sabato 6 aprile 2019

Le priorità del WWF per la periferia orientale di Roma

In vista del Convegno "Urbanistica Pianificazione e Rigenerazione Urbana nel Municipio Roma V" in programma venerdì 12 aprile 2019, pubblichiamo un documento elaborato dal WWF Roma e Area Metropolitana - Gruppo Pigneto-Prenestino contenente quelle che la nostra associazione ritiene essere le priorità per il Municipio Roma V e per le aree limitrofe.


LE PRIORITA' DEL WWF PER LA PERIFERIA ORIENTALE DI ROMA

Il settore orientale della periferia romana, come del resto tutta la periferia di Roma Capitale, è caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano densamente popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di impermeabilizzazione del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale (sovratemperature nei mesi estivi) e dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole importanza.
            La salvaguardia e la valorizzazione di questi beni è l’occasione per riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione di vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che si estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre il Grande Raccordo Anulare. La realizzazione di detti parchi permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria e le condizioni microclimatiche nonché di realizzare una rete ecologica attraverso corridoi che connettano le aree verdi già presenti.
            Il settore della periferia orientale compreso tra il GRA ad est ed il centro storico con Porta Maggiore ad ovest e tra la Riserva Naturale dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica a sud, comprende il territorio del Municipio Roma V, nonché parte dei Municipi Roma IV, VI e VII. 
           
            La necessità della riqualificazione ambientale della città è stata riconosciuta fin dalla fine degli anni Ottanta, e si è concretizzata nella Legge 396/1990 detta Legge per Roma Capitale, la quale ha prescritto l’impiego delle aree dell’ex Sistema Direzionale Orientale per la riqualificazione del settore orientale della periferia cittadina.

            Il Progetto Direttore SDO del 1995, redatto ed approvato dal Comune di Roma ha definito le linee guida per la stesura dei Piani Particolareggiati presenti nelle aree SDO: Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centocelle. In queste linee guida soprattutto i Comprensori SDO sono stati finalizzati a garantire gli standard urbanistici di verde e servizi per i quartieri limitrofi ed a salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale presente.

            Anche le opere progettate e solo in parte realizzate come compensazione socioambientale per la realizzazione e l’entrata in esercizio della linea ferroviaria AV Roma Napoli hanno come obiettivo la riqualificazione ambientale di questo territorio.


In questo settore della periferia orientale possono essere individuate tre macroaree che con le loro caratteristiche sono degli strumenti potenziali per la riqualificazione ambientale del territorio:
1.         il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros” e l’adiacente area di Torre Spaccata;
2.         il Comprensorio storico-archeologico “Tor Tre Teste, Mistica e Casa Calda”;
3.         l’area a cavallo del tratto urbano della A 24 tra Casalbertone e Tor Sapienza.

1.                  Il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”

            Nel territorio del Municipio Roma V è presente il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, perimetrato e tutelato da vincolo paesistico come zona di interesse archeologico dal D.M. 21.10.1995, che si estende dal Torrione di Piazzale Prenestino fino a tutto il Parco Archeologico di Centocelle, comprendendo l’area dell’ex Snia Viscosa, la Villa dei Gordiani, l’area del Comprensorio Casilino SDO, l’Acquedotto Alessandrino a Torpignattara e la Batteria di Porta Furba. Nei riguardi di detto Comprensorio il WWF Pigneto_Prenestino ha redatto un Dossier, pubblicato nel 2012 e aggiornato nel 2015 e consultabile sul sito:


