Nuova importante osservazione naturalistica al Parco Archeologico di
Centocelle: osservato e fotografato oggi un Culbianco (Oenanthe
oenanthe).
È una specie di passo migratorio, quindi tra quelle che è più facile
osservare in questo periodo.
Con l'osservazione di oggi salgono a 43 le
specie di avifauna che abbiamo avvistato al Parco di Centocelle dal 2014
ad oggi. Nonostante le criticità che tutti conosciamo, la presenza di
specie numerose, alcune delle quali
piuttosto indicative, ci conforta e ci suggerisce che l'ecosistema del
Parco tutto sommato è ancora integro e funzionale, sicuramente per l'area del
primo lotto ma tutto sommato per l'intero sito in generale (ad
esclusione delle aree più compromesse, quelle dove si trovano gli
autodemolitori e in parte l'area del canalone).
La crescita di numerose
erbe spontanee tipiche della campagna romana, la presenza di specie
avifaunistiche come le rondini e i rondoni (presenti davvero in gran
numero nel parco), indicano che l'ecosistema di questa importante area
verde non è compromesso ma è ancora funzionale. Rondini e rondoni sono
legati alla presenza di insetti, i quali a loro volta sono legati anche
alla crescita di specifiche essenze vegetali. Quindi la catena trofica
funziona, del resto nel parco non vengono irrorati pesticidi il che
favorisce la presenza di insetti e quindi di specie insettivore che di
questi si nutrono.
Il Parco Archeologico di Centocelle è un sito ricco
di valori naturalistici e di biodiversità, una ragione in più per
continuare ad impegnarsi nella tutela di un'area verde tra le più
importanti della città.
Culbianco: esemplare maschio in abito nuziale. Foto di Stefano Cristofani. |
A seguire una foto, scattata oggi, della specie simbolo di questo parco, la Cappellaccia (Galerida cristata). Stanziale, svernante e
nidificante nell'area del parco, come le rondini è considerata in diminuzione in tutta
Europa, principalmente a causa dei pesticidi ampiamente utilizzati in
agricoltura. I parchi e le aree verdi urbane sono dei veri e propri
rifugi anche per specie a rischio o in diminuzione.
Cappellaccia. Foto di Stefano Cristofani. |
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