a creare un ecosistema vario e
funzionale, che richiama la presenza di specie faunistiche che vi
trovano riparo, vi si riproducono, vi svolgono funzioni utili al
mantenimento di un equilibrio ecosistemico sano, che dispensa servizi a
tutti, anche all'uomo. Ovviamente questo non significa che non debba
esserci manutenzione del verde, tutt'altro, trovandosi infatti
all'interno di un'area urbana, il parco deve poter essere fruito dai
cittadini in sicurezza. Noi crediamo che si possano conciliare le due
cose, ossia la tutela dei valori naturalistici dell'area e la fruizione
della stessa da parte dei cittadini, attraverso una programmazione
intelligente degli sfalci, i quali potrebbero essere più frequenti lungo
le fasce di bordo e in prossimità del parcheggio (dove sono assenti le
nidificazioni della fauna e dove più facilmente i cittadini possono
fruire dei servizi del parco), per mantenere bassa la vegetazione in
quei settori, sistemati quindi a giardino e resi fruibili in sicurezza
dai cittadini; lasciando, allo stesso tempo, che nell'estesa area
centrale del parco la vegetazione possa completare il suo ciclo
biologico stagionale e consentire a fagiani, beccamoschini, cappellacce e
altra fauna di completare la loro fase riproduttiva. Poi quando, in
prossimità di giugno, la vegetazione una volta concluso il proprio ciclo
vitale comincia a seccare, e quando le nidificazioni sono ormai avviate
pressoché alla conclusione, procedere con lo sfalcio anche dell'area
centrale, per impedire il ricorrente e rischioso fenomeno degli incendi
estivi.
Crediamo che con un pò di impegno e una gestione pianificata sia
possibile gestire in questa maniera la manutenzione del verde
all'interno di un parco urbano dove è importante conciliare la tutela
dei valori naturalistici presenti (sia botanici che faunistici) con il diritto dei cittadini a
frequentarlo in sicurezza.
Al link che segue si può scaricare e consultare il documento che abbiamo elaborato in proposito:
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