            In questo Dossier sono state esaminate soprattutto tre aree che ricadono all’interno del Comprensorio: l’area dell’ex Snia Viscosa, l’area dell’ex Comprensorio Casilino SDO, e l’area del Parco Archeologico di Centocelle.
·                    L’area dell’ex Snia Viscosa. Il Piano Particolareggiato Tiburtino SDO approvato nel 2002 prevede la realizzazione di un vasto parco a sud della linea ferroviaria, che comprende l’ex Snia Viscosa e le aree a est di Via di Portonaccio fino a Via Attilio Hortis. A tale riguardo il Comune di Roma con D.G.C. n. 533 del 9.9.2003 ha approvato la realizzazione del Progetto unitario del Parco Prenestino ex Snia Viscosa, il che ha portato all’esproprio di un’area su Via di Portonaccio, in corrispondenza del lago Ex Snia. Questo parco, sebbene sia stato definito dalla Legge per Roma Capitale “opera di preminente interesse nazionale”, non è stato tuttavia mai realizzato. La situazione dell’area e le conseguenti richieste di tutela e valorizzazione sono  presenti e consultabili sia nel Dossier “Ad duas lauros” del 2015, sia nel Dossier sul Parco dell’oblio di seguito descritto e comunque consultabile al sotto stante link:                                                         
Relativamente a tale area il WWF sostiene, insieme al Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie, le richieste finalizzate a ottenere l'istituzione del vincolo di Monumento Naturale da parte della Regione Lazio e la demanializzazione del Lago Ex Snia Viscosa.
Il Comprensorio Casilino SDO. Il Comprensorio Casilino SDO si estende tra via Prenestina a nord e Via Casilina a sud. Esso è stato oggetto di un Piano particolareggiato adottato dal Comune di Roma con Delibera Consiliare 148 del  21.10.2002, il quale destina a verde circa 90 ettari sui 100 non ancora edificati. Il Piano sarebbe stato quindi poi trasmesso alla Regione Lazio per la necessaria approvazione, ma l’iter si è interrotto e non se ne hanno più notizie. Così, a 24 anni di distanza dal Progetto Direttore SDO del 1995, e a 17 anni dall’adozione del Piano Particolareggiato del 2002 questo Comprensorio è ancora privo di pianificazione urbanistica definitiva. Pertanto questo Comprensorio SDO, ricchissimo di beni ambientali e culturali, con i suoi 100 ettari non ancora edificati, è l’ultima occasione per avvicinare i quartieri circostanti alla dotazione standard minima di verde pubblico procapite (i famosi 9 mq per abitante prescritti dal D.I. 1444 del 1.3.1968).  La situazione del Comprensorio Casilino SDO e le richieste di salvaguardia e valorizzazione dell’area, oltre ad essere presenti nel citato Dossier WWF “Ad duas lauros”, sono riportate nella nota del 16.12.2014 consultabile al sottostante link:

·                    Il Parco Archeologico di Centocelle. Il Piano Particolareggiato del Subcomprensorio Centocelle approvato nel 2006 prevede la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, esteso per 126 ettari. La maggior parte di questi ettari sono stati ceduti dal Demanio Militare al Comune di Roma proprio per permettere la realizzazione del parco, anch’esso ritenuto dalla Legge per Roma Capitale “opera di preminente interesse nazionale”. Fino ad oggi è stato tuttavia realizzato solo il primo stralcio di parco sulla via Casilina, esteso per soli 33 ettari. I lavori per il secondo stralcio, esteso su ulteriori 18 ettari, sebbene finanziati ed appaltati, non sono mai partiti. Sull’area del futuro parco insistono attività economiche non compatibili, come numerosi autodemolitori che lavorano da 30 anni con autorizzazioni provvisorie in attesa della necessaria delocalizzazione. La vicenda relativa ai vincoli archeologici e paesistici apposti per la tutela dell’area, alla pianificazione urbanistica dell’area medesima (Piano Particolareggiato del Subcomprensorio Centocelle approvato nel 2006) ed alla progettazione e parziale realizzazione del Parco è ricostruita nel documento “Parco Archeologico di Centocelle: storia dell'apposizione di vincoli di tutela sul patrimonio culturale ed ambientale presente, pianificazione urbanistica dell'area, progettazione e realizzazione del parco medesimo”, consultabile al sottostante link:


Una nota del 2.10.2016 con le richieste delle Associazioni:


Per quanto attiene al Parco Archeologico di Centocelle il WWF ha rilevato le seguenti criticità:

·                    Sistemazione dei due accessi attuali e creazione di nuovi accessi
·                    Risistemazione delle parti di cancellata abbattute
·                 Predisposizione di un piano di prevenzione incendi adeguato ai rischi presenti (autodemolitori, discariche non caratterizzate, impianti militari)
·                    Realizzazione del secondo lotto
·                    Bonifica del canalone e delle altre discariche presenti, come da Ordinanza della Sindaca n. 22 del 10.2.2017
·                    Valorizzazione delle ville romane della piscina e Ad duas lauros
·                    Valorizzazione del monumento Osteria di Centocelle
·                    Progettazione, finanziamento e realizzazione del terzo lotto
·                    Monitoraggio e messa in sicurezza del sistema caveale presente nel sottosuolo
·                    Delocalizzazione degli autodemolitori presenti
·                    Verifica della compatibilità ambientale delle attività economiche presenti nell’area

