martedì 12 luglio 2016

Lettera aperta agli eletti al Consiglio del Municipio Roma V

Il settore orientale della periferia romana, come del resto tutta la periferia della Capitale, è caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano densamente popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di impermeabilizzazione del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale (sovratemperature nei mesi estivi), e dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole importanza.
Nel territorio del Municipio Roma V è presente infatti il Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, perimetrato e tutelato da vincolo paesistico come zona di interesse archeologico dal D.M. 21.10.1995, e che si estende dal Torrione a Piazzale Prenestino fino al Parco archeologico di Centocelle, comprendendo l’area dell’ex Snia Viscosa, la Villa dei Gordiani, l’area del Comprensorio Casilino SDO, l’Acquedotto Alessandrino a Torpignattara e la Batteria di Porta Furba. Nei riguardi di detto Comprensorio questa Associazione ha redatto un Dossier aggiornato al 2015 e consultabile sul sito:


Inoltre nel territorio del Municipio è presente anche, tra Via di Tor Tre Teste ad ovest ed il GRA ad est, e tra la Via Prenestina a nord e la Via Casilino a sud, il Comprensorio storico-archeologico del Fosso di Tor Tre Teste, di Mistica e di Casa Calda, attraversato dai resti dell’Acquedotto Alessandrino e ricco di beni ambientali, storici ed archeologici. Nei riguardi di detto Comprensorio è stata inviata una lettera del 18.11.2015 consultabile assieme agli allegati sul sito:


