venerdì 23 agosto 2024

Comunicato Stampa del WWF sugli incendi a Roma

A Roma gli incendi mettono a rischio aree naturali protette e spazi verdi liberi dal cemento

Fiamme a Roma Capitale

23 agosto 2024 - Stagione di fuoco, stagione di fuochi e sia le aree naturali protette sia gli spazi ancora liberi, che purtroppo tutelati non sono (in una città dove il consumo del suolo non trova argine), ne vengono travolti, con gli incendiari che sfruttano caldo e siccità a proprio favore. Sono sotto gli occhi di tutti gli effetti disastrosi dell’incendio sviluppatosi alla fine di luglio scorso a Monte Mario, un incendio che ha destato particolare clamore per la prossimità alle abitazioni e uffici pubblici.

“Le Aree Naturali Protette - dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana - da tempo hanno perso l’attenzione che meritano da parte della politica. Mancano investimenti nel controllo del territorio che consentano al personale del Sistema Parchi e Riserve del Lazio di intervenire tempestivamente nello spegnimento anche dei primi focolai. Si tratta di personale competente, che ha una puntuale conoscenza del territorio e che d’intesa con Vigili del Fuoco e Protezione Civile potrebbe favorire maggiore efficacia nell’azione contro il fuoco.” Le fiamme hanno colpito anche il Pratone di Torre Spaccata, che i cittadini da tempo - anche con il supporto del WWF Roma e Area Metropolitana e altre associazioni - chiedono di preservare, di non sacrificare a nuovo consumo di suolo.

L'incendio al Pratone di Torre Spaccata


"Chiediamo che il Pratone di Torre Spaccata - continua Maggini - venga rapidamente iscritto nel catasto delle aree percorse dal fuoco, che se ne dia comunicazione anche con apposita tabellazione e di dare tempo alla natura affinché riconquisti gli spazi stravolti dalle fiamme. Sarebbe interessante che l’Amministrazione, con la partecipazione dei cittadini, monitorasse l’evoluzione dell’area e con il loro aiuto intervenisse a contrastare la possibile diffusione di specie alloctone, nonché eventuali usi impropri del sito. Una sinergia che potrebbe generare anche occasioni di sensibilizzazione sull’accaduto e sugli auspici futuri.”

Ringraziamo sempre chi rischia la vita per spegnere gli incendi e siamo vicini ai 4 operatori di Torre Spaccata ustionati


Intanto, il nostro pensiero va al Vigile del Fuoco e ai tre Operatori di Protezione Civile rimasti gravemente ustionati durante l’intervento di spegnimento e ai quali rivolgiamo un sincero ringraziamento per il loro lavoro e l’augurio di superare presto le drammatiche circostanze che stanno vivendo. Questi esempi dovrebbero essere di grande insegnamento per prevenire situazioni sempre più frequenti e che sempre più frequenti saranno in futuro, a causa di siccità e temperature torride che favoriranno l’innesco delle fiamme da parte di criminali sempre attivi ai danni dei beni comuni, del patrimonio naturale. “Invitiamo dunque l’Amministrazione comunale - conclude Maggini - a completare la rimozione dei rifiuti accumulati all’interno dell’Oasi Urbana del Tevere (Lungotevere delle Navi) dopo gli “strazianti” interventi che la Giunta Gualtieri a messo in opera in nome del Giubileo del prossimo anno, abbattendo numerosi alberi all’interno dell’area, le spoglie dei quali restano in molti, troppi casi accatastate sotto le piante risparmiate. Non vorremmo vedere - anche in un luogo che avrebbe meritato adeguate misure di tutela, ma che la Regione Lazio non ha inteso riconoscere – diffondersi le fiamme, distruggendo quanto resta dopo i devastanti tagli operati dall’Amministrazione comunale. La Natura a Roma sembrerebbe ospite non gradito (diversamente da quanto manifestano i cittadini), da addomesticare a qualunque costo e forse, anche tale atteggiamento rischia di creare un clima di confusione del quale chi ‘semina’ fuoco potrebbe approfittare.”