·                    L’area di Torre Spaccata. Il subcomprensorio Torre Spaccata fa parte del Comprensorio SDO Centocelle – Torre Spaccata assieme al Subcomprensorio Centocelle ed al Subcomprensorio Quadraro.  Esso ricade nel territorio dell’attuale Municipio Roma VI (ex Municipio VIII), e si estende per circa 57 ettari tra Via Palmiro Togliatti ad ovest e via di Torre Spaccata ad est, e tra il quartiere di Torre Spaccata a nord ed il quartiere di Cinecittà Est a sud. All’interno di detto subcomprensorio, adiacente al Parco Archeologico di Centocelle e quindi al Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, è presente un patrimonio di beni culturali di notevole importanza, in parte già registrato nella Carta dell’Agro al Foglio 25 Nord, in parte emerso nel corso dei sondaggi archeologici preventivi effettuati nel periodo dal 2000 al 2005 da parte della Soprintendenza Capitolina con i fondi messi a disposizione della Legge per Roma Capitale 396/1990. I beni in questione sono elencati nella nota congiunta WWF – Italia Nostra del 1.12.2017 con la quale è stata chiesta la tutela e valorizzazione dell’area, consultabile al sottostante link:

Il nuovo PRG del Comune di Roma, approvato nel 2008, sebbene classifichi l’area in questione tra le componenti secondarie (B) della Rete ecologica, ne prevede la trasformazione parziale attraverso la realizzazione di 600.000 metri cubi di nuovi edifici estesi su circa 17 ettari  posti ai margini settentrionale e meridionale del subcomprensorio.            

2.                  Il Comprensorio storico-archeologico Tor Tre Teste, Mistica e Casa Calda.

            Nel territorio del Municipio Roma V tra Via di Tor Tre Teste ad ovest ed il GRA ad est, e tra la Via Prenestina a nord e la Via Casilina a sud, è presente il Comprensorio storico-archeologico del Fosso di Tor Tre Teste, di Mistica e di Casa Calda. Detto Comprensorio costituisce uno degli ultimi lembi di campagna romana all’interno del GRA; esso presenta infatti il paesaggio classico dell’Agro romano attraversato dai resti dell’Acquedotto Alessandrino, ma anche caratterizzato da significativi monumenti medievali quali il Torraccio del Rischiaro o il complesso delle torri di Casa Calda e da significative architetture rurali quali il grande casale a corte della Tenuta La Mistica nonché da importantissimi valori naturalistici, quali quelli rappresentati dal Lago di Mistica e dal Fosso di Tor Tre Teste.

            L’ importanza culturale ed ambientale e la conseguente necessità di tutela di questo Comprensorio è stata riconosciuta dapprima dal D.M. 2.2.1990, con il quale è stato apposto il vincolo archeologico ex Lege 1089/39 sul tratto dell’Acquedotto Alessandrino compreso tra Via di Tor Tre teste ed il GRA e la corrispondente fascia di rispetto di 100 metri su ambo i lati. Detto D.M. è stato recentemente rettificato dal Decreto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio del 21.1.1995.

            Successivamente sull’intera area in questione è stato apposto il vincolo archeologico ex Lege 1089/39 con D.M. 12.10.1995.

            Detto vincolo di tutela è stato tuttavia annullato in parte dalle Sentenze del Consiglio di Stato  n. 2763 del 1999 e n. 4567 del 12.6.2001, a seguito di ricorsi presentati da privati, in quanto non tutte le porzioni dell’area in questione sono state riconosciute meritevoli del vincolo archeologico indiretto necessario a garantire la libera visione dell’Acquedotto Alessandrino da ogni prospettiva. Detto D.M. è stato rettificato dal Decreto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio del 21.1.1995.

            Il Comprensorio storico-archeologico “Tor Tre Teste, Casa Mistica e Casa Calda” è stato altresì ricompreso all’interno della vasta “area comprendente il Fosso di Tor Tre Teste, Casa Mistica, Casa Calda e Torre Angela” la cui importanza culturale ed paesistica e la conseguente necessità di tutela è stata riconosciuta dal D.M. 5.4.2001, con cui il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, su proposte della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Roma e della Soprintendenza Archeologica di Roma, ha apposto il vincolo paesistico in quanto  zona di interesse archeologico di cui all’art. 146, comma 1, lettera m), del Decreto legislativo n. 490 del 29.10.1999.
            Detto vincolo di tutela è stato impugnato da parte del Comune di Roma al TAR del Lazio, il quale con sentenza n.14578 del 10.12.2001 lo ha annullato per mancato rispetto della procedura riguardante la emanazione del vincolo. Contro detta sentenza non è stato tuttavia presentato ricorso al Consiglio di Stato.