La salvaguardia e la valorizzazione di questo patrimonio ambientale e culturale è l’occasione per riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione di vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che si estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre il Grande Raccordo Anulare.
La realizzazione di detti parchi permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria e le condizioni microclimatiche, di realizzare una rete ecologica attraverso corridoi che connettano le aree verdi comprese nel Comprensorio archeologico Ad Duas Lauros tra loro e con la Riserva dell’Aniene a Nord e il Parco Regionale dell’Appia Antica a Sud. Importante anche il ruolo che questo sistema di aree protette potrebbe svolgere sotto il profilo sociale-fruitivo-educativo in particolare nei confronti delle giovani generazioni (si veda la tematica del cosiddetto “deficit di natura” di bambini e ragazzi che vivono in contesti urbani). Ai fini della valorizzazione delle aree della rete ecologica sopra citata, questa associazione ha portato avanti, negli ultimi anni, vari progetti e attività, tra le quali quelle relative al censimento e monitoraggio delle specie di fauna, avifauna e flora che vivono all’interno di queste aree, e che concorrono ad accrescere il valore complessivo del patrimonio naturalistico del territorio. I dati scaturiti da queste nostre ricerche, effettuate sul campo, sono conservati nei nostri archivi, reperibili nei nostri canali telematici (http://wwfpignetoprenestino.blogspot.it) e a disposizione del pubblico, per qualsiasi tipo di consultazione o approfondimento (sia di natura scientifica, che conoscitiva). In sintesi, per la sola parte relativa al censimento ornitologico, abbiamo osservato 69 specie di avifauna (delle quali 3 protette dalla Direttiva Uccelli: Martin pescatore, Falco pellegrino e Sgarza ciuffetto) nell’area del Lago ex Snia e Parco delle Energie, 43 specie a Villa De Sanctis, 40 specie al Parco di Centocelle, 40 specie nell’area della Tenuta della Mistica (nelle ultime due aree menzionate il monitoraggio è iniziato in tempi recenti, pertanto i dati sono ancora parziali e suscettibili di significativi incrementi).
La necessità della riqualificazione ambientale della città è stata riconosciuta fin dalla fine degli anni ottanta, e si è concretizzata nella Legge 396/1990 detta Legge per Roma capitale, la quale ha prescritto l’impiego delle aree dell’ex Sistema Direzionale Orientale per la riqualificazione del settore orientale della periferia cittadina.
Il Progetto Direttore SDO del 1995 redatto ed approvato dal Comune di Roma ha definito le linee guida per la stesura dei Piani Particolareggiati presenti nelle aree SDO: Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centocelle.
Il Piano Particolareggiato Tiburtino SDO approvato nel 2002 prevede la realizzazione del Parco archeologico Tiburtino, ubicato a nord della linea ferroviaria Roma-Tivoli, la quale segna il confine tra il Municipio V ed il Municipio IV. Il progetto unitario di detto parco è stato approvato dal Comune di Roma con D.G.C. n. 749 del 25.11.2003. Sebbene ampie porzioni di detto parco siano già divenute di proprietà comunale, e sebbene per la realizzazione del parco risultino essere state rese disponibili da parte di TAV delle ingenti somme di denaro come compensazione per le opere connesse alla realizzazione dell’alta velocità ferroviaria, fino ad oggi detto parco non è stato tuttavia realizzato.
Inoltre il Piano Particolareggiato Tiburtino SDO prevede la realizzazione di un vasto parco a sud della linea ferroviaria che comprende l’ex Snia Viscosa e le aree a est di Via di Portonaccio fino a Via Attilio Hortis. A tale riguardo va ricordato che il Comune di Roma con D.G.C. n. 533 del 9.9.2003 ha approvato la realizzazione del Progetto unitario del Parco Prenestino ex Snia Viscosa, il che ha portato all’esproprio di un’area su Via di Portonaccio, in corrispondenza del lago ex Snia. Anche questo parco non è stato tuttavia mai realizzato.
Sia il Parco archeologico tiburtino-collatino, sia il Parco Prenestino ex Snia Viscosa sono stati definiti dalla Legge per Roma Capitale “opere di preminente interesse nazionale”. E sebbene per la realizzazione di tali opere di riqualificazione ambientale anche la TAV abbia messo a disposizione del Comune di Roma notevoli risorse economiche per compensazione dei disagi arrecati al territorio per la realizzazione della linea AV Roma-Napoli, non risulta tuttavia che dette risorse economiche siano state impiegate per quanto attiene la realizzazione di detti parchi.
Il Piano Particolareggiato del Subcomprensorio Centocelle approvato nel 2005 prevede la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, esteso per 126 ettari. La maggior parte di questi ettari sono stati ceduti dal Demanio militare al Comune di Roma proprio per permettere la realizzazione del parco, anch’esso ritenuta dalla Legge per Roma Capitale “opera di preminente interesse nazionale”. Fino ad oggi è stato tuttavia realizzato solo il primo stralcio di parco sulla via Casilina, esteso per soli 33 ettari. I lavori per il secondo stralcio, esteso su ulteriori 18 ettari, sebbene finanziati ed appaltati, non sono mai partiti. Sull’area del futuro parco insistono attività economiche non compatibili, come numerosi autodemolitori che lavorano da 30 anni con autorizzazioni provvisorie in attesa della necessaria delocalizzazione.
Infine il Comprensorio Casilino SDO, compreso tra via Prenestina a nord e Via Casilina a sud, con i suoi 100 ettari non ancora edificati, è l’ultima occasione per avvicinare la dotazione standard di verde pubblico dei quartieri circostanti agli standard minimi di verde procapite (i famosi 9 mq per abitante prescritti dal D.I. 1444 del 1.3.1968). Eppure a oltre 20 anni distanza dal Progetto Direttore SDO questo Comprensorio, ricchissimo di beni ambientali e culturali e ricadente all’interno del Comprensorio archeologico Ad duas lauros tutelato dal D.M. 21.10.1995, non è stato ancora dotato del necessario Piano Particolareggiato, finalizzato alle inderogabili esigenza di tutela e di riqualificazione del territorio. Si tratta dell’unica area del Comune di Roma e forse dell’intero Lazio ad essere priva di pianificazione urbanistica.
Le aree ancora non edificate del settore orientale della città presentano un patrimonio immenso di beni ambientali e culturali, costituendo gli ultimi lembi di quello che era l’agro romano. La tutela e la salvaguardia di questo patrimonio si lega quindi alla necessità della riqualificazione ambientale del settore orientale della città.
Lo stesso Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio classifica ampi settori del territorio in questione come zone naturali, zone naturali di continuità e zone di insediamento storico diffuso, riconoscendone la necessità della tutela. Questa tutela non è tuttavia sempre garantita per la mancata apposizione di vincoli paesistici e/o archeologici e per le contestuali previsioni urbanistiche vigenti.
Dobbiamo purtroppo constatare che sia la Legge per Roma Capitale del 1990, così come l’impiego delle aree ex SDO, e così come anche le compensazioni TAV sono state fino ad oggi occasioni mancate per la realizzazione di parchi pubblici e quindi per la riqualificazione ambientale della periferia orientale della città di Roma.
Questa Associazione chiede pertanto agli eletti al Consiglio del Municipio Roma V un preciso impegno per fermare il consumo di suolo e per la riqualificazione della città esistente, attraverso la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali presenti e la realizzazione dei parchi pubblici già previsti o da prevedere, anche in coerenza con le Risoluzioni già adottate all’unanimità nella passata Consiliatura.


WWF Lazio – Gruppo Attivo Pigneto-Prenestino
(Stefano Gizzi)

2 commenti:

  1. Sono un residente del V Municipio e nel sostenere pienamente quanto riportato nella vostra lettera segnalo anche che Roma Capitale finora non è riuscita a consegnare al V Municipio e quindi ai suoi residenti neanche un parco già realizzato (da circa due anni) nell'ambito di una Convenzione urbanistica del 2006. Sto parlando del Parco Prampolini, parco di 5 ettari destinato a verde pubblico attrezzato, sito tra Via Prenestina e Via Collatina/Giorgio Perlasca (attiguo quindi alla sala consiliare del V Municipio!). Il Parco rappresenterebbe, per la sua ampiezza e caratterizzazione di discontinuità rispetto alla cementificazione circostante, l'area verde di riferimento del quartiere collatino oltre che del nuovo ambito Prampolini sul quale insiste.
    Inoltre va sollecitata alla Giunta del Municipio V un monitoraggio particolarmente attento alle edificazioni in corso nell'ambito della realizzazione del Centro Servizi Prenestino nel medesimo ambito Prampolini per non mortificare ulteriormente l'equilibrio tra cubature e verde pubblico.
    Ciao,
    Salvatore Vassallo

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  2. La ringraziamo per la sua segnalazione, che abbiamo girato ad esponenti della giunta e del consiglio municipale.

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