Il terribile stato attuale della EX Oasi Urbana del Tevere





Dopo l'incendio al Pratone di Torre Spaccata

Rilanciamo il comunicato del Comitato per il Pratone di Torre Spaccata sul gravissimo incendio che ha devastato l'area verde il 21 agosto, a poco più di due anni dal rogo che interessò il Parco Archeologico di Centocelle, il 9 luglio 2022.

Il WWF Roma e Area Metropolitana - Municipio V esprime innanzitutto solidarietà e vicinanza ai quattro soccorritori coinvolti dall'incendio, ai quali vanno il nostro ringraziamento e gli auguri di pronta guarigione.

Il WWF sostiene la mobilitazione del Comitato per ottenere la massima tutela per il Pratone, attraverso l'istituzione di un parco che ne preservi i valori naturalistici e storico-archeologici da tutte le minacce, dalla cementificazione agli incendi, considerando anche che è stata segnalata la presenza di possibili inneschi e che lo stesso Sindaco Gualtieri ha ipotizzato che dietro l'incendio ci sia la mano dell'uomo.

Di seguito i link al comunicato stampa del WWF Roma e Area Metropolitana sugli incendi a Roma e alla registrazione dell'intervento del presidente Raniero Maggini su Radio Roma Television e il testo del comunicato pubblicato dal Comitato per il Pratone di Torre Spaccata.

https://www.wwfroma.it/aggiornamenti-dal-wwf-roma/1362-a-roma-gli-incendi-mettono-a-rischio-aree-naturali-protette-e-spazi-verdi-liberi-dal-cemento

https://www.radioroma.tv/2024/08/22/roma-estate-incendi-mai-cosi-tanti/

"Mercoledì 21 agosto una grande parte del Pratone di Torre Spaccata è andata a fuoco.

Ci troviamo a commentare l’epilogo di un disastro annunciato, che ci lascia con poche parole ma danni ingenti e terribili: è ampissima l'area ridotta in cenere, moltissima la vegetazione bruciata.

Proviamo tanta rabbia, tristezza, dolore, frustrazione.

Nel tentativo di spegnere l'incendio sono rimaste ferite quattro persone, un vigile del fuoco e tre volontari, che purtroppo sembrano essere in gravi condizioni. A loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, e l'augurio di una pronta e piena guarigione.

Il Pratone è un'area selvatica di 58 ettari piena di biodiversità, all'interno della quale vivono e migrano mammiferi e uccelli. È un importantissimo territorio non ancora edificato in un quadrante che è stato costruito quasi del tutto, dove mancano spazi verdi e dove è sempre più difficile respirare. È un'area dalla grande rilevanza storica e archeologica.

A due anni da un altro grande incendio che a luglio 2022 aveva colpito il pratone e il parco di Centocelle, tutto questo si sarebbe potuto e dovuto evitare: rispondendo all'abbandono con la cura, all'inaccessibilità con l'attraversabilità, al desiderio di profitto di pochi con la tutela a favore della collettività.  

Da tre anni una grande parte della cittadinanza chiede che il pratone - attualmente di proprietà di Cassa depositi e prestiti e da piano regolatore edificabile - diventi un'area verde riconosciuta e tutelata come tale, un bene comune e pubblico.

Un anno e mezzo fa 11.000 persone lo hanno rivendicato firmando una delibera di iniziativa popolare che abbiamo consegnato al Comune di Roma.

Che fine ha fatto quella delibera? Che risposte danno le istituzioni e chi di dovere alla cittadinanza?

La risposta non può essere tenere il Pratone come un'area privata e inaccessibile alle persone, ma occorre renderlo un luogo vissuto e aperto a tuttɜ, anche per evitare il ripetersi di avvenimenti come questo.

Nei giorni che verranno la risposta non potrà e non dovrà essere neanche più cemento ma più aree naturali, da vivere nel rispetto di tutte le specie che le attraversano. 

E dopo questo ennesimo disastro la risposta non potranno essere nemmeno le decisioni calate dall'alto, ma l'ascolto dei territori e delle comunità che quei territori li abitano. 

Il Pratone r-esiste, ora e sempre, nonostante tutto"