            Nei riguardi di detto Comprensorio è stata inviata una lettera del 18.11.2015 per chiedere la necessaria tutela e valorizzazione dell’area, consultabile assieme agli allegati nel sottostante link:


            All’interno del Comprensorio storico archeologico Tor Tre Teste, Mistica e Casa Calda ricade l’area oggetto della convenzione tra Roma Capitale e privati approvata con D.C. 79 del 18.4.2005, la quale prevede la realizzazione e la consegna a Roma Capitale del Parco archeologico dell’Acquedotto Alessandrino esteso per circa 75 ha, da realizzare a cura dei privati e cedere all’Amministrazione Comunale, nel quale vengono tutelati i valori storico archeologici e paesistici presenti nell’area (Acquedotto Alessandrino, Muraccio del Rischiaro, Fosso di Tor Tre Teste). Questo parco non è stato fino ad oggi realizzato.

            Peraltro nell’area di Casa Calda è presente un’area di 8 ettari espropriata dal Comune di Roma nel 1975 e sulla quale è stato realizzato un parco pubblico e strutture con finalità sociali. A seguito di una sentenza detta area sta tornando di proprietà al privato per retrocessione.

3.                  L’area a cavallo del tratto urbano della A 24 tra Casalbertone e Tor Sapienza (detta Parco lineare o Parco dell’oblio)

            Nel territorio della periferia orientale di Roma Capitale un importante contributo alla necessaria riqualificazione ambientale può essere dato da una vasta area che possiamo definire “Parco dell’oblio”.

            Detta area ricade a cavallo del tratto urbano dell’autostrada A 24, tra la via Tiburtina a nord e la linea ferroviaria AV Roma-Napoli a sud, e si estende dal quartiere di Casalbertone a ovest fino all’area della Cervelletta ad est, la quale è parte costituente della Riserva naturale dell’Aniene.  Si tratta di un’area che il vigente PRG del Comune di Roma destina a verde pubblico, e che di fatto può costituire un corridoio naturale tra la Riserva naturale dell’Aniene a nordest ed il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros” a sudovest.

            Il “Parco dell’oblio” può essere così denominato perché è costituito da differenti aree destinate a parco pubblico non solo sulla base delle prescrizioni del vigente strumento urbanistico, ma anche sulla base di vari provvedimenti amministrativi adottati nel corso del tempo, i quali tuttavia non hanno portato poi di fatto alla attuazione delle decisioni assunte.

            Il “Parco dell’oblio” è composto da cinque parti distinte:
1.         Parco archeologico Tiburtino
2.         Area tra Casalbertone ad ovest e Via dei Fiorentini ad est
3.         Area tra Via dei Fiorentini ad ovest e Via Grotta di Gregna ad est
4.         Area tra Via Grotta di Gregna ad ovest e Viale Togliatti ad est
5.         Area ad est di Viale Togliatti
            Dette aree disposte da ovest ad est permettono di collegare tra loro l’area del Parco Prenestino ex Snia Viscosa e l’area della Cervelletta (facente parte della Riserva Naturale dell’Aniene). Infatti le aree 2, 3, 4 e 5 sopra indicate costituiscono tutte assieme una componente secondaria della Rete Ecologica del vigente Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma Capitale.

            La ricostruzione delle vicende connesse alle singole parti componenti il Parco dell’oblio è descritta nel Dossier sul Parco dell’oblio (Parco lineare Roma est), consultabile nel sottostante link:


            Nelle aree costituenti il Parco dell’oblio è presente un grande patrimonio culturale ed ambientale non adeguatamente tutelato e valorizzato. A tale riguardo si è intervenuti con una lettera del 25.5.2016 ed un sollecito del 4.4.2018, consultabili al sottostante link:


            Si richiama infine l’attenzione sul Parco Campagna – Parco Archeologico Serenissima, esteso per circa 40 ettari, oggetto dell’Accordo TAV – Roma Capitale in base al quale TAV si è impegnata a realizzare il Parco Campagna esteso per 36 ettari come compensazione socioambientale per la realizzazione e l'entrata in esercizio della linea alta velocità Roma Napoli. Detto parco non è stato realizzato, mentre la porzione ad est di Via Fiorentini è stata recentemente sottoposta a sequestro per la presenza di estese discariche di rifiuti.


Roma, 6.4.2019

WWF ROMA E AREA METROPOLITANA

GRUPPO PIGNETO-PRENESTINO

 

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